Gli aderenti al movimento sono accusati di estorsione e lesione grave con l'aggravante del terrorismo: esigevano una sorta di tassa rivoluzionaria ai cittadini turchi di origine curda. Le indagini partite da un caso di pestaggio
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La Polizia di Stato di Venezia sta dando esecuzione ad almeno 5 provvedimenti di custodia cautelare in carcere e perquisizioni domiciliari nei confronti di cittadini turchi di etnia curda aderenti al Pkk, accusati di concorso nel tentativo di estorsione e di lesioni gravi, commesse con l'aggravante del terrorismo. Gli appartenenti al partito avevano, secondo quanto accertato dagli inquirenti, il compito di riscuotere una sorta di tassa "rivoluzionaria" nei confronti degli immigrati curdi in Italia. L'operazione è condotta dalla Digos della Questura di Venezia con il concorso degli uffici di Roma, Modena, Padova, Udine e Pesaro. Le indagini sono state avviate dopo un grave episodio di violenza, perpetrato nei mesi scorsi e sfociato nel pestaggio di un cittadino turco titolare di una rivendita di kebab della provincia di Venezia. Ulteriori indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Venezia hanno immediatamente consentito alla Digos di mettere in luce la matrice politica della vicenda e di inquadrarla in una più vasta attività estorsiva messa in pratica dall'articolazione operativa del PKK (Partito dei Lavoratori Curdi, incluso nelle liste terroristiche dell'U.E.), incaricata dell'esazione della "tassa".
L'operazione, che ha portato all'arresto di 5 cittadini turchi di etnia curda e all'esecuzione di 8 perquisizioni personali, si è svolta sotto il coordinamento investigativo, anche in ambito internazionale, del Servizio Centrale Antiterrorismo della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione/UCIGOS, diretta dal Prefetto Stefano Berrettoni. Gli arresti rappresentano un momento fondamentale della rinnovata strategia di contrasto elaborata a livello centrale dalla DCPP/UCIGOS nei confronti delle organizzazioni terroristiche di matrice etnico-indipendentista. L'operazione della Digos di Venezia segue quella condotta a Terni lo scorso 21 febbraio, quando si è giunti allo smantellamento di una rete di supporto logistico dell'organizzazione terroristica turco-curda Hezbollah con l'arresto di 9 persone implicate nell'agevolazione dell'immigrazione clandestina servendosi di una rete di doner kebab.
Già nel febbraio del 2010 la Digos della Questura di Venezia aveva portato a termine un'importante operazione di polizia (denominata Dugun) nei confronti del PKK. In quell'occasione era stata disarticolata la struttura italiana del PKK dedita reclutamento, indottrinamento e addestramento di giovani turchi da inviare a combattere per la causa separatista curda. Con l'operazione di oggi, gli investigatori hanno inciso, per la prima volta in Italia, nel meccanismo di raccolta fondi destinati all'organizzazione. Le raccolte di denaro presso le comunita' curde di tutta Europa, che come confermano gli arresti di oggi avvengono anche con metodi estorsivi, rappresentano infatti la linfa vitale per finanziare l'azione terroristica in patria e nelle aree di confine tra Turchia ed Iraq. Solo negli ultimi mesi, l'azione terroristica del PKK ha causato la morte di decine di persone tra civili, militari ed appartenenti alle forze dell'ordine, come nell'attentato dello scorso 18 marzo che ha causato l'uccisione di 5 soldati. Tutti dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa che si terra' alle ore 11 alla Procura di Venezia.
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