L'ipotesi di reato è corruzione. L'inchiesta riguarda presunte irregolarità nell'affitto a Napoli di immobili destinati alla Guardia di finanza e nell'acquisto di immobili a Roma
Rapporti opachi tra alti ufficiali della Guardia di Finanza e un immobiliarista. Affitti esorbitanti per una caserma nel centro di Napoli e contratti di compravendita sospetti: il pm Henry John Woodcock indaga su un'ipotesi di corruzione. Tre le persone iscritte nel registro degli indagati, le cui abitazioni e i cui uffici sono stati perquisiti giovedì 22 novembre: sono Niccolò Pollari, ex generale delle Fiamme gialle ed ex capo del Sismi, ora consigliere di Stato; Walter Cretella Lombardo, attuale comandante regionale del Veneto, e Achille D'Avanzo, titolare di alcune società immobiliari. A compiere le perquisizioni è stata la stessa Guardia di Finanza: gli uomini del Nucleo regionale di polizia tributaria.
Pollari:"Totalmente straneo" - "Ormai sono abituato ad essere oggetto di iniziative alle quali sono totalmente estraneo. Anche stavolta è così: di questa vicenda non so nulla", replica Pollari: "Comunque, prendo atto di questa inchiesta e farò valere le mie ragioni nelle sedi competenti. Anche se, allo stato, devo ancora capire quali ragioni dovrei far valere".
L'inchiesta - L'inchiesta nasce da quella in cui è coinvolto il deputato del Pdl Alfonso Papa, sotto processo per corruzione e concussione. Secondo l'accusa, c'è una "contiguità" preoccupante tra ambienti della Guardia di Finanza e Achille D'Avanzo: contiguità che, per il pm, emergono anche dai verbali di alcune persone escusse a sommarie informazioni tra le quali c'è il parlamentare del Pdl Marco Milanese.
La Procura ritiene sospetta, in particolare, la vendita, da parte di società controllate da D'Avanzo, di alcuni immobili nel centro di Roma a familiari di Pollari e Cretella Lombardo: sono stati ceduti a prezzi che, secondo i consulenti, appaiono "di gran lunga inferiori a quelli di mercato". Un rapporto, quello tra i tre indagati, che viene definito "triangolazione". A fronte di prezzi troppo bassi ce n'è uno che, invece, appare troppo alto: quello per il fitto della caserma di via Cardinale Guglielmo Sanfelice, che è intitolata al tenente Attilio Roppoli e da sei anni ospita gli uffici del Nucleo regionale di polizia tributaria.
Presunte irregolarità nell'affito di immobili - I contratti di locazione stipulati nel 2006 e nel 2009, ritiene il pm, sono "sensibilmente superiori" a quelli giudicati congrui dall'Agenzia del Demanio. Eppure un alto ufficiale della Guardia di Finanza, ex comandante regionale, ha scritto relazioni sulla convenienza amministrativa di quei contratti: relazioni che, secondo il pm, sono state "fondamentali e determinanti" per aggirare l'ostacolo rappresentato dal parere dell'Agenzia delle Entrate.
L'inchiesta è solo all'inizio e potrebbe riservare nuovi importanti sviluppi: si sta accertando, è specificato nel decreto di perquisizione, se siano state erogate "utilità (danaro, vacanze, immobili, doni vari) a taluni dei pubblici ufficiali" al centro delle indagini. Transazioni? "Tutto ciò che ho fatto nella mia vita è oggetto di analitica, dettagliata, inconfutabile e trasparente documentazione, sotto tutti i punti di vista. Dunque, no, non sono preoccupato", risponde il generale Pollari.
Pollari:"Totalmente straneo" - "Ormai sono abituato ad essere oggetto di iniziative alle quali sono totalmente estraneo. Anche stavolta è così: di questa vicenda non so nulla", replica Pollari: "Comunque, prendo atto di questa inchiesta e farò valere le mie ragioni nelle sedi competenti. Anche se, allo stato, devo ancora capire quali ragioni dovrei far valere".
L'inchiesta - L'inchiesta nasce da quella in cui è coinvolto il deputato del Pdl Alfonso Papa, sotto processo per corruzione e concussione. Secondo l'accusa, c'è una "contiguità" preoccupante tra ambienti della Guardia di Finanza e Achille D'Avanzo: contiguità che, per il pm, emergono anche dai verbali di alcune persone escusse a sommarie informazioni tra le quali c'è il parlamentare del Pdl Marco Milanese.
La Procura ritiene sospetta, in particolare, la vendita, da parte di società controllate da D'Avanzo, di alcuni immobili nel centro di Roma a familiari di Pollari e Cretella Lombardo: sono stati ceduti a prezzi che, secondo i consulenti, appaiono "di gran lunga inferiori a quelli di mercato". Un rapporto, quello tra i tre indagati, che viene definito "triangolazione". A fronte di prezzi troppo bassi ce n'è uno che, invece, appare troppo alto: quello per il fitto della caserma di via Cardinale Guglielmo Sanfelice, che è intitolata al tenente Attilio Roppoli e da sei anni ospita gli uffici del Nucleo regionale di polizia tributaria.
Presunte irregolarità nell'affito di immobili - I contratti di locazione stipulati nel 2006 e nel 2009, ritiene il pm, sono "sensibilmente superiori" a quelli giudicati congrui dall'Agenzia del Demanio. Eppure un alto ufficiale della Guardia di Finanza, ex comandante regionale, ha scritto relazioni sulla convenienza amministrativa di quei contratti: relazioni che, secondo il pm, sono state "fondamentali e determinanti" per aggirare l'ostacolo rappresentato dal parere dell'Agenzia delle Entrate.
L'inchiesta è solo all'inizio e potrebbe riservare nuovi importanti sviluppi: si sta accertando, è specificato nel decreto di perquisizione, se siano state erogate "utilità (danaro, vacanze, immobili, doni vari) a taluni dei pubblici ufficiali" al centro delle indagini. Transazioni? "Tutto ciò che ho fatto nella mia vita è oggetto di analitica, dettagliata, inconfutabile e trasparente documentazione, sotto tutti i punti di vista. Dunque, no, non sono preoccupato", risponde il generale Pollari.