Le manette sono scattate dopo una serie di indagini con pedinamenti, filmati e intercettazioni. In una telefonata, uno dei criminali viene ferito durante uno scontro con un clan rivale e chiama un amico: “Antonio, mi hanno sparato, corri”. ASCOLTA L’AUDIO
Una vasta operazione della Polizia di Stato di Caserta, denominata White Snake, ha fatto luce su un giro di rapine e traffico di stupefacenti. In manette sono finiti trenta giovanissimi, incensurati, nullafacenti e nullatenenti. Ma che andavano in giro in Porsche.
Sono stati pedinati, intercettati e filmati durante le loro scorribande criminali. In un caso uno di loro viene ferito a una spalla da alcuni killer e telefona a un amico per chiedere aiuto.
L’audio della telefonata è quello che si sente nel video in alto.
Le persone arrestate sono ritenute responsabili di una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi da sparo comuni, da guerra, automatiche e clandestine. L'operazione è stata effettuata con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Arezzo, Napoli e Pordenone e l'ausilio degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine. Durante le indagini, gli investigatori, nell’installare le microspie, si sono dovuti confrontare con un insolito e pericoloso nemico posto a protezione dell’abitazione: un grande pitone bianco, dal quale prende il nome l’operazione.
Tra gli arrestati ci sono anche due militari dell'Esercito, accusati di vari reati legati al traffico di droga.
Sono stati pedinati, intercettati e filmati durante le loro scorribande criminali. In un caso uno di loro viene ferito a una spalla da alcuni killer e telefona a un amico per chiedere aiuto.
L’audio della telefonata è quello che si sente nel video in alto.
Le persone arrestate sono ritenute responsabili di una organizzazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e porto di armi da sparo comuni, da guerra, automatiche e clandestine. L'operazione è stata effettuata con la collaborazione del Servizio Centrale Operativo, delle Squadre Mobili di Arezzo, Napoli e Pordenone e l'ausilio degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine. Durante le indagini, gli investigatori, nell’installare le microspie, si sono dovuti confrontare con un insolito e pericoloso nemico posto a protezione dell’abitazione: un grande pitone bianco, dal quale prende il nome l’operazione.
Tra gli arrestati ci sono anche due militari dell'Esercito, accusati di vari reati legati al traffico di droga.