La sconfitta della Nazionale contro la Spagna ha lasciato il segno. Il premier Monti: “Ci hanno fatto sognare, fieri di loro”. Teppisti in azione a Milano e a Roma. Arrestato il giovane che aveva portato la bandiera con la svastica al Circo Massimo
"Ci hanno fatto sognare. Stasera ci siamo svegliati, ma dobbiamo essere fieri di loro". Ecco, le parole pronunciate a Kiev dal premier Mario Monti subito dopo aver incontrato gli Azzurri negli spogliatoi sono il sentimento dell'Italia che si è radunata davanti ai maxischermi (guarda le foto) nelle piazze, ma poi alla fine è andata via mogia-mogia, anche prima della fine della partita (4-0 per la Spagna).
Purtroppo ci sono stati anche episodi di teppismo, a Milano e Roma. Lancio di fumogeni e petardi contro il maxischermo al Circo Massimo hanno costretto l'organizzazione a spegnere l'impianto prima della fine della partita. Tre le persone fermate. Ma nella Capitale, sfidando il caldo, si sono radunati in 500mila e anche se la festa è durata solo 45 minuti c’è stato anche tanto orgoglio da parte di chi è rimasto fino alla fine sventolando il tricolore (purtroppo durante il primo tempo sventolava anche una bandiera con la svastica: il responsabile, un 23enne, è stato identificato e arrestato dalla Digos).
Anche a Milano, in piazza Duomo, momenti di tensione, quando migliaia di persone, per motivi da chiarire, dal centro della piazza hanno cominciato a correre. Nella calca qualcuno è caduto, altri sono andati a sbattere sulle transenne: una decina, alla fine, i contusi. A quel punto, con pochi minuti da giocare e la Spagna avanti 4-0, molti tifosi erano già andati via, archiviando una serata di vane speranze, negli Azzurri e in Balotelli in particolare. Sono rimaste quasi tutte invendute le maglie azzurre con la scritta “Campioni d'Europa” offerte dagli ambulanti. Non per i 15 euro che chiedevano, ma perché è stata sofferta e amara la serata dei circa 60 mila milanesi che hanno scelto di guardare con il naso all'insù la finale degli Europei. Alla fine la festa è delle poche decine di spagnoli, protetti dalla polizia quando un gruppo di esagitati si è avvicinato urlando insulti e minacce.
Delusione anche tra gli sfollati in Emilia. Sognavano un successo liberatorio, una vittoria dell'Italia del pallone che li riscattasse dalle sofferenze dell'ultimo mese e mezzo. E invece davanti ai maxischermi allestiti da Rai e Uisp, hanno vinto la stanchezza e lo sconforto. "Troppa Spagna", si lascia andare Stefano, 30 anni, a Mirandola, mentre lo schermo ricorda l'amaro punteggio di questa finale". "Ci credevamo", dice una ragazza con indosso una maglietta azzurra.
Davanti alle tv a Bari vecchia l'osservato speciale è stato per tutta la partita Antonio Cassano. "Ha dato il massimo - commenta Giovanni Loseto, ex difensore e bandiera del Bari - disputando una straordinaria semifinale. Non bisogna dimenticarsi che ha superato in pochi mesi un grave problema fisico, tornando in buona forma".
Ma c'è stato anche chi ha ignorato la finale. A Siena, vigilia del Palio, la finale degli Europei è passata in secondo piano: c'era la cosiddetta “prova generale”. Niente maxischermi neppure in valle di Susa. Qui i No Tav hanno organizzata una specie di “contropartita”: clown, sbandieratori, cantanti e rapper alle reti del cantiere a Chiomonte.
Purtroppo ci sono stati anche episodi di teppismo, a Milano e Roma. Lancio di fumogeni e petardi contro il maxischermo al Circo Massimo hanno costretto l'organizzazione a spegnere l'impianto prima della fine della partita. Tre le persone fermate. Ma nella Capitale, sfidando il caldo, si sono radunati in 500mila e anche se la festa è durata solo 45 minuti c’è stato anche tanto orgoglio da parte di chi è rimasto fino alla fine sventolando il tricolore (purtroppo durante il primo tempo sventolava anche una bandiera con la svastica: il responsabile, un 23enne, è stato identificato e arrestato dalla Digos).
Anche a Milano, in piazza Duomo, momenti di tensione, quando migliaia di persone, per motivi da chiarire, dal centro della piazza hanno cominciato a correre. Nella calca qualcuno è caduto, altri sono andati a sbattere sulle transenne: una decina, alla fine, i contusi. A quel punto, con pochi minuti da giocare e la Spagna avanti 4-0, molti tifosi erano già andati via, archiviando una serata di vane speranze, negli Azzurri e in Balotelli in particolare. Sono rimaste quasi tutte invendute le maglie azzurre con la scritta “Campioni d'Europa” offerte dagli ambulanti. Non per i 15 euro che chiedevano, ma perché è stata sofferta e amara la serata dei circa 60 mila milanesi che hanno scelto di guardare con il naso all'insù la finale degli Europei. Alla fine la festa è delle poche decine di spagnoli, protetti dalla polizia quando un gruppo di esagitati si è avvicinato urlando insulti e minacce.
Delusione anche tra gli sfollati in Emilia. Sognavano un successo liberatorio, una vittoria dell'Italia del pallone che li riscattasse dalle sofferenze dell'ultimo mese e mezzo. E invece davanti ai maxischermi allestiti da Rai e Uisp, hanno vinto la stanchezza e lo sconforto. "Troppa Spagna", si lascia andare Stefano, 30 anni, a Mirandola, mentre lo schermo ricorda l'amaro punteggio di questa finale". "Ci credevamo", dice una ragazza con indosso una maglietta azzurra.
Davanti alle tv a Bari vecchia l'osservato speciale è stato per tutta la partita Antonio Cassano. "Ha dato il massimo - commenta Giovanni Loseto, ex difensore e bandiera del Bari - disputando una straordinaria semifinale. Non bisogna dimenticarsi che ha superato in pochi mesi un grave problema fisico, tornando in buona forma".
Ma c'è stato anche chi ha ignorato la finale. A Siena, vigilia del Palio, la finale degli Europei è passata in secondo piano: c'era la cosiddetta “prova generale”. Niente maxischermi neppure in valle di Susa. Qui i No Tav hanno organizzata una specie di “contropartita”: clown, sbandieratori, cantanti e rapper alle reti del cantiere a Chiomonte.