P4, Letta: "Bisignani amico di tutti". Indagato Moretti (Fs)

Cronaca
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Il sottosegretario ai pm: non escludo che mi abbia potuto dire che era oggetto di attenzioni dei magistrati. L'ex giornalista: "Ho favorito rapporti tra Santanchè ed enti di Stato". Al numero uno delle Ferrovie contestato il reato di favoreggiamento

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Palazzo Chigi e l'Opus Dei, l'Eni e i ministri, la Rai e i giornali, le Ferrovie e i Servizi segreti: c'è un bel pezzo di Stato nella rete di Luigi Bisignani, il consulente aziendale e faccendiere il cui nome era nella lista della P2 trovata in casa di Licio Gelli nel 1981, condannato in via definitiva a 2 anni e 6 mesi nel 1998 per la "madre di tutte le tangenti", la maxitangente Enimont, e finito nuovamente agli arresti per l'inchiesta sulla P4.

I suoi rapporti con il Palazzo e con il Potere sono ricostruiti nelle 330 pagine della richiesta di arresto nei suoi confronti (e del parlamentare del Pdl Alfonso Papa) firmata dai pm Francesco Curcio e Henry John Woodcock. E mentre Bisignani, lunedì 20, è stato ascoltato per due ore dinanzi al giudice per le indagini preliminari, un altro nome si è aggiunto tra gli indagati: si tratta di Mauro Moretti, ad di Ferrovie dello Stato, accusato di favoreggiamento personale.

Le accuse a Moretti - L'iscrizione nel registro degli indagati è riportata nella richiesta di arresto (per Bisignani) dei pubblici ministeri Francesco Curcio e Henry John Woodcock, che gli constestano il reato di favoreggiamento personale. Nella richiesta i magistrati scrivono che il nome di Moretti viene fuori in seguito alla denuncia che l'imprenditore De Martino avrebbe voluto presentare per una serie di presunti illeciti perpetrati ai danni della propria società da parte di Ferrovie dello Stato e segnatamente da alcuni soggetti dell'ufficio tecnico di Trenitalia legati all'ad Moretti.
Denuncia che sarebbe stata "bloccata" da Alfonso Papa, il parlamentare del Pdl nei confronti del quale è stato chiesto l'arresto. Interrogato, Moretti ha messo a verbale, dicono i pm "non solo di conoscere Bisignani e Papa" ma ha anche dichiarato "di essere stato contattato dall'onorevole Papa che - secondo il racconto del Moretti - si sarebbe lamentato per il trattamento ricevuto su un treno da parte di un controllore".

Moretti: "Trasecolo, io estraneo a qualsiasi illecito" - "Trasecolo, apprendendo dall'agenzia Ansa di essere stato iscritto al registro degli indagati", commenta Mauro Moretti. "Al riguardo - aggiunge Moretti - posso soltanto dire di essere stato ascoltato in qualità di persona informata sui fatti, di avere collaborato e chiarito quale fosse stato il contenuto della telefonata ricevuta dall'onorevole Papa, il quale si lamentava di un disservizio causato da un controllore su un treno. Ripeto, ho collaborato in modo trasparente: ma ora mi trovo indagato. Purtroppo, di telefonate di quel tenore ne ricevo tutti i giorni. Questo è quanto posso dire - conclude Moretti - per il resto i miei legali chiederanno di approfondire la questione e proveranno la mia totale estraneità a qualsiasi illecito".

Il tentativo di coinvolgere Vietti - "L'associazione criminale" che fa capo all'onorevole Alfonso Papa, tentò di "infangare" anche Michele Vietti. Lo scrive il gip nell'ordinanza inviata alla Camera per richiede l'arresto del parlamentare.  L'episodio riguarda la cena a cui Vietti aveva partecipato con Maria Roberta Darsena. La donna ascoltata dai magistrati racconta come Papa le avesse chiesto "con insistenza morbosa" particolari della cena. "Episodio che, invece, la donna - scrive il gip - ha descritto come assolutamente neutro". Per questo il pubblico ministero ha poi ascoltato il vice presidente del Csm "ritenendo che si trattasse di una possibile vittima dell'acquisizione di fatti privati a scopo di pressione". "Ho conosciuto il presidente Vietti ad una cena a Trastenere alla quale partecipai con alcuni amici", spiega la Darsena. "Eravamo in otto, tra i quali Alessandro Macciardi, mio amico". "Ricordo che il giorno dopo la suddetta cena - prosegue la donna - credo fosse il settembre 2010, io dissi a Papa che ero stata a cena, tra l'altro, con Vietti; a riguardo il Papa mi fece un sacco di domande e mi chiese con insistenza morbosa quale fosse il ristorante". Ma la ragazza non ricordava il nome e Papa la richiama per sapere se abbia ricordato il particolare. "Escludo che il presidente Vietti - prosegue la donna - mi abbia proposto una qualche consulenza, in qualche modo legata al Csm, anzi escludo mi abbia parlato di lavoro". "Ho rivisto Vietti in un altro paio di occasioni a cena e nulla di piu"'. Poi conclude:" non ho detto a Papa di aver rivisto Vietti perché avevo notato che voleva sapere particolari e dettagli con una insistenza 'morbosa' che a me non convinceva".

