Migranti, è giallo sul naufragio al largo della Tunisia
CronacaSecondo l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati, 150 persone sarebbero annegate. Si trovavano a bordo di un barcone diretto in Italia. La guardia costiera tunisina precisa però che nessun corpo è stato ancora recuperato. VIDEO
Guarda anche:
Emergenza immigrazione: tutte le foto
Lo speciale Mediterraneo di Sky.it
E' giallo sul naufragio avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì 1 giugno al largo delle coste della Tunisia. L'Onu, infatti, che in un primo momento ha parlato del ritrovamento di 150 cadaveri (a bordo del barcone diretto verso l'Italia c'erano 270 migranti), ha dovuto precisare che si tratta di persone annegate, ma i cui corpi non sarebbero stati ancora recuperati.
"Fino a 150 corpi di rifugiati sono stati trovati al largo delle coste di Kerkennah. Le operazioni di ricerca stanno continuando", aveva detto Carole Laleve, funzionario dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, scatenando la reazione della Guardia costiera tunisina, responsabile delle operazioni di soccorso in mare. I tunisini hanno infatti smentito di aver ripescato cadaveri di migranti dati per dispersi dopo un naufragio.
"Abbiamo recuperato solo due corpi ieri" e "abbiamo sospeso le ricerche a causa del maltempo", ha dichiarato Baili, direttore della Guardia costiera di Tunisi. "Abbiamo per il momento solo due corpi" di migranti morti, ha confermato all'Afp il colonnello Tahar Landoulsi, capo della Guardia Costiera a Sfax, da dove sono condotte queste operazioni.
Le imbarcazioni hanno registrato dei problemi martedì scorso, 20 chilometri al largo di Kerkennah, mentre si dirigevano verso l'Italia, secondo l'agenzia statale tunisina Tap.
La guardia costiera e l'esercito tunisini hanno soccorso 570 persone, ma molte altre sono cadute in acqua nella ressa per lasciare i piccoli pescherecci in avaria che, complice anche il mare grosso, si sono rovesciati.
In tutto, giovedì 2 giugno, 250 persone risultavano disperse.
Emergenza immigrazione: tutte le foto
Lo speciale Mediterraneo di Sky.it
E' giallo sul naufragio avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì 1 giugno al largo delle coste della Tunisia. L'Onu, infatti, che in un primo momento ha parlato del ritrovamento di 150 cadaveri (a bordo del barcone diretto verso l'Italia c'erano 270 migranti), ha dovuto precisare che si tratta di persone annegate, ma i cui corpi non sarebbero stati ancora recuperati.
"Fino a 150 corpi di rifugiati sono stati trovati al largo delle coste di Kerkennah. Le operazioni di ricerca stanno continuando", aveva detto Carole Laleve, funzionario dell'Alto Commissariato Onu per i rifugiati, scatenando la reazione della Guardia costiera tunisina, responsabile delle operazioni di soccorso in mare. I tunisini hanno infatti smentito di aver ripescato cadaveri di migranti dati per dispersi dopo un naufragio.
"Abbiamo recuperato solo due corpi ieri" e "abbiamo sospeso le ricerche a causa del maltempo", ha dichiarato Baili, direttore della Guardia costiera di Tunisi. "Abbiamo per il momento solo due corpi" di migranti morti, ha confermato all'Afp il colonnello Tahar Landoulsi, capo della Guardia Costiera a Sfax, da dove sono condotte queste operazioni.
Le imbarcazioni hanno registrato dei problemi martedì scorso, 20 chilometri al largo di Kerkennah, mentre si dirigevano verso l'Italia, secondo l'agenzia statale tunisina Tap.
La guardia costiera e l'esercito tunisini hanno soccorso 570 persone, ma molte altre sono cadute in acqua nella ressa per lasciare i piccoli pescherecci in avaria che, complice anche il mare grosso, si sono rovesciati.
In tutto, giovedì 2 giugno, 250 persone risultavano disperse.