Vigile ucciso a Milano, trovato il suv

Cronaca
Foto: Agenzia Fotogramma

Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe un veicolo con tracce di sangue e della vernice della bici di Nicolò Savarino, l'agente investito a Milano. Il sindaco Pisapia: "Il Comune si costituirà parte civile"

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Nessun fermo per la morte di Nicolò Savarino, il vigile 42enne travolto e ucciso da un suv a Milano nella serata del 12 gennaio. "Al momento abbiamo identificato il proprietario del Suv, ma non si trova", ha detto il procuratore aggiunto di Milano Nicola Cerrato, che coordina le indagini assieme al pm Mauro Clerici.
Secondo alcune indiscrezioni il veicolo rinvenuto sarebbe un Bmw X5 targato Milano, di colore bronzo scuro (un particolare che era stato scambiato per nero o grigio metallizzato nelle testimonianze) su cui sarebbero state riscontrate tracce di sangue umano e la vernice verde della bici dell'agente. Dalle prime informazioni non risulterebbe rubato. Il suv era regolarmente parcheggiato, a lato strada, in via Lancetti. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa le forze dell'ordine starebbero cercando due nomadi di 28 e 25 anni pregiudicati, di cui uno regolarmente proprietario del veicolo ritrovato. Ma non si sa ancora se il mezzo ritrovato sia effettivamente quello che ha ucciso il vigile né se alla guida ci fosse il proprietario identificato.

Intanto il Sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha deciso di proclamare lutto cittadino nel giorno in cui si svolgeranno i funerali, inoltre il Comune ha annunciato che si costituirà parte civile nel processo nei confronti dei responsabili. Su Twitter Pisapia ha poi scritto di aver offerto a titolo gratuito alla famiglia della vittima "disponibilità professionale sul piano legale".

Le indagini - Inizialmente si era diffusa in mattinata la notizia del fermo dei responsabili dell’omicidio: due rom di 26 e 28 anni che sarebbero stati bloccati a Ventimiglia mentre stavano varcando il confine con la Francia. Ad incastrarli sarebbero state alcune telefonate. Anche il presidente della Regione Formigoni, in un messaggio in inglese su Twitter, aveva scritto della cattura dei due responsabili.

Le indiscrezioni però sono state smentite. Il comandante della polizia locale Tullio Mastrangelo aveva detto a SkyTG24: "Non esistono dei sospettati, non ci sono persone fermate, non c'è un Suv che ha evidenze probatorie più di altri". E anche il pm di Milano, Mauro Clerici, titolare delle indagini sull'omicidio, aveva ribadito: "I responsabili non sono stati né individuati né fermati" . "Dalle informazioni ricevute dalle forze di polizia, in provincia di Imperia non c'è stato nessun fermo" aveva detto anche all'Ansa il prefetto di Imperia, Fiamma Spena.

La ricostruzione - Nicolò Savarino, 42 anni, vigile urbano a Milano, è stato travolto da un Suv e trascinato per 300 metri mentre svolgeva un controllo il 12 gennaio, in via Varè, nei pressi di piazza Bausan, nel quartiere Bovisa (nella zona Nord della città) (il video con la ricostruzione dell'assessore Granelli a SkyTG24). Savarino, insieme con un collega con cui era in servizio, nel corso di un normale pattugliamento, passa davanti a un parcheggio affollato davanti alla stazione di Bovisa. I due notano che un camper della comunità di nomadi che da tempo vi staziona, sporge in modo tale da creare intralcio al passaggio delle macchine. Si rivolgono a un anziano nomade, che si trova fuori dal camper, per chiedere di farlo spostare. E' in quel momento che arriva il Suv nero che, passando forzatamente a bassa velocità, visti gli spazi ristretti, ma incurante di chi c'era, investe l'anziano nomade passandogli su un piede. L'uomo finirà in ospedale per accertamenti. I due vigili, a quel punto, inseguono e raggiungono il Suv proprio grazie all'agilità delle biciclette all'interno del parcheggio. Savarino, lo precede al varco d'uscita del parcheggio e gli si para davanti con la bicicletta per impedire che si dilegui. Ma il conducente non frena e lo investe volontariamente. Il vigile viene trascinato per 300 metri. Soccorso, morirà durante il trasporto all'ospedale Niguarda per la gravità delle ferite riportate.

