Si indaga sui conti della banca e spuntano indiscrezioni sul diario custodito dall’ex presidente, dal quale emergerebbe che la guerra in Vaticano sarebbe cominciata dopo che Gotti Tedeschi si informò sui conti intestati ad alcuni politici
Non c’è pace in Vaticano. Dopo le vicende dei “corvi” e l’arresto del maggiordomo del Papa, adesso è il caso Gotti Tedeschi a scuotere le mura d’Oltretevere. E a scatenare una guerra di dichiarazioni, smentite e indiscrezioni.
Secondo il Corriere della Sera nel memoriale dell’ex presidente dello Ior, sfiduciato lo scorso 24 maggio, sarebbero contenute informazioni su depositi riconducibili a politici, faccendieri, costruttori, alti funzionari dello Stato. Ma non solo. Per il quotidiano di via Solferino anche “a personaggi ritenuti prestanome dei boss della criminalità, come emerge da un'inchiesta avviata dalla procura di Trapani secondo cui all'Istituto per le Opere religiose potrebbero essere arrivati addirittura parte dei soldi del latitante Matteo Messina Denaro”.
Un elenco di informazioni e di appunti dello stesso Gotti Tedeschi dai quali, sostiene il Corriere, si evince che la guerra all’interno del Vaticano sarebbe iniziata dopo che l’ex presidente dello Ior aveva chiesto maggiori dettagli sui conti dei politici.
Il legale: “Gotti Tedeschi non era a conoscenza dei conti” - L’avvocato di Ettore Gotti Tedeschi ha però smentito, sabato 9 giugno, che il suo assistito fosse a “conoscenza dei conti Ior e dei suoi intestatari e come tale non è informato neppure di eventuali personaggi politici intestatari di conti allo Ior”.
Quanto a possibili timori per la propria incolumità che hanno spinto Gotti Tedeschi a stendere un appunto supportato da documenti da destinare a persone di sua fiducia, "non mi risulta - aggiunge il legale - che il mio assistito abbia ricevuto minacce specifiche, nel qual caso le avrebbe denunciate, né mi risulta che abbia delle scorte. Questo non vuol dire che in determinate circostanze e sotto la pressione di determinati eventi e suggestioni, possa seriamente aver nutrito dei timori".
La Procura di Roma: “Nessun sequestro di documenti” - Intanto anche la Procura di Roma smentisce di aver sequestrato, o acquisito, faldoni di documenti all'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e di aver dato delega alla Guardia di Finanza affinché indaghi sul contenuto di tali atti.
Con un comunicato firmato dal procuratore capo della Capitale, Giuseppe Pignatone, i pm definiscono "completamente destituita di qualsiasi fondamento" la notizia, pubblicata su un quotidiano romano, che "questo ufficio abbia sequestrato o comunque acquisito cinquanta faldoni di documenti nei confronti del professor Ettore Gotti Tedeschi". Pertanto, continua la Procura, "è ugualmente priva di fondamento la notizia che sia stata data delega alla Guardia di Finanza per indagare sul contenuto di tali documenti".
Secondo il Corriere della Sera nel memoriale dell’ex presidente dello Ior, sfiduciato lo scorso 24 maggio, sarebbero contenute informazioni su depositi riconducibili a politici, faccendieri, costruttori, alti funzionari dello Stato. Ma non solo. Per il quotidiano di via Solferino anche “a personaggi ritenuti prestanome dei boss della criminalità, come emerge da un'inchiesta avviata dalla procura di Trapani secondo cui all'Istituto per le Opere religiose potrebbero essere arrivati addirittura parte dei soldi del latitante Matteo Messina Denaro”.
Un elenco di informazioni e di appunti dello stesso Gotti Tedeschi dai quali, sostiene il Corriere, si evince che la guerra all’interno del Vaticano sarebbe iniziata dopo che l’ex presidente dello Ior aveva chiesto maggiori dettagli sui conti dei politici.
Il legale: “Gotti Tedeschi non era a conoscenza dei conti” - L’avvocato di Ettore Gotti Tedeschi ha però smentito, sabato 9 giugno, che il suo assistito fosse a “conoscenza dei conti Ior e dei suoi intestatari e come tale non è informato neppure di eventuali personaggi politici intestatari di conti allo Ior”.
Quanto a possibili timori per la propria incolumità che hanno spinto Gotti Tedeschi a stendere un appunto supportato da documenti da destinare a persone di sua fiducia, "non mi risulta - aggiunge il legale - che il mio assistito abbia ricevuto minacce specifiche, nel qual caso le avrebbe denunciate, né mi risulta che abbia delle scorte. Questo non vuol dire che in determinate circostanze e sotto la pressione di determinati eventi e suggestioni, possa seriamente aver nutrito dei timori".
La Procura di Roma: “Nessun sequestro di documenti” - Intanto anche la Procura di Roma smentisce di aver sequestrato, o acquisito, faldoni di documenti all'ex presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi e di aver dato delega alla Guardia di Finanza affinché indaghi sul contenuto di tali atti.
Con un comunicato firmato dal procuratore capo della Capitale, Giuseppe Pignatone, i pm definiscono "completamente destituita di qualsiasi fondamento" la notizia, pubblicata su un quotidiano romano, che "questo ufficio abbia sequestrato o comunque acquisito cinquanta faldoni di documenti nei confronti del professor Ettore Gotti Tedeschi". Pertanto, continua la Procura, "è ugualmente priva di fondamento la notizia che sia stata data delega alla Guardia di Finanza per indagare sul contenuto di tali documenti".