La piena durerà per giorni: traffico in tilt a Roma, chiuso il pronto soccorso del Fatebenefratelli. Anche l’Aniene rompe gli argini in alcuni punti. E intanto continuano i disagi nelle province di Massa e Grosseto, dopo l’alluvione dei giorni scorsi
Roma tira un sospiro di sollievo, la Toscana fa ancora i conti con i danni delle alluvioni dei giorni scorsi. Puntale, la "piena morbida" del Tevere è arrivata mercoledì 14 novembre, in una giornata campale per la Capitale a causa dei cortei, e ha portato allagamenti soprattutto a Roma nord. Uno spettacolo inconsueto per i romani che si sono trovati davanti, nonostante la bella giornata di sole, strade chiuse perché invase dall'acqua. Il Tevere ha superato i 13,30 metri, mentre gli archi dei ponti, quasi sommersi (FOTO). Ma anche l'Aniene ha rotto gli argini in alcuni punti, in corrispondenza delle zone di confluenza col Tevere.
In Toscana, invece, a quattro giorni dall'alluvione che ha colpito la città di Massa in molte zone la situazione è ancora difficile e si stenta a tornare alla normalità. Ad Albinia, nel comune di Orbetello (Grosseto), sono invece ancora 150 le persone sfollate per il maltempo.
Nel Lazio 1.500 uomini per fronteggiare il Tevere - La Protezione Civile del Lazio e di Roma ha lavorato con più di 1.500 uomini per fronteggiare la situazione: sono decine le tonnellate di detriti rimosse nel corso urbano e agli arenili di Fiumicino. Gli allagamenti hanno riguardato via Salaria, la zona di Castel Giubileo, via dei Prati Fiscali, via di Tor di Quinto, via Flaminia, via della Magliana, Fidene, via Tiberina. Chiusa, sempre per allagamento, la stazione Roma Nord-La Celsa.
Gli storici circoli sportivi sul Tevere, come l'Aniene, completamente allagati e resi inagibili, mentre diversi sottopassi sono stati inondati. Una situazione che ha portato al caos del traffico, con bus deviati e strade chiuse.
Ed è stato anche chiuso il pronto soccorso del Fatebenefratelli sull'isola Tiberina, invaso dall'acqua. Allagamenti anche alle porte della Capitale, a Torrita Tiberina. La piena ha travolto un canile a Orte (Viterbo) e ha causato la morte di 30 cani. Il passaggio della piena, fa sapere la Protezione civile regionale, "sarà graduale con una durata anche di diversi giorni, ma in condizioni di sicurezza a Roma garantita dai muraglioni". Particolare attenzione è rivolta a coloro che abitano nei pressi del fiume.
In Toscana è ancora emergenza - A quattro giorni dall'alluvione che ha colpito la città di Massa in molte zone la situazione è ancora difficile e si stenta a tornare alla normalità: quasi cento ore dopo l'inondazione non ci sono persone in pericolo, ma case allagate o piene di fango, centraline elettriche saltate, persone che hanno perso tutto e hanno bisogno di vestiario e beni di prima necessità. A Marina di Massa nella zona in cui è straripato il torrente Ricortola, fino a mercoledì mattina si transitava ancora con pattini e gommoni. Adesso la viabilità è stata ripristinata ma la situazione per i residenti non si è risolta. Ci sono migliaia di cittadini che hanno perso tutto, perché il fango ha invaso taverne abitabili, camere da letto, cucine, garage e mezzi di trasporto. Centinaia le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine: ma c'è un ordine di priorità sa seguire per l'impiego dei mezzi.
Sfollati nel grossetano - Ad Albinia, nel comune di Orbetello (Grosseto), sono 150 le persone sfollate per il maltempo: in parte sono ospitate da amici e parenti, in parte in strutture ricettive del Comune di Orbetello. Fra loro anche la quarantina di persone che la notte scorsa era stata sistemata su brande montate nel palazzetto dello sport.
