Napoli, viaggio "nell'inferno" dell'ospedale Cardarelli

Cronaca

Le telecamere di SkyTG24 sono entrate nel nosocomio partenopeo: malati sulle sedie e anziani in barella nei corridoi affollati. A Milano contro le attese basta pagare. In Sicilia “la situazione è drammatica”, dice il responsabile Cgil dei medici. I VIDEO

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(in fondo all'articolo i video sullo stato di salute degli ospedali italiani)

Anziani in barella nei corridoi affollati, malati parcheggiati in spazi pieni di gente e lettighe accanto ad ascensori. E ancora degenti su sedie invece che su lettini, esposti al caldo e al freddo. Questa è la situazione che SkyTG24 ha documentato all’interno dell’ospedale Cardarelli di Napoli.

Milano - A Milano, invece, l'ingresso del pronto soccorso dell'Ospedale San Paolo, una delle strutture con il bacino di utenza più vasto del capoluogo, è fatiscente, sembra un cantiere aperto. La telecamera nascosta restituisce le immagini del degrado e dell'incuria di alcune zone del nosocomio. All'interno dell'ospedale, però, le persone in attesa in barella sono cinque e tutte ospitare in uno stanzone interdetto al pubblico. All'ospedale San Carlo, invece, le persone che attendono di essere visitate danno alla giornalista un consiglio: per accorciare i tempi basta pagare. "Si faccia dare il codice bianco - dice una donna - paga 25 euro e la visitano subito".

Milano, guarda le immagini riprese con la telecamera nascosta.



Palermo - "La situazione in Sicilia è drammatica" dice ai microfoni di SkyTG24 il responsabile Cgil dei medici siciliani, Renato Costa. "I pronto soccorso scoppiano. E questo è dovuto a una carenza della medicina territoriale". Il cittadino, infatti, spiega Costa, spesso non ha alternative e non può fare riferimento agli ambulatori territoriali o all'assistenza a casa.
Su internet, intanto, un utente di Catania ha mandato al sito Uribu, nato per offrire agli utenti la possibilità di segnalare qualsiasi tipo di disservizio, una foto che ritrae un'infermiera mentre fuma nella corsia di un ospedale.

Palermo, intervista a Renato Costa, responsabile Cgil dei medici siciliani



Treviso - L'organizzazione e la gestione del pronto soccorso mette in difficoltà anche l'azienda ospedaliera Ca' Foncello di Treviso. Qui i ricoveri in pronto soccorso sono il 70%, nel 65% dei casi si tratta di codici bianchi. Di questi, circa la metà potrebbero rivolgersi al medico di base, ma preferiscono recarsi in ospedale.

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Bufera sugli ospedali italiani  - Dopo il caso del policlinico Umberto Primo di Roma, dove i senatori Domenico Gramazio e Ignazio Marino hanno denunciato la presenza in corsia di una donna di 59 anni legata in barella per 4 giorni in attesa di un ricovero, ci si interroga sulla condizione degli ospedali italiani. Si tratta di una “situazione intollerabile”, ha denunciato il ministro della Sanità Renato Balduzzi, che ha inviato nella struttura ospedaliera una equipe di ispettori. Secondo Giuliano Bertazzoni, direttore di Medicina d’Urgenza dell’Ospedale Umberto I, la situazione dell'ospedale romano rispecchia però la condizione degli ospedali italiani: "Nei pronto soccorso italiani, a Milano come a Torino o Ferrara, mancano posti letto".

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