Colosseo, bufera sul restauro. Della Valle pronto a lasciare
CronacaDopo le inchieste il presidente della Tod’s, sponsor dei lavori, incontra il ministro dei Beni Culturali e mette sul tavolo l’ipotesi di recedere dal contratto: "Sono molto amareggiato". Ma Puglisi (commissione Unesco): "Il suo è un modello interessante"
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Dopo l’apertura dell’inchiesta da parte della Procura di Roma e della Corte dei Conti, è caos intorno ai restauri del Colosseo. Nella giornata di giovedì 12 gennaio il ministro dei Beni culturali, Lorenzo Ornaghi, fa sapere di aver parlato con Diego Della Valle, presidente del gruppo Tod’s, il quale avrebbe "manifestato la sua intenzione di recedere dal contratto per la sponsorizzazione del restauro dei lavori del Colosseo".
Nel pomeriggio arriva però la retromarcia dell’imprenditore marchigiano: “Ho incontrato il ministro Ornaghi con l'intenzione di rimettere il contratto di sponsorizzazione nelle sue mani. Poi su sua stessa richiesta abbiamo fatto un passo indietro”.
Ornaghi: “Convinto del buon esito dell’iniziativa” - Il Ministero dei Beni Culturali, attraverso una nota, fa sapere che il ministro Ornaghi ha rivolto a Della Valle "un convinto invito ad attendere prima di maturare una decisione definitiva. E' infatti convinzione del Ministro – prosegue la nota – che il buon esito dell'iniziativa, la quale vede per la prima volta affiancati pubblico e privato in una così importante operazione di tutela e valorizzazione di un bene culturale straordinario qual è il Colosseo, sia significativa e paradigmatica in una fase in cui il Paese intende rilanciare fattori e motivazioni del proprio sviluppo".
Al fine di disporre di un quadro dettagliato dell'intera vicenda il Ministro ha incontrato in mattinata anche il sottosegretario Roberto Cecchi (all’epoca commissario che aveva firmato l'accordo con Della Valle), a cui ha manifestato stima e fiducia. "Il Sottosegretario - sottolinea in conclusione la nota - ha ribadito che i vertici della ex struttura commissariale, avendo agito per l'interesse pubblico e con correttezza formale e sostanziale, sono pienamente disponibili a ogni chiarimento e approfondimento ritenuti necessari".
Della Valle: “Aspettiamo le verifiche” - "Aspettiamo l'esito della verifica come ci ha chiesto il ministro ma preghiamo le autorità competenti di fare presto e bene" ha detto il patron della Tod's Diego Della Valle nella conferenza stampa convocata sul caso Colosseo. “Non vogliamo aspettare molto perché non vogliamo che la situazione sia male interpretata come scambio commerciale. Basta leggere le carte per capire che non è così”, ha aggiunto Della Valle.
"Nelle casse del ministero ci sono già 10 milioni di euro. Speriamo li usino quanto prima. Da quello che mi hanno detto i bandi dovrebbero partire. Ma questo dovete chiederlo alle persone competenti, il nostro dovere era far partire fideiussione", ha aggiunto.
"Se qualcuno pensa di fare meglio di noi - ha detto ancora Diego Della Valle - si faccia pure avanti e noi ci faremo da parte, ciò che importa è che il Colosseo venga restaurato perché da quello che dicono i tecnici ha bisogno di interventi veri e rapidi. Se l'operazione risulta essere limpida e cristallina, come è, noi siamo sempre disponibili. Noi siamo spettatori ma non nascondo che in tanti anni di lavoro non ho mai visto una cosa così”.
Puglisi (Unesco): “Della Valle? Modello interessante” - "Qui c'è un problema politico, non possiamo da un lato gridare al crollo del Colosseo e dall'altro quando finalmente un imprenditore mette mano al portafoglio senza se e senza ma, aprire una vertenza di tipo formale e tecnico formale per richiamare le regole del gioco". E' il commento di Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l'Unesco, che interviene sulle polemiche intorno all'accordo con Diego Della Valle per la sponsorizzazione dei restauri del Colosseo. E lancia la proposta di 'leggi speciali per la cultura". "La mia sensazione- sottolinea Puglisi- e che dietro una giusta corretta, legittima, esigenza giuridica e giudiziaria ci sia anche un tentativo di frenare un'operazione che invece, secondo me, come modello, quanto meno è interessante e positivo".
La risoluzione dell’accordo è prevista dal contratto - L'ipotesi di una risoluzione dell'accordo con Diego Della Valle per il restauro del Colosseo è prevista al punto 7 del contratto siglato il 21 gennaio 2011 dal patron della Tod's con l'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei beni culturali, e con la soprintendente Anna Maria Moretti. "Ciascuna parte - si legge nel testo - avrà la facoltà di risolvere il presente Accordo (..) a seguito di grave e colpevole inadempimento delle obbligazioni e degli oneri assunti da ciascuna di esse (...) E' da considerarsi grave inadempimento - si sottolinea- la violazione dei diritti di esclusiva con concessi con il presente accordo". Lo Sponsor, procede il testo, " avrà la facoltà di recedere dal presente Accordo, a mezzo di comunicazione scritta trasmessa al Soggetto Promotore e alla Soprintendenza (...) nel caso in cui il soggetto promotore e/o la soprintendenza, direttamente o indirettamente, rechino pregiudizio all'immagine dell'associazione e/o dello Sponsor".