Vigili in lutto in Lombardia - "Abbiamo chiesto a tutti i vigili della Lombardia di portare, venerdì 13 gennaio, un segno di lutto sui mezzi di servizio o sulle divise per ricordare il collega Nicolò Savarino barbaramente ucciso questa sera a Milano" ha detto Daniele Vincini, segretario del Sulpm, il sindacato con il maggior numero di iscritti nella polizia locale di Milano.
"E' però necessario anche rivedere l'impostazione dei vigili di quartiere - ha aggiunto Vincini - Non si può continuare a pensare che i Vigili possano affrontare il tipo di criminalità di una metropoli come Milano con questa impostazione. Ad esempio, le biciclette possono essere dei mezzi funzionali nei parchi e nel pieno centro cittadino, dove la concentrazione di agenti di tutte le forze di polizia è massima, ma in quartieri difficili, come nelle periferie, bisogna rendersi conto che l'esposizione di un vigile è molto più alta".

Nel 2011 aggrediti 2230 agenti - Sono 2.230 i casi di aggressione fisica registrati nel 2011 dall'Osservatorio Centauro - Asaps ad operatori di polizia che operano su strada. Come dire che ogni 4 ore in Italia viene stilato un referto medico per lesioni fisiche subite da un carabiniere, un poliziotto, un vigile. In 496 casi (22%) per aggredire l'agente sono state usate armi proprie o improprie (in molti casi la stessa vettura per travolgere il poliziotto).
"Il drammatico omicidio del vigile Nicolò Savarino - commenta Giordano Biserni, presidente Asaps - è il prevedibile epilogo della violenza stradale che ha ormai scelto la strada per le sue peggiori rappresentazioni". Non meno preoccupanti i dati della pirateria stradale, cioè la fuga dopo aver provocato un incidente. L'Osservatorio il Centauro - Asaps nel 2011 ne ha registrati 852 nei quali hanno perso la vita 127 persone e 995 sono rimaste ferite seriamente. Nel 35% degli episodi mortali il pirata era ubriaco.

Chi era Nicolò Savarino - Secondo le testimonianze dei colleghi, Savarino era stimato da tutti. Il vigile era conosciuto per essere un uomo corretto e riservato e, senza renderlo pubblico, si occupava di fare volontariato in favore dei disabili. "Lui non voleva farsi pubblicità - dice un collega e amico - ma io so che lavorava da anni per assistere gli handicappati perché mia sorellaè ammalata di una patologia invalidante e mi raccontava che lui faceva parte dei volontari di un'associazione". "Era una persona splendida - aggiunge - Era diventato vigile dopo essere stato per anni un impiegato comunale. Aveva vinto un concorso interno ed era diventato agente di polizia locale da una decina d'anni".

Savarino abitava a Rho (Milano) in compagnia del fratello, non era sposato ma fidanzato. I suoi genitori, invece, abitano in un paesino vicino a Licata (Agrigento), anche se il padre, in particolare, veniva spesso a casa dei figli a passare dei periodi con loro.

Reazioni - Immediata la reazione sdegnata delle istituzioni mentre la città è sotto shock: il sindaco Pisapia si è recato sul posto e per poi andare a rendere omaggio alla salma di Saverino: "Siamo sgomenti - dice - non ci sono parole. Ma chi non c'è più avrà giustizia. Ci impegneremo perché sia arrestato e punito adeguatamente chi ha commesso questo delitto, un delitto che non doveva succedere e non dovrà mai più accadere".
Il presidente della Regione Formigoni parla di "un fatto raccapricciante e tristissimo. Mette i brividi pensare che una persona, un vigile urbano, possa essere stato ammazzato per una discussione o un contrasto di punti di vista". "Episodi come questo - ha detto il presidente della Provincia Guido Podestà - ci impongono di riflettere seriamente tutti insieme su come mantenere e difendere il senso civico e la cultura della solidarietà da sempre bandiere della città".

Napolitano, la commozione del Colle - "Ho appreso con commozione la notizia del tragico decesso dell'agente di polizia municipale Nicolò Savarino", ha scritto in una nota il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "In questa triste circostanza - ha aggiunto il Capo dello stato - la prego, Signor Sindaco, di rappresentare il mio partecipe cordoglio ai famigliari dell'agente Savarino e la mia solidale vicinanza al Corpo della Polizia Municipale".

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