P4, no della Cassazione: condanna definitiva per Bisignani

Cronaca
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L'uomo d'affari aveva patteggiato 1 anno e 7 mesi nel processo sulla presunta associazione segreta che avrebbe carpito informazioni riservate per esercitare pressioni su imprenditori e politici. Il suo ricorso è stato respinto, ora rischia il carcere

E' definitiva la sentenza di condanna nei confronti dell'uomo d'affari Luigi Bisignani. La sesta sezione della Corte di Cassazione ha respinto il ricorso relativo alla condanna a un anno e 7 mesi di reclusione "patteggiata" lo scorso anno nell'ambito del processo sulla cosiddetta P4. Bisignani ora rischia il carcere in quanto, avendo riportato già una condanna per la vicenda della maxitangente Enimont ai tempi di Tangentopoli, con il passaggio in giudicato dell'ultima sentenza non potrà beneficiare della sospensione della pena.

Il 25 novembre 2011, Bisignani aveva patteggiato la pena con i pm Henry John Woodcock e Francesco Curcio, titolari dell'inchiesta sulla presunta associazione segreta che avrebbe carpito informazioni riservate per esercitare pressioni su imprenditori e politici. Ma non si trattò di una chiusura definitiva del caso. Dopo il patteggiamento davanti al gip di Napoli Maurizio Conte (per una serie di reati, dall'associazione per delinquere, alla concussione e all'accesso abusivo nel sistema informatico) i legali di Bisignani, gli avvocati Fabio Lattanzi e Gianpiero Pirolo, avevano presentato ricorso in Cassazione che si è ora pronunciata respingendo l'istanza.

Bisignani potrebbe chiedere al Tribunale di Sorveglianza di Napoli l'applicazione di sanzioni alternative alla detenzione in carcere come gli arresti domiciliari o l'affidamento in prova. Gioca a favore di un affievolimento della detenzione i quattro mesi di custodia cautelare trascorsi da Bisignani agli arresti domiciliari mentre era in corso l'inchiesta.

La posizione dell'uomo d'affari è in stretta connessione con quella di Alfonso Papa, il deputato del Pdl sotto processo a Napoli. Durante gli interrogatori resi nella fase delle indagini preliminari, Bisignani rese dichiarazioni ritenute utili dai pm per sostenere l'accusa a carico dell'esponente politico. Nella sentenza, infatti, il gup Conte sottolineava l'importanza delle ammissioni fatte da Bisignani e delle "ampie dichiarazioni" da lui rese, "tanto che numerosi elementi indiziari - aveva scritto il giudice - sono stati desunti proprio dalle risposte dell'indagato". Nelle prossime udienze del processo Papa, che riprenderà domani, il pm Woodcock chiederà la convocazione di Bisignani come testimone. In questa veste non potrà avvalersi della facoltà di non rispondere che viene riconosciuta agli imputati in un procedimento connesso, in quanto le dichiarazioni non potrebbero essere utilizzate a suo carico, essendo già stato giudicato, con sentenza definitiva, per questa vicenda.

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