#Save194, la mobilitazione delle donne. In Rete e in piazza

Cronaca
Il logo dell’iniziativa #Save194
save_194

Un’icona per il profilo Fb, un hashtag per Twitter e tanti eventi nelle città italiane. Da Torino a Salerno, ecco le iniziative in programma in attesa che la Consulta si pronunci sulla costituzionalità della legge sull’interruzione di gravidanza

di Eva Perasso

Save194, salviamo la legge 194 del 1978 e il suo articolo 4, quello che elenca le circostanze ammesse per l'interruzione volontaria di gravidanza entro i primi 90 giorni: l'appello alla mobilitazione per la giornata di mercoledì 20 giugno, quando cioè la Consulta si pronuncerà sulla sua costituzionalità, arriva dalla Rete per scendere fino alle piazze.

La mobilitazione - Il caso è nato dopo che un giudice minorile di Spoleto ha chiesto alla Consulta di procedere all'esame di costituzionalità dell'articolo 4 della legge 194 in quanto sarebbe in contrasto con quanto indicato dalla Corte europea per i diritti dell'uomo sulla tutela assoluta dell'embrione umano. Nell'ordinanza con cui ha sollevato l'incidente di costituzionalità, il giudice scrive che l’embrione umano è un “essere provvisto di una autonoma soggettività giuridica” che “in ogni caso è stato conosciuto quale soggetto da tutelarsi in modo assoluto nel diritto vivente della Corte europea".
Secondo i promotori della protesta (tra cui Loredana Lipperini, Marina Terragni, Giorgia Vezzoli, Giovanna Cosenza, Lorella Zanardo), questa ordinanza andrebbe a colpire l'intero impianto della legge sull'aborto, andando quindi ben al di là del caso singolo da cui è partita la richiesta del giudice di Spoleto (una minorenne che ha chiesto di interrompere la gravidanza senza informare i genitori). I promotori sottolineano anche come la legge 194 sia già "svuotata dal suo interno da anni. Secondo il Ministero della Salute sono obiettori sette medici su dieci". E per questo è più che mai "importante agire" anche dopo il 20 giugno.

Uniti da un hashtag – Su Twitter l'hashtag per parlarne è #Save194: nel social network si trovano informazioni sulla legge del 1978, ma anche un ricco dibattito sull'argomento, più o meno accorato. Una sorta di fil rouge tra le donne che difendevano la legge alla fine degli anni Settanta e chi continua (o inizia) a farlo oggi. La discussione coinvolge tutti: dalle associazioni che guidano le fila dei difensori della legge, come il consultorio AIED, a personalità politiche, come il sindaco di Milano Giuliano Pisapia o Nichi Vendola, fino a personaggi pubblici, come Roberto Saviano, e i gruppi di mamme in Rete, oltre alle blogger protagoniste nel lancio dell'iniziativa. #Save194 aiuta ancora a diffondere tutte le informazioni utili per partecipare, e contribuire a tenere alta la discussione e l'attenzione su questo tema nelle prossime ore.

Un'immagine per Facebook – Anche su Facebook l'attenzione è alta intorno al pronunciamento della Corte Costituzionale del 20 giugno: l'invito, attraverso la pagina dell'evento creata sul social network e raccolto già da oltre 800 utenti, è quello di sostituire la propria immagine di profilo con quella emblematica della campagna, ma anche di condividere materiali e appuntamenti previsti per mercoledì nelle piazze d'Italia. Online si trovano manifesti, brochure e volantini da scaricare, stampare, fotocopiare e distribuire per le vie delle città per sensibilizzare sul tema.

Gli eventi da Nord a Sud
– Per un aggiornamento continuo sugli eventi in programma invece il centro di raccolta è quello del blog collettivo “Femminismo a sud”: qui, città per città, vengono riportati in tempo reale gli appuntamenti nati spontaneamente nelle ultime ore. A Roma, proprio davanti al palazzo della Consulta dove l'articolo verrà discusso, l'appuntamento è inziato alle 9 di oggi 20 giugno con il volantinaggio. Stessa formula – sit-in o volantinaggio – anche a Salerno, Mestre, L'Aquila, Livorno, Torino, Bologna. In quest'ultimo centro, la campagna si è concentrata in questi giorni sulla sensibilizzazione contro l'obiezione di coscienza dei ginecologi e per la tutela dei consultori. Due flashmob invece sono previsti a Napoli, in due momenti diversi della giornata, ore 10 e ore 12 in piazza San Domenico maggiore: il focus, oltre alla difesa della 194, è quello sull'informazione e l'alfabetizzazione sessuale dei giovani già a scuola.

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