
Decine di migliaia di euro, diversi bonifici e alcuni scatti delle feste sarebbero stati rinvenuti dagli inquirenti durante le perquisizioni nel residence milanese abitato da chi frequentava i party di Arcore
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Foto, bonifici e decine di migliaia di euro in contanti. Sarebbero queste le nuove prove riscontrate dagli inquirenti nelle perquisizioni del residence di via Olgettina, a Milano, durante le indagini che vede coinvolto Silvio Berlusconi con l'accusa di concussione e prostituzione minorile.
Secondo quanto riferisce Repubblica (guarda la rassegna stampa), "i soldi erano sotto il cuscino dell'ex valletta Barbara Faggioli, che s'è giustificata dicendo che erano 'i suoi risparmi'".
Ma l'attenzione degli inquirenti si starebbe concentrando anche su alcuni bonifici recenti, come riferisce La Stampa, e soprattutto su alcuni scatti delle serate trascorse a villa San Martino.
"Nessuna foto 'hot' - scrive il Messaggero - a quanto trapela dalle fonti investigative, ma riscontri concreti alla presenza delle giovani ad Arcore (che si sommano ai tracciati telefonici) e soprattutto il loro accesso in luoghi riservati di villa San Martino".
Intanto, si avanzano perplessità sul processo immediato a Silvio Berlusconi. "Il dubbio - scrive Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera - non investe questioni di merito, e nemmeno la debole pretesa di farsi inquisire dal Tribunale di Milano anziché dai pm milanesi, ma un problema di procedura giuridica che non trova precedenti di Cassazione benché sia piuttosto frequente nella quotidianità dei processi agli imputati 'qualunque': e cioè la possibilità o meno di chiedere il rito immediato per due reati connessi nel caso in cui un reato lo consenta (la concussione, ndr) e l'altro no (la prostituzione minorile, ndr)".
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"Nessuna foto 'hot' - scrive il Messaggero - a quanto trapela dalle fonti investigative, ma riscontri concreti alla presenza delle giovani ad Arcore (che si sommano ai tracciati telefonici) e soprattutto il loro accesso in luoghi riservati di villa San Martino".
Intanto, si avanzano perplessità sul processo immediato a Silvio Berlusconi. "Il dubbio - scrive Luigi Ferrarella sul Corriere della Sera - non investe questioni di merito, e nemmeno la debole pretesa di farsi inquisire dal Tribunale di Milano anziché dai pm milanesi, ma un problema di procedura giuridica che non trova precedenti di Cassazione benché sia piuttosto frequente nella quotidianità dei processi agli imputati 'qualunque': e cioè la possibilità o meno di chiedere il rito immediato per due reati connessi nel caso in cui un reato lo consenta (la concussione, ndr) e l'altro no (la prostituzione minorile, ndr)".
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