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Nel pomeriggio arriva però la retromarcia dell’imprenditore marchigiano: “Ho incontrato il ministro Ornaghi con l'intenzione di rimettere il contratto di sponsorizzazione nelle sue mani. Poi su sua stessa richiesta abbiamo fatto un passo indietro”.
Ornaghi: “Convinto del buon esito dell’iniziativa” - Il Ministero dei Beni Culturali, attraverso una nota, fa sapere che il ministro Ornaghi ha rivolto a Della Valle "un convinto invito ad attendere prima di maturare una decisione definitiva. E' infatti convinzione del Ministro – prosegue la nota – che il buon esito dell'iniziativa, la quale vede per la prima volta affiancati pubblico e privato in una così importante operazione di tutela e valorizzazione di un bene culturale straordinario qual è il Colosseo, sia significativa e paradigmatica in una fase in cui il Paese intende rilanciare fattori e motivazioni del proprio sviluppo".
Al fine di disporre di un quadro dettagliato dell'intera vicenda il Ministro ha incontrato in mattinata anche il sottosegretario Roberto Cecchi (all’epoca commissario che aveva firmato l'accordo con Della Valle), a cui ha manifestato stima e fiducia. "Il Sottosegretario - sottolinea in conclusione la nota - ha ribadito che i vertici della ex struttura commissariale, avendo agito per l'interesse pubblico e con correttezza formale e sostanziale, sono pienamente disponibili a ogni chiarimento e approfondimento ritenuti necessari".
Della Valle: “Aspettiamo le verifiche” - "Aspettiamo l'esito della verifica come ci ha chiesto il ministro ma preghiamo le autorità competenti di fare presto e bene" ha detto il patron della Tod's Diego Della Valle nella conferenza stampa convocata sul caso Colosseo. “Non vogliamo aspettare molto perché non vogliamo che la situazione sia male interpretata come scambio commerciale. Basta leggere le carte per capire che non è così”, ha aggiunto Della Valle.
"Nelle casse del ministero ci sono già 10 milioni di euro. Speriamo li usino quanto prima. Da quello che mi hanno detto i bandi dovrebbero partire. Ma questo dovete chiederlo alle persone competenti, il nostro dovere era far partire fideiussione", ha aggiunto.
"Se qualcuno pensa di fare meglio di noi - ha detto ancora Diego Della Valle - si faccia pure avanti e noi ci faremo da parte, ciò che importa è che il Colosseo venga restaurato perché da quello che dicono i tecnici ha bisogno di interventi veri e rapidi. Se l'operazione risulta essere limpida e cristallina, come è, noi siamo sempre disponibili. Noi siamo spettatori ma non nascondo che in tanti anni di lavoro non ho mai visto una cosa così”.
Puglisi (Unesco): “Della Valle? Modello interessante” - "Qui c'è un problema politico, non possiamo da un lato gridare al crollo del Colosseo e dall'altro quando finalmente un imprenditore mette mano al portafoglio senza se e senza ma, aprire una vertenza di tipo formale e tecnico formale per richiamare le regole del gioco". E' il commento di Giovanni Puglisi, presidente della commissione nazionale italiana per l'Unesco, che interviene sulle polemiche intorno all'accordo con Diego Della Valle per la sponsorizzazione dei restauri del Colosseo. E lancia la proposta di 'leggi speciali per la cultura". "La mia sensazione- sottolinea Puglisi- e che dietro una giusta corretta, legittima, esigenza giuridica e giudiziaria ci sia anche un tentativo di frenare un'operazione che invece, secondo me, come modello, quanto meno è interessante e positivo".
La risoluzione dell’accordo è prevista dal contratto - L'ipotesi di una risoluzione dell'accordo con Diego Della Valle per il restauro del Colosseo è prevista al punto 7 del contratto siglato il 21 gennaio 2011 dal patron della Tod's con l'allora commissario straordinario Roberto Cecchi, oggi sottosegretario del ministero dei beni culturali, e con la soprintendente Anna Maria Moretti. "Ciascuna parte - si legge nel testo - avrà la facoltà di risolvere il presente Accordo (..) a seguito di grave e colpevole inadempimento delle obbligazioni e degli oneri assunti da ciascuna di esse (...) E' da considerarsi grave inadempimento - si sottolinea- la violazione dei diritti di esclusiva con concessi con il presente accordo". Lo Sponsor, procede il testo, " avrà la facoltà di recedere dal presente Accordo, a mezzo di comunicazione scritta trasmessa al Soggetto Promotore e alla Soprintendenza (...) nel caso in cui il soggetto promotore e/o la soprintendenza, direttamente o indirettamente, rechino pregiudizio all'immagine dell'associazione e/o dello Sponsor".