Giglio, 29 i dispersi. Le telefonate dopo la collisione

Cronaca

Cresce il numero dei passeggeri non ancora tratti in salvo. Pubblicate le conversazioni dopo l'incidente. L’ordine della Guardia costiera rivolto al comandante: "Vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri"

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LA CONFERENZA STAMPA
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Le virate a velocità di crociera, l'allarme che non arriva, una collisione con uno scoglio a lungo definito un blackout. La Capitaneria che dà il via ai soccorsi quasi 10 minuti prima che lo chiedesse la plancia del Concordia, il comandante che viene più volte chiamato al cellulare e invitato, anche con voce grossa, a tornare a bordo.
Sono alcuni capitoli delle oltre 7 ore del naufragio dell'isola del Giglio, che gradualmente vengono diffusi da agenzie di stampa e quotidiani, mentre cresce il numero dei dispersi (al momento sono 29: 6 italiani, 14 tedeschi, 4 francesi, 2 statunitensi, un  ungherese, una peruviana e un cittadino dell'India).
Sullo sfondo una nave che, secondo i rilievi della Capitaneria, è finita dov'è ora per caso e non per una manovra di emergenza, e un ufficiale della guardia costiera che ha chiamato più volte al cellulare il comandante Francesco Schettino (fermato con l'accusa di aver fatto avvicinare troppo la nave all'isola e di averla abbandonata prima che tutti fossero in salvo) per farlo tornare a bordo a coordinare i soccorsi, subito dopo che l'equipaggio si sarebbe ammutinato per mettere in salvo l'imbarcazione.
Conversazioni in certi momenti drammatiche: "Comandante, è un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri" (qui il testo delle telefonate pubblicato dal Fatto).

"Non ce la facciamo" - Ore 21,07: alla velocità di 16 nodi la Costa Concordia accosta (cioè vira) e punta l'isola del Giglio, verso la sua sinistra, a ovest. Tiene una rotta fino a raggiungere i 278 gradi, vale a dire in perpendicolare verso ovest (infatti 270 è ovest e 360 è nord).
Intorno alle 21,40 si registrerà un nuovo accosto a una velocità di 15 nodi per rimettere la prua verso nord: siamo a 500 metri dalle coste del Giglio.
A bordo, secondo gli esperti della guardia costiera, hanno già capito che non ce la faranno.
Ore 21,45: la nave Concordia incaglia sugli scogli delle Scole. E' una brusca 'frenata': alle 21,46 viaggia a 8 nodi, alle 21,47 a 6,7, alle 21,49 a 5 nodi e alle 21,52 3,9. I locali motori sono invasi dall'acqua, sono inservibili, la nave e' in balia delle correnti e va in 'testacoda'.
Ore 22,06 i carabinieri di Prato telefonano alla Capitaneria di Livorno dopo che una donna del posto ha ricevuto una telefonata da qualcuno a bordo della nave, già al buio.
Ore 22,14: la Capitaneria, dopo averla cercata con il sistema Ais, rintraccia la Concordia e chiama a bordo: dalla plancia rispondono che è solo un black-out, in corso da circa 20 minuti. Aggiungono che ritengono di risolvere il problema. Dalla sala operativa insistono spiegando di sapere che i passeggeri hanno i giubbotti salvagente e che in sala da pranzo si è verificato il cedimento del ponte. Tuttavia la plancia ribadisce che si tratta solo di un blackout.

Ore 22,26: "Tutto  a posto" -
la Capitaneria richiama la Concordia, che ormai ha una velocità inferiore al nodo (meno di 2 km orari). Dalla nave spiegano che c'è una 'via d'acqua'. "Ci sono feriti o deceduti?" chiedono dalla Capitaneria. Dalla nave rispondono che è tutto a posto. La guardia costiera domanda se hanno bisogno di assistenza, ma dalla Concordia dicono che è sufficiente l'assistenza di un rimorchiatore. La Capitaneria invece avvia la macchina dei soccorsi. I soccorsi, secondo le prime indagini, sono partiti prima di essere richiesti.
Ore 22,34: la Capitaneria di Livorno chiama di nuovo la nave Costa, chiedendo un aggiornamento sulla galleggiabilità dell'imbarcazione. In più viene chiesto se la plancia dichiara il 'distress', cioe' in gergo la necessità di soccorso. La plancia della Concordia a quel punto accetta, "Va bene, dichiariamo distress". Sul posto iniziano a portarsi motovedette e navi in zona che possono portare assistenza.
Ore 22,48: la Capitaneria chiede: avete già valutato l'abbandono nave? Da bordo rispondono stiamo valutando.

"Il capitano è sullo scoglio" - Ore 22,58: la nave è già ferma dov'è ora. La Capitaneria chiede di nuovo al comando della Concordia se vogliono dichiarare l'abbandono nave. Da bordo rispondono ok: abbandono nave.
Ore 23,10: la motovedetta della guardia di finanza comunica che i primi passeggeri sono scesi dalla nave, sono a bordo delle scialuppe e stanno raggiungendo terra.
Ore 23,15: l'Ais, il sistema satellitare di identificazione delle navi, perde il segnale per il blackout, la nave a quel punto è ferma nel punto in cui si trova ora.
Ore 00,30 circa: il comandante viene visto da testimoni attendibili (è anche riconoscibile dall'abbigliamento) su uno scoglio a destra della nave.
Ore 4,46 la guardia di finanza comunica che la nave è evacuata e che a bordo ci sono solo soccorritori.

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