Nucleare sì o no? Il dibattito approda in Rete

Cronaca
Giappone, centrale di Fukushima
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Alla luce della tragedia in Giappone, il ministro Prestigiacomo avverte: "Non bisogna decidere sull'onda dell'emozione". Ma sul Web si discute di scorie, energie alternative e timore di radiazioni. E a giugno si vota il referendum

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di Pamela Foti

"Nessuna retromarcia sul nucleare" dichiara il ministro per l'Ambiente Stefania Prestigiacomo. All'indomani della tragedia che si è abbattuta sul Giappone e alla luce del pericolo da radiazioni causate dai problemi alle centrali nipponiche, ecco che il dibattito sul nucleare in Italia torna ad occupare le prime pagine dei giornali e dividere la politica.
Se infatti molti esponenti di centrodestra si dicono favorevoli alla costruzione di centrali sul nostro Paese, il presidente del Veneto Luca Zaia avverte: not in my backyard. E intanto, il Pd pubblica un documento nel quale indica le località italiane dove, sulla base delle indicazioni stilate dal Cen (Comitato nazionale per l'energia nucleare) nel 1979, potrebbero nascere gli impianti dove depositare le scorie radiative.
Ma il dibattito ora entra nelle case degli italiani anche in prima serata, attraverso le parole del direttore de Il Foglio Giuliano Ferrara, che lunedì 14 marzo, ha inaugurato su Rai Uno la sua tribuna di Qui Radio Londra.
"Se vinceranno la loro battaglia (i giapponesi, ndr) nella centrale di Fukushima potremo dire che anche nella più grande devastazione, quella fonte indispensabile di energia per i prossimi anni è relativamente al sicuro. Ma se non la vinceranno, dovremo pensarci molto bene".

Parole, queste, che alimentano il dibattito in Rete nato alla luce del prossimo referendum cui siamo chiamati ad esprimerci il 12 giugno, e che ora, per effetto della tragedia che si è abbattuta sul Giappone, ha ripreso nuovo vigore.
"Raccontiamolo ai familiari delle vittime, alle decine (o centinaia) di contaminati che vanno contro un morte lenta ma sicura, alle 140000 persone evacuate che hanno paura di tornare a casa; raccontiamolo a loro che non c'è da avere paura e che se riescono a impedire la fusione nella centrale di Fukushima non è successo nulla e il nucleare è sicuro!". E' questo il commento di un utente sulla piattaforma YouTube.
E insieme al suo, sono centinaia i post di semplici cittadini che in queste ore si interrogano sull'opportunità o meno del nucleare.

"Ritengo sbagliato discutere adesso, sull'onda emotiva di un cosi grande disastro, del nostro programma nucleare - scrive l'utente che si firma gio22222 - La Germania lo ha fatto, avranno fatto bene?" si chiede.
La cancelliera tedesca Angels Merker, infatti, lunedì 14 marzo ha annunciato che la Germania spegnerà tre dei sedici reattori in funzione nel Paese e avvierà una moratoria di tre mesi del prolungamento della vita operativa delle centrali atomiche. Anche la Svizzera ha sospeso la procedura d'autorizzazione a costruire nuovi impianti, l'Austria, invece, chiede controlli su tutti i 143 reattori in servizio nel Vecchio continente.
L'Europa, quindi, si mobilita e un articolo del tedesco del Spiegel getta nuovi timori sulla situazioni: "A dispetto delle rassicurazioni fatte dal governo giapponese, esiste il pericolo reale che si verifichi un'altra Chernobyl".

"Mentre tutto il mondo mette in discussione il nucleare, in Italia Ferrara e i ministri fanno a gara per sostenerlo. Il lato positivo è che più insistono, più il referendum ha chance di passare….." sostiene Enrico C. sul blog giornalettismo.
Punta invece l'attenzione sull'energie rinnovabili un ragazzo che interviene sul dibattito in corso sul sito tvblog: "L’Italia è un paese sismico come il Giappone, non proprio a quei livelli, ma il disastro de L’Aquila e quelli antecedenti hanno dimostrato quanto sia complicato il territorio del nostro Paese, inoltre è anche un paesaggio a forte rischio idrogeologico (frane, smottamenti, alluvioni, bradisismo, etc.), però si adatta perfettamente ad ogni risorsa energetica alternative come sole e vento ad esempio, costruire centri stoccaggio scorie o centrali nucleari in Sardegna, sarebbe deturpare paesaggi da cartolina e creare altre condizioni di impossibilità a vivere, il futuro impiegatizio, energetico ed economico non è il nucleare, ma il rinnovabile".

"Siamo alle solite - gli risponde un altro utente - Volete capirlo che se esplode una centrale in Francia, Svizzera, Austria e Slovenia le radiazioni non si fermano all’italico confine? Io sarei disposto ad averla a fianco a casa mia una centrale nucleare ! non una a carbone o a petrolio…quelle di sicuro fanno più danni alla salute. E non venitemi a dire dell’eolico…sarà mica bello vedere ’sti pali con l’elica!"
"La conta dei numeri  - sottolinea un commentatore del forum di Sky.it - rende le centrali nucleari statisticamente le più sicure fra le centrali energetiche, e questo è un fatto. Chi fa terrorismo psicologico è uno sciocco perché lotta contro il nucleare anche se a pochi chilometri di distanza c'è una centrale svizzera o francese, e manco se ne è accorto". E aggiunge: "Solo  un idiota non se ne rende conto, l'uomo non ne può oggi fare a meno".


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