Milano, scontri tra operai e forze dell'ordine: feriti
CronacaGli incidenti sono scoppiati davanti a un’azienda di Basiano, dove un centinaio di lavoratori stava protestando in seguito ad alcuni licenziamenti. Contusi 15 carabinieri e 7 manifestanti. A Napoli, intanto, i disoccupati bloccano alcune imbarcazioni
Attimi di tensione davanti a una azienda nel Milanese. Alcuni operai che protestavano dopo dei licenziamenti sono entrati in contatto con le forze dell'ordine. E' successo intorno alle 8:30 di lunedì 11 giugno nella zona industriale di Basiano, un piccolo comune della provincia di Milano (mappa).
Gli scontri si sono verificati davanti ai cancelli della "Gartico Scarl", azienda che si occupa di logistica, e hanno provocato diversi feriti (guarda le foto). Per disperdere la folla sono stati usati anche lacrimogeni. Alla fine il bilancio è di 15 carabinieri contusi e 7 manifestanti feriti, oltre a un blindato dei carabinieri e a un'auto di un funzionario della polizia danneggiati. Per due manifestanti sono scattate le manette per resistenza.
Gli operai, soprattutto egiziani, protestavano dopo che la cooperativa per cui lavoravano aveva deciso di licenziare 89 dipendenti, senza ricollocarli.
La Questura parla di "aggressione" - Secondo quanto riferito dalla Questura, è stata messa in atto una vera e propria aggressione da parte di un centinaio di manifestanti, con lancio di sassi, oggetti, bastonate e sprangate.
La versione del sindacato - "Questa mattina un plotone in tenuta antisommossa della polizia ha replicato l'attacco dell'8 giugno al picchetto dei lavoratori in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, il tutto per cercare di far entrare nell'azienda dei crumiri venuti dall'esterno per lavorare al loro posto": questa invece la versione fornita dal Si Cobas e dal Centro sociale Vittoria, presente sul posto, che parlano di 'violenta carica', dei tafferugli di stamani a Basiano (Milano).
"Hanno sparato lacrimogeni ad altezza d'uomo - si legge in una nota del sindacato - spezzato le gambe a due lavoratori e pestato duramente gli scioperanti ferendone una quindicina. Gli operai, soprattutto pakistani ed egiziani, hanno tentato di resistere a mani nude alla carica della polizia ma di fronte all'armamentario messo in campo dagli avversari hanno dovuto soccombere. I crumiri sono, così, entrati grazie al distaccamento armato della polizia sempre al servizio dei padroni per reprimere la lotta dei lavoratori, questi ultimi erano li a difendere il loro posto di lavoro. Alla fine dello scontro hanno arrestato e portato via uno dei delegati dei lavoratori in sciopero".
Proteste anche in Campania - E anche a Napoli hanno protestato in giornata alcuni disoccupati. Una decina di loro, aderenti alla sigla Coordinamento precari Bros, si sono tuffati nelle e acque del porto di Napoli, all'altezza di porta di Massa, al molo Pisacane, bloccando così arrivi e partenze di traghetti. Due manifestanti sono anche stati colti da malore.
In questi giorni il traffico portuale programmato è intenso perché, oltre alle linee di collegamento tra il capoluogo e le isole del golfo, sono attese ben due navi da crociera solo nella mattinata di lunedì 11 giugno, e tre navi che trasportano idrocarburi e olio lubrificante. Un altro gruppo di senza lavoro sta manifestando davanti alla sede della giunta comunale partenopea, palazzo San Giacomo. Nel luglio 2010 analoga iniziativa dei disoccupati e in 27 furono identificati dalla Digos, che fece arrestare due capi storici del movimento, Luigi Monteleone e Francesco Rescigno, per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.
Gli scontri si sono verificati davanti ai cancelli della "Gartico Scarl", azienda che si occupa di logistica, e hanno provocato diversi feriti (guarda le foto). Per disperdere la folla sono stati usati anche lacrimogeni. Alla fine il bilancio è di 15 carabinieri contusi e 7 manifestanti feriti, oltre a un blindato dei carabinieri e a un'auto di un funzionario della polizia danneggiati. Per due manifestanti sono scattate le manette per resistenza.
Gli operai, soprattutto egiziani, protestavano dopo che la cooperativa per cui lavoravano aveva deciso di licenziare 89 dipendenti, senza ricollocarli.
La Questura parla di "aggressione" - Secondo quanto riferito dalla Questura, è stata messa in atto una vera e propria aggressione da parte di un centinaio di manifestanti, con lancio di sassi, oggetti, bastonate e sprangate.
La versione del sindacato - "Questa mattina un plotone in tenuta antisommossa della polizia ha replicato l'attacco dell'8 giugno al picchetto dei lavoratori in sciopero davanti ai magazzini del Gigante, il tutto per cercare di far entrare nell'azienda dei crumiri venuti dall'esterno per lavorare al loro posto": questa invece la versione fornita dal Si Cobas e dal Centro sociale Vittoria, presente sul posto, che parlano di 'violenta carica', dei tafferugli di stamani a Basiano (Milano).
"Hanno sparato lacrimogeni ad altezza d'uomo - si legge in una nota del sindacato - spezzato le gambe a due lavoratori e pestato duramente gli scioperanti ferendone una quindicina. Gli operai, soprattutto pakistani ed egiziani, hanno tentato di resistere a mani nude alla carica della polizia ma di fronte all'armamentario messo in campo dagli avversari hanno dovuto soccombere. I crumiri sono, così, entrati grazie al distaccamento armato della polizia sempre al servizio dei padroni per reprimere la lotta dei lavoratori, questi ultimi erano li a difendere il loro posto di lavoro. Alla fine dello scontro hanno arrestato e portato via uno dei delegati dei lavoratori in sciopero".
Proteste anche in Campania - E anche a Napoli hanno protestato in giornata alcuni disoccupati. Una decina di loro, aderenti alla sigla Coordinamento precari Bros, si sono tuffati nelle e acque del porto di Napoli, all'altezza di porta di Massa, al molo Pisacane, bloccando così arrivi e partenze di traghetti. Due manifestanti sono anche stati colti da malore.
In questi giorni il traffico portuale programmato è intenso perché, oltre alle linee di collegamento tra il capoluogo e le isole del golfo, sono attese ben due navi da crociera solo nella mattinata di lunedì 11 giugno, e tre navi che trasportano idrocarburi e olio lubrificante. Un altro gruppo di senza lavoro sta manifestando davanti alla sede della giunta comunale partenopea, palazzo San Giacomo. Nel luglio 2010 analoga iniziativa dei disoccupati e in 27 furono identificati dalla Digos, che fece arrestare due capi storici del movimento, Luigi Monteleone e Francesco Rescigno, per interruzione di pubblico servizio e procurato allarme.