Frasi contro la stampa: Berlusconi prosciolto a Milano

Cronaca

A un convegno dei giovani industriali, nel 2009, il premier aveva invitato la platea a non pagare le inserzioni pubblicitarie sui media "catastrofisti". La procura aveva aperto un'inchiesta per aggiotaggio. Il gip ha archiviato: "Diritto di critica"

Nel giorno del suo compleanno per Silvio Berlusconi arriva una buona notizia: è stato prosciolto dall'accusa di aggiotaggio dal gip di Milano Bruno Giordano per le frasi pronunciate nel giugno 2009, a Santa Margherita Ligure, durante un convegno dei giovani industriali. Convegno in cui aveva invitato la platea a non pagare le inserzioni pubblicitarie sui "media che tutti i giorni cantano la canzone del pessimismo, del disfattismo e del catastrofismo" di fronte alla crisi economica.

Quelle parole, che si riferivano, anche se mai citati esplicitamente, al quotidiano La Repubblica e al gruppo "L' Espresso" (chi "aveva costruito la campagna eversiva", disse genericamente) costarono al premier una denuncia da parte dei legali dello stesso gruppo editoriale e un'iscrizione nel registro degli indagati per aggiotaggio da parte del procuratore aggiunto Francesco Greco e del pm Eugenio Fusco.

Circa un anno dopo però i due pm, ritenendo che quelle frasi non configurassero il reato di manipolazione - sia informativa, sia operativa - del mercato, inoltrarono al giudice la richiesta di archiviazione. Richiesta che è stata accolta e oggi depositata. Ad avviso del gip, che sposa la tesi dei pm, i fatti al centro dell'indagine "ruotano (…) attorno alla propalazione orale di 'non notizie', cioè di opinioni che, insuscettibili (…) di essere qualificate vere o false, sono piuttosto espressione di un diritto di critica politico-economica di natura qualificata, in quanto espresse dal Presidente del Consiglio dei Ministri, parlamentare della Repubblica Italiana". "Trattasi infatti - prosegue il provvedimento - di un apprezzamento che, per quanto proveniente da persona autorevole, anche in virtù della veste istituzionale, non è per ciò solo credibile o meno.

L'opinione (non notizia), per sua natura, può essere condivisa o meno, senza che essa sia credibile". Insomma ad avviso del giudice, "l'aver definito parte della stampa come 'catastrofista', per le posizioni assunte rispetto al tema della crisi economica, costituisce certamente una valutazione opinabile ma in quanto tale si sottrae a un giudizio nei termini vero/falso, necessario ad integrare" il reato di aggiotaggio manipolativo. Per il gip inoltre le frasi del Capo del Governo non portano nemmeno a configurare "l'aggiotaggio operativo".

Il commento di Vittorio Feltri a SkyTG24

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