Caso Ruby, la Procura: non c'è nessuna foto hard negli atti

Cronaca
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Gli avvocati di Berlusconi presentano una denuncia contro ignoti per l'eventualità che vengano diffusi scatti che sono "palesemente falsi". Intanto, il legale della ragazza marocchina lascia la difesa

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SILVIO BERLUSCONI
74 anni. Presidente del Consiglio. E' indagato dalla procura di Milano per concussione e prostituzione minorile.

Non ci sono negli atti dell'inchiesta sul caso Ruby "fotografie così", fanno sapere gli inquirenti; se esistessero foto del genere "sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni", spiegano, dal canto loro, gli avvocati del premier. E' il 'giallo' degli 'scatti' di cui si parla da giorni sulla stampa, che starebbero circolando nel mercato del gossip e che ritrarrebbero Silvio Berlusconi nudo in compagnia di alcune ragazze ad Arcore. In Procura, intanto, sono arrivati gli atti 'rispediti al mittente' dalla Camera, che non ha accolto la richiesta di perquisire gli uffici del manager di fiducia del premier, Giuseppe Spinelli. I procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Pietro Forno e il pm Antonio Sangermano hanno proseguito per tutta la giornata di venerdì 4 febbraio nel lavoro di stesura della richiesta di giudizio immediato per Silvio Berlusconi, che potrebbe essere inviata al gip Cristina Di Censo già lunedì, anche se - si fa notare al quarto piano del Palazzo di giustizia - più probabilmente martedì prossimo. Resta un 'nodo' da sciogliere per gli inquirenti: chiedere il rito immediato per tutti e due i reati contestati al premier o separarli?
Mentre per la concussione, infatti, si può chiedere l'immediato, la prostituzione minorile, invece, è un reato che richiede la citazione diretta a giudizio (il pm manda direttamente l'imputato davanti al Tribunale). "Decideremo lunedì", ha chiarito il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. A quanto si è appreso, la 'linea' che prevale in queste ore è quella della separazione dei reati. Anche in questo caso, però, come hanno spiegato fonti giudiziarie, il processo per prostituzione minorile (che si aprirebbe dopo la chiusura delle indagini e la citazione diretta a giudizio) non finirebbe a Monza, ma resterebbe a Milano, e verrebbe poi riunito a quello per concussione.

I due reati, infatti, sono strettamente connessi: il premier, tra il 27 e il 28 maggio scorsi, avrebbe, secondo l'accusa, esercitato pressioni sulla Questura per ottenere il 'rilascio' di Ruby proprio per occultare il reato di prostituzione minorile. Inoltre, stando a quanto è filtrato, i pm, proprio in vista della richiesta di processo, starebbero valutando con attenzione anche il cosiddetto 'capitolo' Iris Berardi: la giovane brasiliana che, stando agli accertamenti sulle celle telefoniche, era presente ad Arcore nel maggio del 2009 e a Villa Certosa nel novembre successivo, quando era ancora minorenne. Negli atti della richiesta da inoltrare al gip finiranno certamente i verbali di interrogatorio di Ruby, mai resi noti finora.

Intanto, il legale della marocchina, l'avvocato Massimo Dinoia ha lasciato l'incarico. "Sono abituato a vedere il mio nome in atti ufficiali. Il fatto che compaia in atti acquisiti mi disturba", ha chiarito l'avvocato. La sua decisione, infatti, è maturata dopo che, durante la perquisizione nell'appartamento di Genova, che Ruby condivide con il suo fidanzato, è stato ritrovato un appunto manoscritto dalla ragazza, in cui compare una cifra (70 mila euro) con a fianco il nome del legale. Anche alcune fotografie, trovate nei pc e nei cellulari delle ragazze che hanno frequentato le feste ad Arcore, potrebbero essere allegate alla richiesta di rito immediato. Lo stesso procuratore Bruti Liberati, comunque, le ha definite "irrilevanti" dal punto di vista penale.

Degli 'scatti' di cui si parla da giorni, invece, non ci sarebbe traccia negli atti dell'indagine. I legali del premier, Niccolò Ghedini e Piero Longo, nel frattempo hanno presentato denuncia contro ignoti all'autorità giudiziaria e al Garante della Privacy, proprio in relazione a indiscrezioni e notizie che fanno riferimento a queste immagini. "Si deve osservare - hanno spiegato in una nota - che se davvero fossero state offerte ai giornali foto siffatte sarebbero da ritenersi sicuramente e palesemente false, frutto di montaggi e/o di manipolazioni non essendo possibile che il presidente Berlusconi si sia mai trovato nelle situazioni descritte".

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