Follonica e Capalbio si sono invece uniti nell'ultimo saluto, quasi contemporaneo, a Maurizio Stella e Giovanni Serrati, due delle quattro vittime dell'alluvione che ha colpito la zona sud della provincia di Grosseto nei giorni scorsi. I funerali di uno dei tre dipendenti di Enel morti nelle acque dell'Albegna e quelli del pensionato travolto da acqua e fango a Capalbio, si sono svolti a mezz'ora di distanza.
In Toscana, invece, a quattro giorni dall'alluvione che ha colpito la città di Massa in molte zone la situazione è ancora difficile e si stenta a tornare alla normalità. Ad Albinia, nel comune di Orbetello (Grosseto), sono invece ancora 150 le persone sfollate per il maltempo.
Nel Lazio 1.500 uomini per fronteggiare il Tevere - La Protezione Civile del Lazio e di Roma ha lavorato con più di 1.500 uomini per fronteggiare la situazione: sono decine le tonnellate di detriti rimosse nel corso urbano e agli arenili di Fiumicino. Gli allagamenti hanno riguardato via Salaria, la zona di Castel Giubileo, via dei Prati Fiscali, via di Tor di Quinto, via Flaminia, via della Magliana, Fidene, via Tiberina. Chiusa, sempre per allagamento, la stazione Roma Nord-La Celsa.
Gli storici circoli sportivi sul Tevere, come l'Aniene, completamente allagati e resi inagibili, mentre diversi sottopassi sono stati inondati. Una situazione che ha portato al caos del traffico, con bus deviati e strade chiuse.
Ed è stato anche chiuso il pronto soccorso del Fatebenefratelli sull'isola Tiberina, invaso dall'acqua. Allagamenti anche alle porte della Capitale, a Torrita Tiberina. La piena ha travolto un canile a Orte (Viterbo) e ha causato la morte di 30 cani. Il passaggio della piena, fa sapere la Protezione civile regionale, "sarà graduale con una durata anche di diversi giorni, ma in condizioni di sicurezza a Roma garantita dai muraglioni". Particolare attenzione è rivolta a coloro che abitano nei pressi del fiume.
In Toscana è ancora emergenza - A quattro giorni dall'alluvione che ha colpito la città di Massa in molte zone la situazione è ancora difficile e si stenta a tornare alla normalità: quasi cento ore dopo l'inondazione non ci sono persone in pericolo, ma case allagate o piene di fango, centraline elettriche saltate, persone che hanno perso tutto e hanno bisogno di vestiario e beni di prima necessità. A Marina di Massa nella zona in cui è straripato il torrente Ricortola, fino a mercoledì mattina si transitava ancora con pattini e gommoni. Adesso la viabilità è stata ripristinata ma la situazione per i residenti non si è risolta. Ci sono migliaia di cittadini che hanno perso tutto, perché il fango ha invaso taverne abitabili, camere da letto, cucine, garage e mezzi di trasporto. Centinaia le chiamate ai centralini dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine: ma c'è un ordine di priorità sa seguire per l'impiego dei mezzi.
Sfollati nel grossetano - Ad Albinia, nel comune di Orbetello (Grosseto), sono 150 le persone sfollate per il maltempo: in parte sono ospitate da amici e parenti, in parte in strutture ricettive del Comune di Orbetello. Fra loro anche la quarantina di persone che la notte scorsa era stata sistemata su brande montate nel palazzetto dello sport.
Follonica e Capalbio si sono invece uniti nell'ultimo saluto, quasi contemporaneo, a Maurizio Stella e Giovanni Serrati, due delle quattro vittime dell'alluvione che ha colpito la zona sud della provincia di Grosseto nei giorni scorsi. I funerali di uno dei tre dipendenti di Enel morti nelle acque dell'Albegna e quelli del pensionato travolto da acqua e fango a Capalbio, si sono svolti a mezz'ora di distanza.