Finanziamenti al giornale di Verdini, perquisizioni

Cronaca

Il coordinatore nazionale del Pdl è indagato, insieme ad altre 18 persone, per truffa aggravata ai danni dello Stato, per l'erogazione di contributi statali a 'Il Giornale della Toscana'

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Il coordinatore e parlamentare del Pdl Denis Verdini è indagato insieme a altre 18 persone per truffa aggravata ai danni dello Stato nell'ambito di un'inchiesta della procura di Firenze per l'erogazione di contributi statali all'editoria. Lo ha riferito il procuratore capo fiorentino Giuseppe Quattrocchi. I finanziamenti in questione sono quelli concessi alla Società Toscana Edizioni, che pubblica il quotidiano "Il Giornale della Toscana".

Sequestro preventivo - Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della procura, ha disposto il sequestro preventivo di circa 10 milioni di euro o beni per un valore equivalente.
La Ste, che controlla il quotidiano, è partecipata al 51% da una cooperativa, e per questo avrebbe diritto a ricevere i contributi statali. Ma secondo gli inquirenti la coop in questione sarebbe soltanto un paravento di facciata. Dal 1998 la Ste ha ricevuto complessivamente 17 milioni di euro, ha detto la procura. I 10 milioni sequestrati sono
relativi però alle somme ricevute solo dopo il settembre 2005, perché il periodo precedente risulta coperto dalla prescrizione del reato.
In una nota la procura ha reso noto anche che il Ros dei Carabinieri ha sequestrato documentazione relativa alla società Settemari, una cooperativa a responsabilità limitata di Firenze che edita il giornale Metropoli, e in ordine alla quale sono in corso indagini preliminari per la stessa ipotesi di reato.

Chiusa l'inchiesta sul Credito Cooperativo Fiorentino -
Intanto, la settimana scorsa, la Procura di Firenze ha chiuso l'inchiesta sul Credito Cooperativo Fiorentino, che vede tra i 55 indagati anche l'ex presidente Verdini. L'inchiesta è scaturita da quella relativa agli appalti per i cosiddetti Grandi eventi, e in questo fascicolo Verdini era indagato inizialmente per falsa fatturazione per operazioni inesistenti. L'atto di chiusura indagini prelude - a meno di nuove evidenze che cambino radicalmente le risultanze delle indagini preliminari - alla presentazione da parte della procura della richiesta di rinvio a processo.   

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