Il Cavaliere condannato per frode fiscale. Scatta anche l'interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Assolto Confalonieri. Per i giudici fu "evasione notevolissima" con "modalità sofisticate"
Quattro anni di carcere per frode fiscale. E interdizione per cinque anni dai pubblici uffici. Una pena superiore a quella richiesta dai pm. E' la condanna inflitta in primo grado a l'ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accusato di essere stato il beneficiario dei fondi neri creati con "un'imponente evasione fiscale" attraverso il "sistema" della compravendita dei diritti tv Mediaset da lui creato e gestito anche dopo il suo ingresso in politica. Vicenda per la quale Fedele Confalonieri è stato assolto con formula piena.
Gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno parlato di decisione "assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali", mentre l'ex premier di "accanimento" dei giudici: "Con certi giudici paese incivile e barbaro. Questa non è democrazia", ha commentato Berlusconi aggiungendo che non c'è alcun nesso tra la condanna e il passo indietro dei giorni scorsi: "Io e i miei avvocati ritenevamo impossibile una condanna" (GUARDA IL VIDEO).
Berlusconi e gli altri tre condannati, Daniele Lorenzano, Frank Agrama e Gabriella Galetto, potranno contare su tre anni di condono in riferimento all'indulto che viene applicato ai reati commessi prima del 2006. E' stato disposto anche un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati all'Agenzia delle Entrate. La condanna diventerà esecutiva solo quando la sentenza passerà in giudicato.
La sentenza dopo sei anni - La sentenza, arrivata al temine di un processo che tra una sospensione e l'altra si è trascinato per sei anni, è stata 'firmata' dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Milano, Edoardo D'Avossa, presidente del collegio, Maria Teresa Guadagnino e Irene Lupo. Dopo quattro giorni di camera di consiglio, in un palazzo di Giustizia oramai semi vuoto ma in un'aula - quella che è stata teatro di un altro processo a carico dell'ex premier, sul caso Sme - 'stracolma' di avvocati, giornalisti e cameraman, i giudici a metà pomeriggio di venerdì 26 ottobre hanno pronunciato il loro verdetto. L'ex capo di governo, imputato di frode fiscale per 7,3 milioni di imposta evasa è stato ritenuto colpevole così come gli allora manager Daniele Lorenzano (3 anni e 8 mesi) e Gabriella Galetto (1 anno e 2 mesi) e il produttore statunitense, suo "socio occulto", Frank Agrama (3 anni): tutti insieme dovranno versare 10 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate a titolo di provvisionale. In più il fondatore del Pdl si è visto interdire per 5 anni dai pubblici uffici e, tra l'altro, per 3 dagli uffici direttivi delle imprese (una pena accessoria che scatterà se e quando la sentenza dovesse diventare definitiva).
Le motivazioni dei giudici: "Imponente evasione fiscale" - La condanna di Berlusconi, la quarta in primo grado (mai nessuna definitiva) su 33 processi e che verrà impugnata entro 15 giorni dalla difesa, si fonda, come hanno spiegato i giudici nelle loro motivazioni contestuali, sul fatto che fu lui a ideare, creare e sviluppare il "sistema che consentiva la disponibilità di denaro separato da Fininvest ed occulto". Un sistema, quello della compravendita dei diritti tv, "congegnato e strutturato con mezzi e modalità" da chi aveva "un potere indiscusso e generale" con un "duplice fine": una "imponente evasione fiscale" e la "fuoriuscita" di denaro "a favore di Silvio Berlusconi", il "dominus indiscusso del gruppo" e proprio colui che aveva quel "potere indiscusso" e "necessario per alimentare, ovunque ve ne fosse la necessità, l'operatività del meccanismo delittuoso".
Insomma l'ex capo dell'esecutivo viene indicato come il principale responsabile di un sistema illegale: è sua, per i magistrati, "la pacifica e diretta responsabilità" nello "sviluppo del sistema" che avrebbe portato avanti anche dopo il suo ingresso in politica con "una particolare capacità a delinquere mostrata nel perseguire il disegno criminoso" e con cui si sarebbe arricchito ai danni dello Stato ma anche del suo stesso gruppo, per altro, truffato.
Assolto Confalonieri - Assolti invece con formula piena, oltre a Confalonieri, anche Giorgio dal Negro e Marco Colombo, mentre e' stata dichiarata la prescrizione del reato per altre quattro persone tra cui il fondatore di Arner Bank.
Venerdì 26 ottobre i giudici hanno emesso la sentenza di primo grado. Entro 15 giorni i difensori dell'ex capo del governo ricorreranno in appello. Si aprirà dunque un nuovo capitolo di un processo per il quale, alla fine del 2014, dovrebbe arrivare la prescrizione.
Alfano: "Condanna incomprensibile". Di Pietro: "Tutti i nodi vengono al pettine"- "Ennesima prova di accanimento giudiziario nei confronti del presidente Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile con sanzioni principali e accessorie iperboliche", ha commentato il segretario del Pdl Angelino Alfano. Diverso il commento di Di Pietro: "Tutti i nodi vengono al pettine. Nonostante tutte le leggi ad personam che Berlusconi si è fatto e nonostante la continua delegittimazione e denigrazione dei magistrati, la verità è venuta a galla".
Gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo hanno parlato di decisione "assolutamente incredibile che va contro le risultanze processuali", mentre l'ex premier di "accanimento" dei giudici: "Con certi giudici paese incivile e barbaro. Questa non è democrazia", ha commentato Berlusconi aggiungendo che non c'è alcun nesso tra la condanna e il passo indietro dei giorni scorsi: "Io e i miei avvocati ritenevamo impossibile una condanna" (GUARDA IL VIDEO).
Berlusconi e gli altri tre condannati, Daniele Lorenzano, Frank Agrama e Gabriella Galetto, potranno contare su tre anni di condono in riferimento all'indulto che viene applicato ai reati commessi prima del 2006. E' stato disposto anche un versamento a titolo di provvisionale di 10 milioni di euro da parte degli imputati condannati all'Agenzia delle Entrate. La condanna diventerà esecutiva solo quando la sentenza passerà in giudicato.
La sentenza dopo sei anni - La sentenza, arrivata al temine di un processo che tra una sospensione e l'altra si è trascinato per sei anni, è stata 'firmata' dai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Milano, Edoardo D'Avossa, presidente del collegio, Maria Teresa Guadagnino e Irene Lupo. Dopo quattro giorni di camera di consiglio, in un palazzo di Giustizia oramai semi vuoto ma in un'aula - quella che è stata teatro di un altro processo a carico dell'ex premier, sul caso Sme - 'stracolma' di avvocati, giornalisti e cameraman, i giudici a metà pomeriggio di venerdì 26 ottobre hanno pronunciato il loro verdetto. L'ex capo di governo, imputato di frode fiscale per 7,3 milioni di imposta evasa è stato ritenuto colpevole così come gli allora manager Daniele Lorenzano (3 anni e 8 mesi) e Gabriella Galetto (1 anno e 2 mesi) e il produttore statunitense, suo "socio occulto", Frank Agrama (3 anni): tutti insieme dovranno versare 10 milioni di euro all'Agenzia delle Entrate a titolo di provvisionale. In più il fondatore del Pdl si è visto interdire per 5 anni dai pubblici uffici e, tra l'altro, per 3 dagli uffici direttivi delle imprese (una pena accessoria che scatterà se e quando la sentenza dovesse diventare definitiva).
Le motivazioni dei giudici: "Imponente evasione fiscale" - La condanna di Berlusconi, la quarta in primo grado (mai nessuna definitiva) su 33 processi e che verrà impugnata entro 15 giorni dalla difesa, si fonda, come hanno spiegato i giudici nelle loro motivazioni contestuali, sul fatto che fu lui a ideare, creare e sviluppare il "sistema che consentiva la disponibilità di denaro separato da Fininvest ed occulto". Un sistema, quello della compravendita dei diritti tv, "congegnato e strutturato con mezzi e modalità" da chi aveva "un potere indiscusso e generale" con un "duplice fine": una "imponente evasione fiscale" e la "fuoriuscita" di denaro "a favore di Silvio Berlusconi", il "dominus indiscusso del gruppo" e proprio colui che aveva quel "potere indiscusso" e "necessario per alimentare, ovunque ve ne fosse la necessità, l'operatività del meccanismo delittuoso".
Insomma l'ex capo dell'esecutivo viene indicato come il principale responsabile di un sistema illegale: è sua, per i magistrati, "la pacifica e diretta responsabilità" nello "sviluppo del sistema" che avrebbe portato avanti anche dopo il suo ingresso in politica con "una particolare capacità a delinquere mostrata nel perseguire il disegno criminoso" e con cui si sarebbe arricchito ai danni dello Stato ma anche del suo stesso gruppo, per altro, truffato.
Assolto Confalonieri - Assolti invece con formula piena, oltre a Confalonieri, anche Giorgio dal Negro e Marco Colombo, mentre e' stata dichiarata la prescrizione del reato per altre quattro persone tra cui il fondatore di Arner Bank.
Venerdì 26 ottobre i giudici hanno emesso la sentenza di primo grado. Entro 15 giorni i difensori dell'ex capo del governo ricorreranno in appello. Si aprirà dunque un nuovo capitolo di un processo per il quale, alla fine del 2014, dovrebbe arrivare la prescrizione.
Alfano: "Condanna incomprensibile". Di Pietro: "Tutti i nodi vengono al pettine"- "Ennesima prova di accanimento giudiziario nei confronti del presidente Silvio Berlusconi. Una condanna inaspettata e incomprensibile con sanzioni principali e accessorie iperboliche", ha commentato il segretario del Pdl Angelino Alfano. Diverso il commento di Di Pietro: "Tutti i nodi vengono al pettine. Nonostante tutte le leggi ad personam che Berlusconi si è fatto e nonostante la continua delegittimazione e denigrazione dei magistrati, la verità è venuta a galla".