L'interrogatorio di Bisignani - La notizia arriva nello stesso giorno dell'interrogatorio di garanzia dell'uomo d'affari Luigi Bisignani, davanti al gip Luigi Giordano.
Secondo il suo avvocato, Giampiero Pirolo, (GUARDA IL VIDEO) l'interrogatorio di garanzia di Luigi Bisignani è stato breve "perché avevamo già chiarito tutto davanti ai pm". L'obiettivo di Bisignani è quello di ricostruire "i fatti e dare loro corretta qualificazione giuridica", ha proseguito ancora l'avvocato Pirolo, sottolineando che sempre Bisignani ha offerto piena collaborazione facendosi interrogare "diverse volte".  Inoltre, Pirolo ha detto che, al momento, la difesa "non ha ancora neanche ritirato la richiesta di custodia cautelare integrale".

L'Eni, la Santanchè, Bocchino - Intanto emergono indiscrezioni di precedenti interrogatori dell'ex giornalista. Nell'interrogatorio davanti ai magistrati del 14 marzo scorso, Luigi Bisignani dice di essere stato lui a "favorire" il rapporto tra il sottosegretario Daniela Santanché e alcuni enti di Stato.
Quando i magistrati napoletani gli chiedono conto di una telefonata con l'esponente di Fli Italo Bocchino nella quale, tra l'altro, Bisignani dice: "E' l'ente più grosso amico mio", l'ex giornalista spiega: "Io sono amico dell'Eni perché sono molto legato a Scaroni e da sempre all'Eni. Ribadisco che ho facilitato, come ho già detto, la costituzione di rapporti commerciali tra Visibilia (ovvero tra la Santanché) e Eni, Enel e Poste".

L'interrogatorio di Gianni Letta - Indiscrezioni anche dall’interrogatorio di Gianni Letta (che fu testimone di nozze di Bisignani con Lamberto Dini) davanti ai pm di Napoli il 23 febbraio. "Bisignani è persona estroversa, brillante e ben informata, ed è possibile che qualche volta dica più di quel che sa" dice il sottosegretario ai magistrati.
"Con Bisignani intrattengo rapporti di amicizia che io gestisco in modo istituzionale e corretto come ogni altro - continua Letta - Bisignani è amico di tutti, Bisignani è l'uomo più conosciuto che io conosca. Bisignani è uomo di relazioni". "Non escludo che mi abbia potuto dire che era oggetto di attenzioni da parte dell'autorità  giudiziaria: sicuramente non mi ha detto che era intercettato e che era Woodcock che lo intercettava. Posso aver detto a Bisignani di non parlare troppo al telefono, visto che lui è piuttosto facondo".
Letta precisa anche di non aver mai "cenato con Bisignani e il procuratore generale di Roma, tanto meno per festeggiare il nuovo giudice della Corte Costituzionale Lattanzi, che ho conosciuto solo al Quirinale al momento del giuramento".

Nello studio della segreteria carta intestata in bianco di Palzzo Chigi - E sempre nel corso di una perquisizione avvenuta il 14 febbraio scorso nello studio della segretaria dell'ex giornalista, Rita Monteverde, gli inquirenti avrebbero trovato carta intestata di Palazzo Chigi, in bianco. "Non è noto, allo stato, come sia successo - scrivono i magistrati nella richiesta di arresto - ma è certo che in sede di perquisizione presso la segretaria del Bisignani, in un incartamento relativo alla trattativa per l'acquisizione di un immobile in leasing da parte della Presidenza del Consiglio in persona del Ragusa (alto dirigente della presidenza, ndr), immobile nella disponibilità della società 'B.B. Parlamento di Farina Vittorio' (legatissimo al Bisignani e titolare della Ilte, società di cui Bisignani è dirigente), venivano rinvenuti fogli in bianco di carta intestata alla Presidenza del Consiglio dei ministri". "Nulla di più - concludono i pm - poteva rendere plasticamente l'idea di una sorta di ruolo ombra svolto dal sodalizio e dal Bisignani".

L'intercettazione con Prestigiacomo -
Dagli atti allegati all'ordinanza di custodia cautelare, emerge poi che Luigi Bisignani sapeva di essere intercettato dai pm Henry John Woodcoock e Francesco Curcio. In un colloquio tra l'ex giornalista e il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo datato 2 dicembre 2010 Bisignani dice: "Dobbiamo stare attenti ai telefoni, dicono che Woodcoock ci sta controllando i telefoni". "E quindi? Perché ti controlla?", chiede il ministro. "E che ne so, non so, non saprei", la risposta. "Mamma mia, ma come si può vivere così! Se escono le intercettazioni con me, mi rovini", esclama Prestigiacomo. "Io cerco di stare attentissimo al telefono", la rassicura Bisignani.

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