Scontri, il silenzio in rete dei movimenti studenteschi
CronacaNei mesi scorsi, hanno raccontato la protesta in diretta sul Web. Da qualche giorno, le pagine Internet sono poco aggiornate. Su Flickr però sono state pubblicate decine di foto delle manifestazioni e delle violenze del 14 dicembre. Eccone una selezione
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LE FOTO DEGLI SCONTRI A ROMA
Il racconto di un testimone: "Io manganellato"
di Valeria Valeriano
«Ma c'è qualche problema sul sito che è rimasto aggiornato a l'altro ieri?». A farsi questa domanda è un utente sulla pagina Facebook di Uniriot, il «network delle facoltà ribelli» di solito aggiornato in tempo reale con immagini, video e articoli sulla protesta studentesca. Il sito del movimento è fermo al 13 dicembre. «Eravamo tutti in piazza!», rispondono quelli di Uniriot sul social network. E, a giudicare dal non aggiornamento di altri siti, non erano soli. Anche Rete29Aprile, Rete degli Studenti e LINK - coordinamento universitario nazionale hanno post non recentissimi. A raccontare la manifestazione romana del 14 dicembre ci hanno pensato siti come Atenei in Rivolta e Global Project.
Ma come commentano gli scontri del dopo fiducia i movimenti studenteschi? Già a poche ore dai tafferugli tra forze dell’ordine e dimostranti, le agenzie di stampa parlavano di comunicati di condanna diffusi dalle associazioni degli universitari. «No alla violenza», «No all’uso della forza», «No alle strumentalizzazioni», hanno scritto i giovani.
Navigando tra i loro siti e i loro profili, però, non c'è traccia di reazioni agli scontri. L’unico ad avere sul proprio sito una posizione ufficiale è Rete della conoscenza. «Tali provocazioni non vanno raccolte ma denunciate pubblicamente. Chiediamo l'immediato rilascio di tutti coloro che sono stati fermati dalla polizia durante questa grottesca retata. Il movimento studentesco non si fa reprimere né strumentalizzare e continuerà le proprie mobilitazioni con lo stile gioioso, pacifico e democratico che lo caratterizza», scrivono gli studenti.
«Sono dei facinorosi che nulla hanno a che fare con la protesta di questi mesi», hanno detto Rete universitaria nazionale. Ma l’ultimo comunicato presente sul sito ha la data del 2 dicembre.
«Quello che è successo a Roma è tragico, ma chi ha commesso quegli atti è del tutto estraneo al movimento che in questi mesi ha portato gli studenti in piazza, un movimento che ha dei contenuti e delle proposte», dice all'Ami Sofia Sabatino, dell'ufficio stampa Rete degli studenti. Ma anche in questo caso non c’è nessun comunicato a riguardo sulla pagina ufficiale. Stesso silenzio su Rete29Aprile, LINK – coordinamento universitario nazionale, Atenei in Rivolta e Global Project. La protesta in strada, almeno per un giorno, ha svuotato la piazza virtuale.
Guarda tutti i video sugli scontri a Roma:
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«Ma c'è qualche problema sul sito che è rimasto aggiornato a l'altro ieri?». A farsi questa domanda è un utente sulla pagina Facebook di Uniriot, il «network delle facoltà ribelli» di solito aggiornato in tempo reale con immagini, video e articoli sulla protesta studentesca. Il sito del movimento è fermo al 13 dicembre. «Eravamo tutti in piazza!», rispondono quelli di Uniriot sul social network. E, a giudicare dal non aggiornamento di altri siti, non erano soli. Anche Rete29Aprile, Rete degli Studenti e LINK - coordinamento universitario nazionale hanno post non recentissimi. A raccontare la manifestazione romana del 14 dicembre ci hanno pensato siti come Atenei in Rivolta e Global Project.
Ma come commentano gli scontri del dopo fiducia i movimenti studenteschi? Già a poche ore dai tafferugli tra forze dell’ordine e dimostranti, le agenzie di stampa parlavano di comunicati di condanna diffusi dalle associazioni degli universitari. «No alla violenza», «No all’uso della forza», «No alle strumentalizzazioni», hanno scritto i giovani.
Navigando tra i loro siti e i loro profili, però, non c'è traccia di reazioni agli scontri. L’unico ad avere sul proprio sito una posizione ufficiale è Rete della conoscenza. «Tali provocazioni non vanno raccolte ma denunciate pubblicamente. Chiediamo l'immediato rilascio di tutti coloro che sono stati fermati dalla polizia durante questa grottesca retata. Il movimento studentesco non si fa reprimere né strumentalizzare e continuerà le proprie mobilitazioni con lo stile gioioso, pacifico e democratico che lo caratterizza», scrivono gli studenti.
«Sono dei facinorosi che nulla hanno a che fare con la protesta di questi mesi», hanno detto Rete universitaria nazionale. Ma l’ultimo comunicato presente sul sito ha la data del 2 dicembre.
«Quello che è successo a Roma è tragico, ma chi ha commesso quegli atti è del tutto estraneo al movimento che in questi mesi ha portato gli studenti in piazza, un movimento che ha dei contenuti e delle proposte», dice all'Ami Sofia Sabatino, dell'ufficio stampa Rete degli studenti. Ma anche in questo caso non c’è nessun comunicato a riguardo sulla pagina ufficiale. Stesso silenzio su Rete29Aprile, LINK – coordinamento universitario nazionale, Atenei in Rivolta e Global Project. La protesta in strada, almeno per un giorno, ha svuotato la piazza virtuale.
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