Mille persone ai funerali di Roberto Straccia

Cronaca

Parenti, amici e compaesani hanno dato l'ultimo saluto allo studente marchigiano di 24 anni, scomparso il 14 dicembre e ritrovato senza vita il 7 gennaio tra gli scogli di Bari Palese. "Vogliamo la verità" continua a chiedere la famiglia del ragazzo

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Una bara bianca, portata a spalla dal padre Mario e dagli amici, una foto di Roberto sorridente, un pallone da calcio deposto dai compagni della Spes Valdaso accanto al feretro in chiesa, con la scritta 'Lo sguardo fisso a te'. Oltre mille persone hanno preso parte, nella Chiesa dei Santi Lorenzo e Niccolò a Moresco (Fermo), ai funerali di Roberto Straccia, lo studente universitario di 24 anni scomparso da Pescara, dove studiava, il 14 dicembre scorso e ritrovato cadavere il 7 gennaio fra gli scogli di Bari Palese, trascinato fin lì dalle correnti marine.
Una morte ancora misteriosa, sulla quale indagano le procure di Bari e Pescara, con la famiglia Straccia - il padre Mario, la madre Rita, e la sorella di Roberto, Lorena - che aspetta ancora di conoscere la verità.

Mille persone ai funerali - A celebrare le esequie il vescovo Luigi Conti e il parroco di Moresco, don Franz. Presenti il sindaco della cittadina e quelli di Pescara e Fermo, il prefetto e il vice presidente della Provincia di Fermo. "Carissimi Mario, Rita e Lorena - ha detto il vescovo nell'omelia - conosco la vostra fede. Molte sono le date che in questi giorni hanno caratterizzato questa vicenda, ma quella più importante è quella del Battesimo. Il 14 dicembre, poi - ha detto il vescovo parafrasando il Vangelo di Luca sulla morte di Gesù - si è fatto buio nella vostra vita: alle 15 del pomeriggio è arrivata l'ora presunta della difficoltà di Roberto". "Nella preghiera silenziosa vi ho accompagnato - ha continuato - perché troppe sono state le curiosità e le parole dei media. E' stato bello vedere l'amore degli amici di Pescara e di quelli della Valdaso, che si sono mossi per cercare Roberto e che hanno fatto diventare Moresco una grande città".
"Voi - ha concluso il vescovo rivolto ai familiari del ragazzo morto - avete dato una testimonianza rara nel nostro tempo, ma preparatevi a resistere per quando tutto sarà finito. Mai un figlio dovrebbe morire prima dei genitori, ma voi siete stati in grado di dare una grande testimonianza d'amore e di coraggio".

Roberto e la maglia numero 2 - Fra i ricordi degli amici e dei calciatori della Spes, che in segno di lutto non assegnerà più a nessun giocatore la maglia n. 2 indossata dallo studente, le parole del sindaco di Moresco Amato Mercuri: "Bentornato Roberto, anche se speravamo fino all'ultimo che l'epilogo fosse diverso". "Devo dire grazie alle forze dell'ordine e a quanti ci hanno aiutati, grazie alla stampa e ai magistrati, che prego di farci sapere che cosa sia successo quel giorno - ha continuato - essuno di noi crede che Roberto si sia fatto male da solo, non possiamo accontentarci di una verità residuale perché non c'è un'altra ipotesi".

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