Corruzione nella PA, arresti al Ministero dell’Agricoltura

Cronaca

Undici persone tra imprenditori, dirigenti e funzionari pubblici sono finiti in manette nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza. Tra i destinatari dell’ordinanza di custodia cautelare anche il capo della segreteria del sottosegretario Braga

Undici arresti tra imprenditori, dirigenti e funzionari pubblici del Ministero delle Politiche Agricole. E' il risultato di un’operazione del Comando Provinciale di Roma della Guardia di Finanza in materia di reati contro la pubblica amministrazione. Sequestrati beni per oltre 22 milioni di euro.
Le misure riguardano funzionari del ministero delle Politiche agricole e imprenditori accusati di corruzione e turbativa asta su erogazione di contributi statali.
Tra i destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare c'è anche Giuseppe Ambrosio, ex capo di Gabinetto dei ministri Luca Zaia e Giancarlo Galan. Ambrosio è l'attuale capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga.

Indagate in tutto 37 persone - Per la stessa ipotesi e per l'ipotesi di turbata libertà degli incanti e di turbata libertà nella scelta del contraente sono indagate nel complesso 37 persone, tra cui 13 dirigenti e funzionari pubblici.  Dirigenti e funzionari del ministero, spiega il comunicato, "si accordavano di volta in volta con alcuni imprenditori per l'erogazione di contributi e finanziamenti pubblici, per la stipula di contratti o l'aggiudicazione di gare pubbliche in regime di favore ricevendo compensi corruttivi di varia natura come controprestazione".
In particolare, i dipendenti pubblici ricevevano somme di danaro in contanti ed indebiti vantaggi patrimoniali tra cui vacanze pagate all'estero, soggiorni presso resort di lusso, stage e promesse di posti di lavoro per parenti e amici, dice ancora la Gdf.  Nei confronti degli indagati è stato disposto il sequestro preventivo "per equivalente" di denaro e beni per un valore di oltre 22 milioni di euro.

Il procuratore aggiunto: “Corruzione inquietante” - L'inchiesta che ha portato all'arresto i funzionari e dirigenti del Ministero delle Politiche agricole "è un piccolo trattato di sociologia della corruzione inquietante". Così il procuratore aggiunto di Roma, Nello Rossi, ha descritto la situazione all'interno del Ministero sottolineando che "c'era un vero e proprio giro di privilegi e malaffare". "Quasi tutte le attività del Ministero delle Politiche agricole sono risultate inquinate da questa attività corruttiva. Si tratta di corruzione diffusa, variegata e circolare. Il livello interessato è quello dell'amministrazione: abbiamo un centro di spesa pubblica inquinato dalla corruzione".

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