Il maltempo si abbatte sulla Costa Concordia

Cronaca

Le ricerche dei dispersi e le operazioni di pompaggio del carburante sono bloccate dal mare mosso. Due giornalisti, che erano a bordo della nave il 13 gennaio, raccontano in un instant-book digitale gli attimi della collisione. E accusano Schettino

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(In fondo tutti i video sulla Costa Concordia)

Il mare mosso e i venti forti hanno costretto i tecnici e i soccorritori a fermare ogni operazione sulla Costa Concordia: restano dunque sospese sia le attività di ricerca dei dispersi che le operazioni propedeutiche all'avvio del pompaggio del carburante. Il maltempo che flagella l'Italia, si abbatte anche sulla Concordia. (FOTO E VIDEO)
Nella mattinata di venerdì 3 febbraio, i mezzi della Smit-Neri hanno lavorato nell'area attorno alla nave per risistemare le panne assorbenti spostate o danneggiate dal mare mosso e sono intervenuti per eliminare una iridescenza superficiale sempre provocata dal moto ondoso. Il vento ha invece provocato un ulteriore crollo di parte delle vetrate dell'area delle piscine. Non sono invece stati registrati movimenti anomali della nave, nonostante il mare mosso.

L'istant e-book sulla Concordia  -
Intanto, emergono nuovi particolari sugli attimi della collisione della Costa Concordia contro gli scogli delle Scole, che ha provocato uno squarcio di 7 metri nella chiglia della nave e il conseguente naufragio.
Non è stato il comandante Francesco Schettino a salvare la Concordia dirigendola verso la
scogliera dell'Isola del Giglio e favorendo i soccorsi. E' quanto sostengono i giornalisti Luciano Castro e Patrizia Perilli, che erano a bordo della nave il 13 gennaio e che hanno scritto a quattro mani il libro "Concordiagate", l'instant e-book in vendita da lunedì 6 febbraio sulle piattaforme italiane e presto disponibile anche in lingua inglese. "Dopo la collisione - si legge nel volume - con i motori allagati, la Concordia è senza controllo. L'abbrivo e l'impatto con lo scoglio la fanno roteare su se stessa, passare per inerzia a marcia indietro davanti all'imbocco del porto del Giglio e incagliarsi tra gli scogli di Punta Gabbianara. E' stato un caso. O, forse, un miracolo".
Castro e Perilli si trovavano infatti a poppa della nave e sono testimoni oculari della manovra compiuta dalla Concordia dopo l'impatto. I due giornalisti sono stati tra i
primi a dare la notizia della collisione e poi hanno raccontato alla stampa nazionale il naufragio della nave, il ritardo degli ordini dalla plancia, l'evacuazione sulle scialuppe, lo sbarco all'Isola del Giglio e il recupero delle prime vittime.


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