Vatileaks, ecco la fronda che vuole “proteggere” il Papa

Cronaca
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I corvi parlano ai giornali: “Siamo un gruppo: le menti sono i porporati, poi ci sono monsignori segretari e pesci piccoli. Il maggiordomo è stato incastrato”, rivelano gli anonimi a Repubblica e La Stampa. L’obiettivo sarebbe la rimozione di Bertone

Sarebbero tanti e distribuiti su tutti i livelli. I corvi escono allo scoperto e si confessano ai giornali, dopo  le ultime vicende che hanno minato l’ermeticità delle mura vaticane. Prima la sfiducia a Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior, la banca vaticana, per “non aver fatto il proprio dovere”. Poi l’arresto del maggiordomo del Papa,  Paolo Gabriele, accusato di aver trafugato documenti riservati e averli passati ai media.

Due presunti corvi, rigorosamente anonimi, hanno parlato ai quotidiani La Repubblica e La Stampa. Dalle interviste emergerebbe l’esistenza di una fronda che avrebbe lo scopo di “proteggere il Papa” dall’eccesso di potere che il Segretario di Stato vaticano, Tarcisio Bertone, avrebbe accumulato. Tutto avrebbe avuto origine con la nomina di monsignor Carlo Viganò a nunzio di Washington. Viganò stava indagando per conto del Papa su alcuni episodi di corruzione, prima di essere mandato negli Stati Uniti. Quella partenza, secondo uno dei corvi, è stata interpretata come un segnale di debolezza del Santo Padre, che ha rafforzato il cardinal Bertone a dismisura.

Secondo la fonte anonima, il mandante della rimozione di Gotti Tedeschi dallo Ior sarebbe proprio il Segretario di Stato. Tedeschi aveva la “colpa” di essere troppo vicino al Papa, che era l’unica persona alla quale rispondeva delle sue azioni. “E’ una persona onesta - dice il corvo a La Repubblica – che non si è prestata a nessun gioco”. Il Papa avrebbe anche pianto quando è venuto a  sapere della sua defenestrazione.  E sul maggiordomo: “Paoletto non è il corvo, tutt’al più è stato usato da qualcuno”.

Il prossimo bersaglio, secondo la fonte, potrebbe essere Padre Georg, il segretario personale del Papa. “Rappresenta più che mai l’elemento di congiunzione fra tutti i dicasteri all’interno del Vaticano e il Pontefice”.

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