Operazione delle forze dell'ordine su tutto il territorio italiano nei confronti dell'area anarco-insurrezionalista. Polizia e Carabinieri sono alla ricerca dei responsabili dei disordini. Un black bloc svela: "Addestrati in Grecia"
CRONACA DELLA GUERRIGLIA
VIDEO RACCONTO DALLA PIAZZA
Guarda anche:
FOTO: La manifestazione pacifica - Gli scontri - L'assalto alla camionetta: fotosequenza - In fiamme uffici in via Labicana - Le proteste nel mondo - I commenti su Twitter - Gli scontri sui siti stranieri - I volti dei black bloc - La carezza del poliziotto - Le armi dei black bloc - L'album
VIDEO: Incendiato un blindato dei carabinieri - Assaltato un mezzo della polizia - Assange tra gli indignati a Londra - Indignados in tutto il mondo: la scheda - I black bloc attaccano i manifestanti - Fiori sulla camionetta
COMMENTI - Napolitano: "Inammissibili violenze" - Alemanno: "Il peggio di tutta Europa" - Draghi: Gli indignati hanno ragione. Peccato per gli scontri - Gli indignados: "Lontani dalla violenza"
TESTIMONIANZE - Il poliziotto: "Rischiare la vita per 2 soldi" - Il militante di Sel: "Così sono stato ferito" - Il carabiniere: "Senza casco sarei morto" - La delusione dei manifestanti
(in fondo all'articolo i video sulle manifestazioni del 15 ottobre)
Due giorni dopo gli scontri tra forze dell'ordine e black bloc che hanno devastato Roma scattano perquisizioni su tutto il territorio nazionale negli ambienti anarco-insurrezionalisti e dell'estremismo più radicale. L'operazione, coordinata tra Polizia e Carabinieri, è iniziata all'alba di lunedì 17 ottobre e si svolge in tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia. Le perquisizioni si sono concentrate soprattutto nei riguardi degli ambienti dei centri sociali. A Padova controlli sono stati effettuati nelle abitazioni di attivisti del centro popolare occupato Gramigna, mentre a Milano sono state prese di mira soprattutto persone provenienti dall'ex Bottiglieria, uno spazio occupato e sgomberato circa un anno fa. A Firenze Digos e Polizia stradale hanno fermato 6 persone a bordo di un furgoncino che rientrava da Roma. Portavano materiale utilizzato verosimilmente durante gli scontri di sabato.
A riguardo il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha dichiarato a SkyTG24 che "le indagini sono iniziate nell'immediatezza delle devastazioni e in questo momento, sulla base della mappatura dei luoghi di rischio, si acquisiscono ulteriori elementi che spero possano essere utili alle indagini e soprattutto possano dare una risposta giudiziaria che spero sia realmente seria e non vanificante il lavoro delle forze di polizia". (GUARDA IL VIDEO)
Nella giornata di domenica sono stati effettuati una ventina di fermi, tra cui anche sei minorenni. Tra le persone fermate, dodici sono di Roma e provincia; tra queste, gli arrestati residenti nella Capitale e in provincia sono cinque. Molti impugnavano bottiglie e lacrimogeni, indossando maschere antigas. Alcuni avevano gia' precedenti per reati contro le forze dell'ordine.
Intanto su La Repubblica si può leggere il racconto della giornata fatta da un blac block.
Il movimento "sa benissimo chi siamo. E sapeva quello che intendevamo fare. Come lo sapevano gli sbirri. Lo abbiamo annunciato pubblicamente". Sono le parole di F. un black bloc trentenne intervistato da Repubblica che racconta come la preparazione per gli scontri di Roma durante la manifestazione degli indignati vada avanti da un anno.
"Abbiamo fatto un 'master' in Grecia", spiega l'uomo, intervistato da Carlo Bonini. "Per un anno, una volta al mese, siamo partiti in traghetto da Brindisi, con biglietti di posto ponte, perché non si sa mai che a qualcuno viene voglia di controllare - afferma - E i compagni ateniesi ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un'arte in cui vince l'organizzazione. Un anno fa avevamo solo una gran voglia di sfasciare tutto. Ora sappiamo come sfasciare. A Roma abbiamo vinto perché avevamo un'organizzazione".
F. descrive al quotidiano i dettagli dell' "organizzazione": "eravamo divisi in due 'falangi'. I primi 500 si sono armati a inizio manifestazione e avevano il compito di devastare via Cavour. Altri 300 li proteggevano alle spalle". "Ci hanno lasciato sfilare a via Labicana e quando ci hanno attaccato lì - prosegue l'anonimo black bloc intervistato da Repubblica - anche la seconda falange dei 300 ha cominciato a combattere. E così hanno scoperto quanti eravamo davvero", e poi a piazza San Giovanni "l'ultima sorpresa".
"La sera di venerdì avevamo lasciato un furgone Ducato bianco all' altezza degli archi che portano a via Sannio - dice F. - Dentro quel Ducato avevamo armi per vincere non una battaglia ma la guerra". Quanto alle forze dell'ordine, F. afferma che "dal G8 di Genova in poi si muovono sempre più lentamente. Quei loro blindati sono bersagli straordinari. Prenderli ai fianchi è uno scherzo. Squarci due ruote, infili un fumogeno o una bomba carta vicino al serbatoio ed è fatta".
