Umbria, arrestato il vicepresidente del consiglio regionale

Cronaca

Orfeo Goracci (Prc) è finito in manette per associazione a delinquere finalizzata all’abuso di ufficio. Contestato anche il reato di violenza sessuale. Le accuse risalgono a quando era sindaco di Gubbio. Ordine di custodia cautelare per altre otto persone

I carabinieri di Perugia hanno arrestato il vice presidente del Consiglio regionale dell'Umbria Orfeo Goracci della Federazione della sinistra (ex Rifondazione), e altre otto persone, con l'accusa di avere creato un'associazione a delinquere finalizzata a gravi reati della pubblica amministrazione, quando Goracci era il sindaco di Gubbio tra il 2006 e il 2011.
E' quanto emerge dall'ordinanza di arresto del gip di Perugia, da cui emerge che Goracci è accusato anche di violenza sessuale aggravata dal fatto di essere un pubblico ufficiale.

Secondo l'accusa dei pm, l'ex sindaco di Gubbio, assieme ad alcuni assessori di Rifondazione Comunista e con la complicità di funzionari dell'amministrazione comunale, avrebbero creato un sodalizio per infrangere le regole in merito al piano urbano comunale e un pacchetto di assunzioni e promozioni. Nell'ambito della stessa inchiesta Goracci era già stato raggiunto da un avviso di garanzia per corruzione e concussione.
Oltre al vice-presidente del consiglio regionale dell'Umbria, eletto sindaco di Gubbio nel 2001 e riconfermato nel 2006, sono state arrestate altre otto persone. Quattro sono finite in carcere: Maria Cristina Ercoli, assessore comunale nel periodo 2006-2011 ed ex vice-sindaco di Rifondazione comunista (ora Federazione della sinistra); Lucio Panfili, assessore sempre nel periodo dal 2006 al 2011, dei Verdi; Lucia Cecili, dirigente del Comune, responsabile dell'ufficio personale all'epoca dei fatti e Graziano Cappannelli, ex-assessore.
Altre quattro sono finite ai domiciliari: Nadia Ercoli, nella polizia municipale durante nel periodo 2006-2011; Antonella Stocchi in consiglio comunale nello stesso periodo; Paolo Cristiano, segretario comunale tra 2006 e 2011 e Marino Cernicchi, ex-assessore.
Il segretario nazionale di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, in una nota spiega di aver sospeso Goracci a novembre di avergli "chiesto pubblicamente" di dimettersi dalla carica di
vice presidente del Consiglio regionale.

Tutti gli indagati, dice il gip nella sua ordinanza, hanno costituito una "associazione per delinquere per essersi tra loro associati allo scopo di commettere una serie indeterminata di
delitti di abuso d'ufficio, concussione, falso in atti pubblici e soppressione di atti pubblici".
I reati sarebbero stati commessi anche "per avere stabilmente piegato lo svolgimento di pubbliche funzioni al perseguimento di interessi privati consistenti in vantaggi politico elettorali, mantenimento di posizioni di potere e sviluppo della carriera, vantaggi economici per se stessi e per soggetti loro legati da vincoli di vicinanza politica, amicizie e sentimentali (per Goracci)".
Diversi dipendenti del Comune di Gubbio, oltre ad altre persone estranee all'amministrazione, "invisi o ostili al sodalizio venivano stabilmente posti in condizione di emarginazione, sfavoriti nello sviluppo della carriera, minacciati, estorti e ingiustamente penalizzati in un clima di
intimidazione e paura".
Per Goracci i guai giudiziari non finiscono qui, perché l'ex sindaco viene anche accusato di violenza sessuale aggravata "per avere in due distinte occasioni costretto una dipendente alla
quale inviava numerosi sms e pressanti inviti per intrattenere rapporti sessuali, a subire atti sessuali baciandola, cingendole le spalle e tirandola a sé contro la volontà della donna", si
legge nell'ordinanza del gip.

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