Slitta al 10 settembre il tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico sul destino dello stabilimento di alluminio. L'azienda decide di posticipare l'arresto delle celle elettrolitiche fino a quella data. Resta in piedi la trattativa con Glencore
L'Alcoa ha bloccato la fermata dell'impianto di Portovesme, già in atto da sabato 1 settembre. Il colosso americano dell'alluminio ha accettato la richiesta della Regione Sardegna e dei sindacati, che avevano chiesto a più riprese di far slittare il blocco. Ma per convincere Alcoa è servito rinviare il tavolo ministeriale in cui si discuterà il destino dell'azienda. L'incontro al Ministero dello Sviluppo economico era previsto per il 5 settembre ed è stato posticipato invece a lunedì 10. Secondo fonti ministeriali, il rinvio servirà a dare più tempo per le trattative con Glencore, la multinazionale interessata allo stabilimento di Portovesme, che aveva chiesto qualche giorno in più per esaminare la documentazione. L'ipotesi di acquisto da parte degli svizzeri ha convinto Alcoa a mettere in stand-by lo spegnimento delle 13 celle elettrolitiche fino a quella data.
Slitta anche la protesta dei lavoratori - Queste novità hanno anche modificato i programmi dei lavoratori e dei sindaci del Sulcis, già pronti a partire per Roma dove era prevista una grande manifestazione di protesta contemporanea al tavolo ministeriale. Gli slittamenti hanno convinto la delegazione a posticipare la partenza. "Leggiamo questo rinvio come una necessità di avere più tempo per approfondire l'approccio con Glencore. A questo punto, però, l'incontro del 10 deve essere quello definitivo", ha spiegato il segretario regionale della Cisl, Giovanni Matta. Al momento le adesioni superano il migliaio di persone, ma ci sarebbero problemi organizzativi. I sindacati fanno rilevare come la Tirrenia, che aveva annunciato di voler offrire il passaggio nave gratuito agli operai, non avrebbe ancora rimborsato il costo dei biglietti speso per la manifestazione della settimana scorsa.
Slitta anche la protesta dei lavoratori - Queste novità hanno anche modificato i programmi dei lavoratori e dei sindaci del Sulcis, già pronti a partire per Roma dove era prevista una grande manifestazione di protesta contemporanea al tavolo ministeriale. Gli slittamenti hanno convinto la delegazione a posticipare la partenza. "Leggiamo questo rinvio come una necessità di avere più tempo per approfondire l'approccio con Glencore. A questo punto, però, l'incontro del 10 deve essere quello definitivo", ha spiegato il segretario regionale della Cisl, Giovanni Matta. Al momento le adesioni superano il migliaio di persone, ma ci sarebbero problemi organizzativi. I sindacati fanno rilevare come la Tirrenia, che aveva annunciato di voler offrire il passaggio nave gratuito agli operai, non avrebbe ancora rimborsato il costo dei biglietti speso per la manifestazione della settimana scorsa.