Secondo Libero centinaia di immobili in centro di proprietà di enti benefici sarebbero stati affittati a cifre irrisorie. Intanto, dopo lo scandalo milanese, l'ex capo della Baggina dice a Repubblica: "Scaricato per motivi elettorali". RASSEGNA STAMPA
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Dopo Milano, Roma. Secondo quanto riportano i quotidiani Libero e Il Giornale, nella capitale si starebbe profilando un'altra affittopoli. Riguarderebbe l'Ente ciechi che - si legge sul giornale diretto da Maurizio Belpietro - vanta un patrimonio di circa 700 case, la metà dei quali affittati a dipendenti ed enti privati.
Tra i nomi citati da Libero, quelli dello scenografo Gaetano Castelli e quelli dell'ex capo segreteria di Achille Occhetto, segretario del Pci e del Pds.
Il quotidiano prosegue così l'inchiesta sulle case di lusso che sarebbero state date a prezzi low cost e cita anche altri giornali: "Un po’ di nomi li hanno tirati fuori il Fatto quotidiano e il Corriere della Sera - ha scritto il 23 febbraio Francesco De Dominicis - Elenchi assai lunghi. Pio Pompa, collaboratore del Sismi finito sotto inchiesta: 165 metri quadri in via dei Georgofili 123, 698 euro di affitto. Luciano Gaucci, ex 'patron' del Perugia: altri 168 metri quadri, al piano di sotto, a 700 euro. Oppure Roberto Castelli, attualmente viceministro delle Infrastrutture ed esponente della Lega: 96 metri a Monteverde, '750 euro con le spese' come lo stesso Castelli osservò a suo tempo".
Il Giornale si concentra invece sul patrimonio dell'Isma, l'Istituto Santa Maria in Aquiro, sempre a Roma, e dopo aver fatto diversi esempi case affitate a prezzi stracciati, ospita l'intervista del direttore generale di Enasarco, che replica: "Altro che vip, noi le case a pochi soldi le diamo alla povera gente che ne ha bisogno".
L'ex presidente del Trivulzio: scaricato per motivi elettorali - I presunti scandali messi in luce dai due giornali arrivano dopo qualche giorno l'affittopoli che ha coinvolto il Pio Albergo Trivulzio, a Milano. Uno scandalo costato il posto ai vertici dell'ente.
Repubblica intervista l'ex presidente Emilio Trabucchi che racconta come si è arrivato al dimissionamento: "Mentre ero in Comune ricevo una telefonata dal sindaco Moratti. CI conosciamo da tempo, ho anche partecipato alla sua prima campagna eletorrale. Mi dice: 'Emilio, dovresti fare un passo indietro e dimetterti'. Sono rimasto esterrefatto, le ho ricordato che non mi aveva mai contestato niente in questi anni. Le ho detto: 'Mi chiedi di dimettermi per favore un favore alla tua campagna elettorale? Non lo farò'. Ecco come è andata".
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