"I gay sono una degenerazione". I Carabinieri si scusano

Cronaca

In un manuale per l'esame di Maresciallo dell'Arma l'omosessualità viene paragonata a incesto e zoofilia. Proteste bipartisan da Pd e Pdl e dal Comando arriva la precisazione: "Si tratta di un errore materiale. Noi sempre in difesa di tutti i diritti"

Si conclude con una sostanziale riappacificazione tra carabinieri e Arcigay l'incidente riguradante il "Manuale per la preparazione al concorso per maresciallo" denunciato mercoledì 11 luglio dal Corriere della Sera. Il quotidiano milanese aveva scoperto che nel testo, pubblicato nel 2011 e approvato dal comandante colonnello Pasquale Santoro, l'omosessualità veniva definita "degenerazione sessuale" e paragonata a "esibizionismo, feticismo, sadismo, masochismo, l'incestuosità, necrofilia, bestialità (o zoofilia)".

Dopo le proteste bipartisan, che hanno visto scendere in campo esponenti sia del Pd (secondo Emanuele Fiano si tratta di frasi "inaccettabili e vergognose") che del Pdl (per Alfonso Papa "degenerati sono coloro che hanno compilato il manuale") è arrivata la precisazione da parte del Comando generale dei carabinieri, che ha spiegato come quelle frasi costituiscano "un errore materiale nella revisione del testo", che "trae origine da un modulo risalente nel tempo e superato". L'Arma aggiunge poi di aver "immediatamente disposto la formale abrogazione del modulo e la conseguente correzione della pubblicazione".

"L'Arma dei Carabinieri - sottolinea il Comando -  è in prima linea nella difesa di tutti diritti, come testimoniano  concretamente sia le quotidiane attività sul territorio per garantire i cittadini da ogni forma di discriminazione e di violenza, sia i programmi di insegnamento per tutto il personale, ove trovano ampio risalto i diritti umani e la loro assoluta tutela". Nella mattinata, il Comandante generale dell'Arma Leonardo Gallitelli "ha avuto modo di chiarire l'increscioso equivoco all'on. Paola Concia nel corso di una conversazione telefonica".

Parole per le quali l'Arcigay ha espresso apprezzamento. "Ci sorprende in positivo - ammette il presidente dell'associazione, Paolo Patané - la prontezza dell'intervento e il rispetto per gay e lesbiche che emerge dalle parole del comandante generale dell'Arma". Sul tema è intervenuta anche Elsa Fornero, che ha la delega sulle Pari Opportunità, e che ha spiegato come la polemica insorta oggi "è dovuta a un manuale dei carabinieri 'infortunato', che risale a molti anni addietro. L'infortunio è successo perché qualcuno non lo ha corretto, ma attenzione a un'accusa che non credo sia meritata".  "Ho sentito il comandante generale Gallitelli - ha spiegato Fornero - e ho avuto la conferma che questo non è l'atteggiamento dell'Arma". "I carabinieri - ha sottolineato il ministro - hanno collaborato a tante attività di lotta alla discriminazione".

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