Rignano Flaminio, tutti assolti i 5 imputati

Cronaca
La scuola Olga Rovere di Rignano Flaminio (Fotogramma)

Arriva dopo 6 anni dall’apertura dell’inchiesta la sentenza di primo grado sui presunti abusi ai danni dei bambini della scuola Olga Rovere, vicino a Tivoli. Il pm aveva chiesto 12 anni. Per i giudici “il fatto non sussiste”. In aula rabbia e gioia

Sono stati assolti con formula piena i cinque imputati nel processo sui presunti abusi sessuali ai danni dei bambini della scuola materna Olga Rovere di Rignano Flaminio, in provincia di Tivoli. I cinque, tre maestre, una bidella e un autore tv, erano accusati di violenza sessuale di gruppo, maltrattamenti, corruzione di minore, sequestro di persona e atti osceni.
Il pm aveva chiesto 12 anni per tutti gli imputati (le maestre Marisa Pucci, Silvana Magalotti e Patrizia Del Meglio, l'autore tv Gianfranco Scancarello e la bidella Cristina Lunerti), ma per i giudici del tribunale di Tivoli "il fatto non sussiste". La sentenza di primo grado è arrivata dopo 6 anni dall'apertura dell'inchiesta e dopo 9 ore di camera di consiglio.

La soddisfazione degli amici delle maestre
- Un boato di gioia è partito da alcuni amici degli imputati alla notizia della loro assoluzione. Il contenuto della sentenza è stato comunicato alla stampa da un avvocato poiché era stato loro interdetto l'accesso all'aula. "Doveva finire così, sono tutti innocenti. Questa è giustizia", hanno commentato gli amici delle maestre.
"E' una sentenza che dimostra che i bambini non sono stati abusati. E' una tesi che noi abbiamo sempre sostenuto; non ci poteva essere una sentenza diversa", dice Luciano Giugno, marito della maestra Marisa Pucci. "E' una cosa che non auguriamo a nessuno al mondo - ha aggiunto la sorella della maestra - tutta la scuola Olga Rovere era ed è con loro, tutto il Paese era ed è con loro. Oggi abbiamo avuto la conferma che tutte le accuse erano basate sul nulla".

La rabbia dei genitori - Subito dopo la sentenza hanno invece protestato i genitori dei bambini che, presenti in aula come parti civili, hanno urlato contro i giudici e, secondo quanto riportato dalle agenzie, hanno preso a calci e pugni la porta dell'aula. Una delle mamme dei bambini ha avuto un malore. La donna, che si trovava in aula, è stata soccorsa dai sanitari del 118 e portata via in ambulanza.
L'avvocato Pietro Nicotera, difensore di parte civile per conto di due famiglie, ha espresso il suo disappunto: "Siamo molto amareggiati per questa sentenza, perché significa che i giudici non hanno dato credito alla vicenda. Leggeremo le motivazioni. I giudici si sono presi 90 giorni di tempo. Certo non ci fermeremo qui".
"I nostri assistiti sono sconvolti, non si aspettavamo una sentenza di questo tipo", ha invece commentato un altro legale di parte civile, l'avvocato Luca Milani.

Lo scandalo era esploso nel 2007
- La vicenda aveva preso avvio nell'aprile 2007, con l'arresto di sette persone accusate di aver abusato di un numero imprecisato di bambini in età prescolare, arrivando anche a narcotizzarli per renderli più docili e pronti ad obbedire. L'inchiesta era stata aperta nel 2006 sulla base delle denunce di alcuni genitori, preoccupati dai comportamenti dei loro figli.
Nel 2010 i cinque erano stati rinviati a giudizio, mentre la posizione di una maestra e di un benzinaio erano state archiviate.

Cronaca: i più letti

[an error occurred while processing this directive]