Agguato ad Adinolfi, rivendicazione dagli anarchici

Cronaca
Il volantino del Fai

Con una lettera al Corriere della Sera la Federazione anarchica informale si attribuisce il ferimento dell'ad di Ansaldo Nucleare: "Proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica". Il manager intanto dimesso dall'ospedale: "Sto bene"

E' arrivata al Corriere della Sera la rivendicazione dell'agguato a Roberto Adinolfi, l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare gambizzato il 7 maggio. A firmarla è la cellula Olga del Fai, federazione Anarchica Informale. Il messaggio sarebbe stato giudicato attendibile. "Con il ferimento di Adinolfi proponiamo una campagna di lotta contro Finmeccanica piovra assassina" si legge in un passaggio della lettera inviata al quotidiano milanese e che si può leggere in pdf online.
Per dire "no a qualsiasi forma di violenza, specie quella terroristica" i lavoratori dell'Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare si fermeranno almeno un'ora lunedì mattina.

Il volantino - "Abbiamo azzoppato Roberto Adinolfi, uno dei tanti stregoni dell'atomo dall'anima candida e dalla coscienza pulita", si legge nel volantino della sigla Federazione anarchica informale, Fronte rivoluzionario internazionale (Fri), che sancisce la nascita del nuovo "nucleo Olga", in riferimento a Olga Ikonomidou, attualmente in carcere e appartenente alla Cospirazione della Cellule di fuoco, gruppo anarchico greco che a partire dal 2009 ha rivendicato attentati in Grecia e l'invio di pacchi bomba ad ambasciate e governi stranieri nel 2010. Poi, la minaccia di altre azioni: "Oggi l'Ansaldo Nucleare, domani un altro dei suoi tentacoli, invitiamo tutti i gruppi e singoli Fai a colpire tale mostruosità con ogni mezzo necessario".

"Adinolfi responsabile insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia" - Nel documento di rivendicazione, arrivato per posta ordinaria con il timbro postale che indica che la busta è stata inviata da Genova, viene citato anche l'ex ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola. "Prima che il nucleare ricadesse in disgrazia - si legge -, Adinolfi è stato tra i maggiori responsabili insieme a Scajola del rientro del nucleare in Italia". I terroristi scrivono inoltre che "potevamo colpire qualche funzionario di Equitalia", ma "non siamo alla ricerca del consenso".

Il procuratore: "Timore di altri attentati c'è sempre" - Sul fronte delle indagini, Michele Di Lecce, procuratore capo di Genova, ha detto che: "il timore di altri attentati c'è sempre". "Non possiamo escludere - ha continuao - che stiano pensando a qualche altra operazione, a qualche altra attività, ma ovviamente non abbiamo né la certezza, né elementi concreti per dire che sia questa la  possibilità, o che altrimenti, come ci auguriamo, non avvengano più fatti come questi".
Quanto alla possibilità che gli autori del testo che rivendica l'attentato possano arrivare a uccidere procuratore capo ha risposto: "Non sembrerebbe un'ipotesi concreta, in base a quello che loro stessi dicono nel documento".

Adinolfi dimesso dall'ospedale -
La rivendicazione è arrivata nello stesso giorno in cui Adinolfi è stato dimesso dall'ospedale San Martino di Genova. "Sto bene" ha detto il manager a un'infermiera che lo salutava al momento di lasciare il nosocomio. Al momento di salire sull'ambulanza che lo ha riportato a casa il manager ha salutato con un sorriso l'infermiera che ha spinto la sedia a rotelle ed ha ricevuto gli auguri da un'altra.

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