Mafia: infiltrazioni in comune del palermitano, 5 arresti

Cronaca

Gli indagati avrebbero messo le mani sulla gestione dei rifiuti di Misilmeri. Avviso di garanzia per il presidente del consiglio comunale. In manette anche un candidato alle prossime amministrative di Palermo

Cinque persone, tra le quali un candidato al consiglio comunale di Palermo, sono state arrestate a Palermo dai carabinieri del Nucleo Investigativo per associazione mafiosa finalizzata alle estorsioni. I destinatari del provvedimento restrittivo sono vertici ed affiliati a "Cosa Nostra" del Mandamento mafioso di Misilmeri, un grosso centro nei pressi del capoluogo.
Al presidente del consiglio comunale di Misilmeri è stato notificato un avviso di garanzia. Il politico, Giuseppe Cimò, 47 anni, che dall'Udc è poi passato al Pid, secondo gli inquirenti, avrebbe agevolato la cosca mafiosa locale nell'aggiudicazione di alcuni appalti, in particolare nella gestione dei rifiuti.

Gli arrestati sono Francesco Lo Gerfo, 50 anni, indicato come il boss del mandamento, Mariano Falletta, 53 anni, Antonino Messicati Vitale, 40 anni, Stefano Polizzi, 55 anni, e Vincenzo Ganci, 46 anni. Quest'ultimo figura nella lista delle amministrative "Amo Palermo", collegata alla candidata sindaco Marianna Caronia, deputata regionale dei Popolari di Italia domani (Pid).

L'indagine è stata coordinata dalla Dda di Palermo, che con intercettazioni ambientali e filmati hanno accertato anche l'estorsione avvenuta ai danni di alcuni imprenditori, che però non hanno presentato denuncia.

La Procura informerà il ministero dell'Interno per le valutazioni di sua competenza sull'eventuale scioglimento degli organi elettivi dell'amministrazione comunale di Misilmeri per infilitrazioni mafiose.

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