Lusi in procura, pm e avvocato smentiscono le indiscrezioni

Cronaca
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Secondo i magistrati e il legale del senatore, nel corso dell'interrogatorio, l'ex tesoriere della Margherita non avrebbe mai detto che i vertici del partito erano a conoscenza del suo operato. Gli ex Dl: pronti a nuove azioni legali

Un patto tra i vertici della Margherita per spartirsi i soldi del partito. Questa la versione che Luigi Lusi, ex tesoriere della Margherita accusato di appropriazione indebita, avrebbe fornito ai magistrati nel corso del suo interrogatorio in Procura a Roma secondo le ricostruzioni di stampa.
Ma il legale dell’ex tesoriere della Margherita smentisce categoricamente. "Leggo, strabiliato, sui giornali di oggi – dice l’avvocato Luca Petrucci - alcuni resoconti delle 6 ore di interrogatorio. Visto che ero presente, posso affermare che alcuni di questi riportano addirittura dei virgolettati mai pronunciati su circostanze assolutamente non corrispondenti neanche lontanamente a quanto dichiarato dal mio assistito". "Lusi – insiste il legale - non ha parlato di fatti o di responsabilità di terzi dei quali non è a conoscenza".

Sul caso Lusi è poi intervenuta anche la Procura. "In riferimento  alle notizie riportate in data odierna da vari organi di informazione  -si legge in un comunicato - questo ufficio ritiene di dover precisare che le ricostruzioni giornalistiche non corrispondono al tenore e al  contenuto dell'interrogatorio effettuato nella giornata di ieri (martedì 27 marzo, ndr)". "In particolare - si legge ancora nel documento - non corrisponde al contenuto dell'atto la ricostruzione, riportata da vari organi di  informazione, secondo cui Lusi avrebbe affermato che le operazioni di  investimento immobiliare e mobiliare da lui effettuate con i fondi  della Margherita sarebbero state concordate o comunque conosciute dai  vertici della citata associazione". "Nel corso dell'interrogatorio - conclude il comunicato - inoltre il tema dell'utilizzo di carte di credito non e' stato oggetto di approfondimento".

In mattinata  i dirigenti della ex Margherita, dopo le ultime rivelazioni, aveva fatto sapere di essere pronti a preparare ulteriori azioni giudiziarie a tutela dell'onorabilità del partito e dei  singoli, a seguito delle "gravissime esternazioni" dell'ex tesoriere trapelate sulla stampa e definite "un delirio diffamatorio”. "L'unico a sapere e ad agire – dicono dall’ex Margherita - era l'ex tesoriere, reo confesso, che si è arricchito personalmente con condotte definite dai magistrati predatorie e criminali".

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