Entro il 30 novembre la Commissione europea pretendeva una risposta sull'emergenza campana, che non è arrivata. Ora la decisione spetta a Bruxelles. Se non accetterà "il rischio per l'Italia è di pagare multe molto elevate"
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Le autorità italiane hanno chiesto una proroga di due mesi per rispondere alla lettera di messa in mora della Commissione europea sui rifiuti a Napoli.
A riferirlo, Joe Hennon, portavoce del commissario europeo all'ambiente Janez Potocnik.
Bruxelles aveva fissato come scadenza ultima il 30 novembre.
La Commissione europea "deciderà rapidamente se accettare, o meno, la richiesta di proroga dell'Italia", per rispondere alla lettera di messa in mora di Bruxelles sui rifiuti a Napoli.
A precisarlo, Joe Hennon, portavoce del commissario all'ambiente Janez Potocnik, ricondando che nei confronti dell'Italia è stata avviata una seconda procedura di infrazione per non avere rispettato la sentenza della Corte di giustizia dell'Ue sulla gestione dei rifiuti a Napoli.
Nel caso in cui l'Italia non dovesse adempiere alle richieste della Commissione europea, e se quest'ultima decidesse di adire nuovamente la Corte di giustizia europea - sottolinea il portavoce - "per un grande Paese come l'Italia c'è il rischio di richiesta di multe molto elevate in quanto vengono comparate al Pil nazionale. Ma non siamo - ha concluso Hennon - ancora a questo punto".
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