Tensioni tra attivisti e polizia a Chiomonte, la località della Valle di Susa dove si sta lavorando al primo cantiere della linea ferroviaria Torino-Lione. Sassaiole, petardi e lacrimogeni. E nel week end sono attese ancora manifestazioni. VIDEO
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(in fondo all'articolo tutti i video sulle proteste No Tav)
Sassaiole, incendi e persino fuochi artificiali: è stata una notte di guerriglia quella tra il 22 e il 23 luglio. Quattro ore di assedio No Tav alla Maddalena di Chiomonte, la località della Valle di Susa dove si sta lavorando al primo cantiere della linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Lione, già teatro di scontri il 3 luglio scorso. Più di seicento dimostranti, molti dei quali legati all'area dell'autonomia e dei centri sociali ma anche - riferisce la questura - diversi valligiani, hanno impegnato il folto presidio di forze dell'ordine (polizia, carabinieri, finanzieri, alpini, uomini del corpo forestale) schierato in difesa dell'area, vasta più di trentamila metri quadrati. Nella mattinata è tornata la calma, ma si tratta solo di una pausa. Gli attivisti sono infatti intenzionati ad andare avanti con la protesta.
Notte di guerriglia - I manifestanti si sono avvicinati alla recinzione del cantiere e, con la tattica del mordi e fuggi, hanno innescato una vera e propria guerriglia. Al lancio di pietre, fumogeni e coloratissimi bengala (impiegati non per fare semplice coreografia, ma per divampare tra gli agenti), al puntamento di laser, ai tentativi di danneggiare e di incendiare i reticolati, la polizia ha risposto con il getto di idranti e con un fittissimo lancio di lacrimogeni verso la boscaglia, dove i dimostranti erano annidati. L'attacco è stato portato in tre punti: alla centrale elettrica di Chiomonte, dove nella serata del 22 luglio si era tenuta un'assemblea con l'intervento di Claudio Cancellli, uno dei docenti universitari che sostengono la causa No Tav; sotto il viadotto Clarea dell'autostrada Torino-Bardonecchia, che è stata chiusa al traffico per ragioni di sicurezza; l'area archeologica, dove le vestigia neolitiche (risalenti a seimila anni fa) erano state quasi cancellate durante gli scontri del 3 luglio scorso. La recinzione ha subito dei danni e la carreggiata dell'autostrada è stata invasa dalle pietre. Lo scoppio di un grosso fuoco d'artificio proprio nel cielo sopra la Maddalena, lanciato dai No Tav, ha di fatto segnato la fine delle ostilità. In mattinata, tornata la calma, sono state ripristinate le reti, i cancelli e le altre strutture di protezione intorno al cantiere. Anche l'autostrada Torino-Bardonecchia è stata riaperta poco prima dell'alba.
Proteste continuano - La notte di guerriglia è solo l'inizio di un fine settimana da bollino rosso per le proteste. Un gruppo di No Tav sarà a Genova alla manifestazione in ricordo degli scontri al G8 nel pomeriggio di sabato 23 luglio. Domenica 24 luglio, alle 17, invece, è previsto un raduno spontaneo degli ex-alpini proprio di fronte al contestato cantiere.
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