Ruby, procura: "Processo con rito immediato per Berlusconi"

Cronaca
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Notificato al premier un mandato a comparire per il 21, il 22 o il 23 gennaio. "Concussione" e "prostituzione minorile" le ipotesi di reato. Nei pc della giovane marocchina trovati video e foto di feste ad Arcore. Berlusconi: "Una persecuzione da record"

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(In fondo all'articolo tutti i video sul caso Ruby)

Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, dal 21 dicembre 2010 è indagato a Milano per la vicenda Ruby, la ragazza marocchina portata in Questura per furto e che sarebbe stata rilasciata dopo una telefonata del premier (leggi la ricostruzione del caso Ruby). Lo ha reso noto, per primo, il Corriere.it riferendo che il premier è inquisito per i reati di concussione e prostituzione minorile. La notizia è stata poi confermata dalla Procura di Milano. Per il presidente del Consiglio, che ha detto di esser perseguitato dai pm che vogliono farlo fuori, si tratta di "accuse assurde" (leggi l'articolo).

Per quel che riguarda l'ipotesi di reato di concussione, gli inquirenti si riferiscono alla notte del 27 maggio in cui Ruby venne rilasciata dalla polizia e sono individuate come parti lese i funzionari della Questura di Milano, destinatari delle presunte pressioni da parte del premier. La prostituzione minorile riguarda invece i presunti rapporti sessuali tra Ruby, minorenne all'epoca dei fatti, e il premier (la prostituzione minorile è l'unico caso nel quale il cliente di una prostituta è sanzionato penalmente).

La procura di Milano ha intenzione di chiedere il processo con rito immediato. Per il presidente del Consiglio esisterebbero infatti sia le condizioni temporali che, a detta degli inquirenti, le evidenze della prova sufficienti per inoltrare nelle prossime settimane una richiesta di questo tipo al gip.

Il comunicato della Procura
- In una nota la Procura conferma: "E' stato notificato all'onorevole Silvio Berlusconi e ai suoi difensori un invito a comparire ai sensi degli articoli 375 e 453 codice di procedura penale, corredato dalla dettagliata indicazione delle fonti di prova per le ipotesi di reato a lui ascritte", si legge nel comunicato emesso in relazione all'indagine sul presidente del Consiglio nell'ambito dell'inchiesta nata dal fermo dell'allora minorenne Karima Ruby el Mahroug.
L'invito, che riporta come date per la comparizione il 21, 22 o 23 gennaio, è stato spedito ed è già stato ricevuto dal premier, secondo fonti legali. Allegato all'invito a comparire ci sono 300 pagine di fonti di prova, da tabulati telefonici a verbali di numerosi interrogatori di testimoni degli incontri, come riferiscono le fonti legali.

I tabulati telefonici
- Secondo una fonte investigativa, gli inquirenti sono convinti che vi sarebbero stati numerosi incontri a sfondo sessuale tra Silvio Berlusconi e Ruby. La convinzione, sarebbe stata maturata dai pm Ilda Boccassini, Antonio Sangermano e Piero Forno, che si occupano del caso, attraverso lo lo studio dei tabulati telefonici della giovane marocchina.
Il primo incontro tra il premier e la ragazza risalirebbe al 14 febbario scorso, giorno di San Valentino, quando il Presidente del Consiglio avrebbe regalato alla giovane un abito. Ruby ha sempre sostenuto di non avere avuto rapporti sessuali col premier.

Foto e filmati di feste ad Arcore - Foto digitali e i filmati custoditi nel pc che venne sequestrato il 28 ottobre scorso nella comunità-alloggio di sant'Ilario (Genova) dove viveva l'allora minorenne Kharima el Marhoug, alias Ruby Rubacuori, riguardavano alcune feste in Sardegna e sarebbero, secondo alcune indiscrezioni, stati acquisiti al fascicolo numero 55781/2010 del registro generale delle notizie di reato aperto dalla procura di Milano.

Perquisizioni negli uffici della Minetti - E nella mattina di venerdì 14 sono stati perquisiti l'abitazione e gli uffici del consigliere regionale Nicole Minetti che, come si evince dal comunicato diffuso dalla procura di Milano, è indagata per violazione della legge Merlin sulla prostituzione e per aver indotto alla prostituzione la giovane marocchina Ruby: induzione che sarebbe avvenuta nel periodo compreso tra febbraio e maggio scorsi, cioè lo stesso per cui il premier Silvio Berlusconi è indagato per aver avuto rapporti sessuali con la minorenne.

Fede: "Spero di essere chiamato al più presto dai pm" -
Informazioni di garanzia sono state inviate anche al direttore del Tg4 Emilio Fede e all'impresario tv Lele Mora per il reato di induzione e favoreggiamento aggravato della prostituzione minorile. L'aggravio, dice la procura, risulta dal fatto che "il reato è stato commesso a danno di più soggetti"; non solo "Ruby", quindi, ma anche altri minorenni. Riguardo a Fede, Mediaset in una nota sostiene che "essendo consapevole delle qualità morali e personali del direttore, è convinta che lo sviluppo dell'inchiesta non potrà che chiarire la sua estraneità alle accuse".
"Spero che i magistrati mi chiamino davvero al più prest - ha detto Emilio Fede - Io sono tranquillissimo, so di essere totalmente estraneo a questi fatti - ha ripetuto - e sono pronto a chiarire tutto questo ai magistrati".

Ghedini: "Indagine assurda e infondata" - Gli avvocati del premier Niccolò Ghedini e Pietro Longo hanno definito l'indagine "talmente assurda e infondata, una gravissima intromissione nella vita privata del presidente del Consiglio che dimostra la insostenibile situazione dei rapporti con una certa parte della magistratura". I legali smentiscono che Berlusconi abbia avuto mai rapporti sessuali con Ruby ed infine contestano alla Procura di Milano la competenza ad indagare sul caso, sostenendo che per il reato di concussione l'indagine spetterebbe al tribunale dei ministri di Roma, mentre per quello di prostituzione minorile la competenza territoriale è di Monza, in quanto il reato ipotizzato si sarebbe consumato nella casa di Arcore del Cavaliere.

Fiorillo: "Evidente che qualcosa non andava" - "Era evidente che c'era qualcosa che non andava, ed è per questo che ho chiesto chiarimenti al Csm" il commento del pm dei minori Annamaria Fiorillo, che era di turno la notte in cui Ruby, fu portata in questura e poi rilasciata. "E' molto importante che sia fatta chiarezza sul ruolo che l'autorità giudiziaria ha svolto sia durante i fatti che successivamente" ha aggiunto. (guarda l'intervista a SkyTG24).

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