Continuano le proteste e cresce l’esasperazione dei cittadini alle prese con i cumuli di monnezza che rendono l’aria irrespirabile e la circolazione impossibile. E la corsa contro il tempo per ripulire le strade in vista delle elezioni sembra inutile
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A pochi giorni dal voto che eleggerà il nuovo sindaco (GUARDA LA SCHEDA) continuano le proteste a Napoli contro l'invasione di rifiuti che affligge tutti i quartieri della città. Ogni giorno proteste a macchie di leopardo in varie zone e anche alla Riviera di Chiaia, nel cuore della Napoli bene la popolazione è scesa in strada occupando la carreggiata con i sacchetti accumulati sui marciapiedi.
Si è trattato in particolare di due veri e propri blocchi che hanno impedito la circolazione di auto e mezzi pubblici. Un blocco è stato effettuato poco dopo l'incrocio della Riviera con piazza San Pasquale, l'altro all'altezza del Consolato americano. Ogni giorno di proteste di questo tipo se ne verificano 6 o 7 in diversi punti della città.
Sono stati 40 gli interventi dei vigili del fuoco solo nella notte tra mercoledì e giovedì 12 maggio tra Napoli e la sua provincia. I pompieri sono dovuti scendere in strada per spegnere incendi di origine dolosa a cumuli di rifiuti. I roghi hanno riguardato sia le zone di periferia sia il centro del capoluogo campano, ma anche il litorale flegreo e l'area nord del napoletano, dove ci sono criticità nelle giacenze da settimane.
Intanto è attesa per venerdì 13 maggio la visita del premier Berlusconi a sostegno del candidato sindaco Gianni Lettieri, assente al faccia a faccia di SkyTG24 con gli altri candidati Luigi De Magistris e Mario Morcone.
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