VIDEO RACCONTO DALLA PIAZZA
Guarda anche:
FOTO: La manifestazione pacifica - Gli scontri - L'assalto alla camionetta: fotosequenza - In fiamme uffici in via Labicana - Le proteste nel mondo - I commenti su Twitter - Gli scontri sui siti stranieri - I volti dei black bloc - La carezza del poliziotto - Le armi dei black bloc - L'album
VIDEO: Incendiato un blindato dei carabinieri - Assaltato un mezzo della polizia - Assange tra gli indignati a Londra - Indignados in tutto il mondo: la scheda - I black bloc attaccano i manifestanti - Fiori sulla camionetta
COMMENTI - Napolitano: "Inammissibili violenze" - Alemanno: "Il peggio di tutta Europa" - Draghi: Gli indignati hanno ragione. Peccato per gli scontri - Gli indignados: "Lontani dalla violenza"
TESTIMONIANZE - Il poliziotto: "Rischiare la vita per 2 soldi" - Il militante di Sel: "Così sono stato ferito" - Il carabiniere: "Senza casco sarei morto" - La delusione dei manifestanti
(in fondo all'articolo i video sulle manifestazioni del 15 ottobre)
Due giorni dopo gli scontri tra forze dell'ordine e black bloc che hanno devastato Roma scattano perquisizioni su tutto il territorio nazionale negli ambienti anarco-insurrezionalisti e dell'estremismo più radicale. L'operazione, coordinata tra Polizia e Carabinieri, è iniziata all'alba di lunedì 17 ottobre e si svolge in tutte le regioni italiane, dal Trentino alla Lombardia, dal Lazio alla Sicilia. Le perquisizioni si sono concentrate soprattutto nei riguardi degli ambienti dei centri sociali. A Padova controlli sono stati effettuati nelle abitazioni di attivisti del centro popolare occupato Gramigna, mentre a Milano sono state prese di mira soprattutto persone provenienti dall'ex Bottiglieria, uno spazio occupato e sgomberato circa un anno fa. A Firenze Digos e Polizia stradale hanno fermato 6 persone a bordo di un furgoncino che rientrava da Roma. Portavano materiale utilizzato verosimilmente durante gli scontri di sabato.
A riguardo il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ha dichiarato a SkyTG24 che "le indagini sono iniziate nell'immediatezza delle devastazioni e in questo momento, sulla base della mappatura dei luoghi di rischio, si acquisiscono ulteriori elementi che spero possano essere utili alle indagini e soprattutto possano dare una risposta giudiziaria che spero sia realmente seria e non vanificante il lavoro delle forze di polizia". (GUARDA IL VIDEO)
Nella giornata di domenica sono stati effettuati una ventina di fermi, tra cui anche sei minorenni. Tra le persone fermate, dodici sono di Roma e provincia; tra queste, gli arrestati residenti nella Capitale e in provincia sono cinque. Molti impugnavano bottiglie e lacrimogeni, indossando maschere antigas. Alcuni avevano gia' precedenti per reati contro le forze dell'ordine.
Intanto su La Repubblica si può leggere il racconto della giornata fatta da un blac block.
Il movimento "sa benissimo chi siamo. E sapeva quello che intendevamo fare. Come lo sapevano gli sbirri. Lo abbiamo annunciato pubblicamente". Sono le parole di F. un black bloc trentenne intervistato da Repubblica che racconta come la preparazione per gli scontri di Roma durante la manifestazione degli indignati vada avanti da un anno.
"Abbiamo fatto un 'master' in Grecia", spiega l'uomo, intervistato da Carlo Bonini. "Per un anno, una volta al mese, siamo partiti in traghetto da Brindisi, con biglietti di posto ponte, perché non si sa mai che a qualcuno viene voglia di controllare - afferma - E i compagni ateniesi ci hanno fatto capire che la guerriglia urbana è un'arte in cui vince l'organizzazione. Un anno fa avevamo solo una gran voglia di sfasciare tutto. Ora sappiamo come sfasciare. A Roma abbiamo vinto perché avevamo un'organizzazione".
F. descrive al quotidiano i dettagli dell' "organizzazione": "eravamo divisi in due 'falangi'. I primi 500 si sono armati a inizio manifestazione e avevano il compito di devastare via Cavour. Altri 300 li proteggevano alle spalle". "Ci hanno lasciato sfilare a via Labicana e quando ci hanno attaccato lì - prosegue l'anonimo black bloc intervistato da Repubblica - anche la seconda falange dei 300 ha cominciato a combattere. E così hanno scoperto quanti eravamo davvero", e poi a piazza San Giovanni "l'ultima sorpresa".
"La sera di venerdì avevamo lasciato un furgone Ducato bianco all' altezza degli archi che portano a via Sannio - dice F. - Dentro quel Ducato avevamo armi per vincere non una battaglia ma la guerra". Quanto alle forze dell'ordine, F. afferma che "dal G8 di Genova in poi si muovono sempre più lentamente. Quei loro blindati sono bersagli straordinari. Prenderli ai fianchi è uno scherzo. Squarci due ruote, infili un fumogeno o una bomba carta vicino al serbatoio ed è fatta".