Aldrovandi, la mamma sporge querela per gli insulti in Rete

Cronaca

Dopo la sentenza della Cassazione, che ha confermato la pena di 3 anni e 6 mesi per gli agenti accusati di aver ucciso Federico, sul gruppo Facebook Prima Difesa sono comparsi commenti contro la donna. Tra gli autori dei post uno dei poliziotti condannati

Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi, ha presentato ai carabinieri di Ferrara una denuncia-querela per diffamazione e qualunque altro reato che sia ravvisabile contro il gruppo-associazione 'Prima Difesa' che gestisce una pagina Facebook, cui partecipano molti rappresentanti delle forze dell'ordine. Tra i reati ipotizzati anche le minacce perché uno dei titoli della discussione di Simona Cenni, che gestisce la pagina Facebook, recitava: "Avete sentito la mamma di Aldrovandi... fermate questo scempio per Dio, vuole che i 4 poliziotti vadano in carcere... io sono una bestia".
Parole, queste, che arrivano subito dopo la sentenza della Cassazione, che il 21 giugno ha confermato le condanne a 3 anni e 6 mesi per Monica Segatto, Enzo Pontani, Paolo Forlani e Luca Pollastri accusati dell'omicidio colposo, per eccesso dei mezzi di contenimento, dello studente ferrarese Federico Aldovrandi.

Sul web, come riporta un articolo de Il Fatto Quotidiano, molti dei commenti sono proprio di Paolo Forlani, uno dei 4 agenti condannati per la morte del giovane: "Che  faccia da c... aveva sul tg, una falsa e ipocrita, spero che i soldi che ha avuto ingiustamente (2 milioni di euro, risarciti dal ministero degli Interni alla famiglia Aldrovandi, ndr) possa non goderseli come vorrebbe, adesso non sto più zitto dico quello che penso e scarico la rabbia di sette anni di ingiustizie". Questo il testo del commento pubblicato dal poliziotto e poi cancellato.

Tutto rimosso da Facebook - Lunedì 25 giugno, infatti, sulla pagina Internet del gruppo creato da Simona Cenni che, come si legge nella pagina di presentazione, ha come scopo quello di "tutelare i diritti umani di chi indossa una divisa... noi dalla parte giusta", non resta alcuna traccia delle discussioni degli utenti. Tutto cancellato. Resta solo il commento di un militare che prende le distanze dal gruppo: "Mi dispiace.... pensavo fosse una pagina di onestà e giustizia. Dai commenti che leggo NON lo è. Si difende l'indifendibile.... Solo chi ha figli può capire... La violenza NON va giustificata MAI!" scrive Emanuele Franchi, che decide di lasciare il gruppo.

La mamma di Federico Aldrovandi annuncia querela - "Tutto questo - commenta Patrizia Moretti - è una cosa preoccupante. Si sono permessi di dire di tutto sul nostro conto, anche dopo la sentenza della Cassazione. E' la prima volta che presento una querela in questa lunga vicenda, l'ho fatto per dire basta, dopo la sentenza definitiva, alle offese che riceviamo. Ancora tanti continuano a ribadire le stesse cose, con insulti: ci sono voluti 7 anni di processi per affermare che erano solo balle. Non è servito, e adesso basta, basta davvero".
Tra i commenti pubblicati su Facebook e poi rimossi ci sono infatti quelli di chi continua a contestare la sentenza della Cassazione, come lo stesso Forlani: "Vedete gente, non puoi fare 30 anni questo lavoro ed essere additato come assassino solo perché qualcuno è riuscito a distorcere la verità, io sfido chiunque a leggere gli atti e trovare un verbale dove dice che Federico è morto per le lesioni che ha subito...ma noi paghiamo per le colpe di una famiglia che pur sapendo dei problemi del proprio figlio non ha fatto niente per aiutarlo, mi fa incazzare un pochino e stiamo pagando per gli errori dei genitori, massimo rispetto per Federico ma mi dispiace, noi non lo abbiamo ucciso...".

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