Adro, "il sole delle Alpi va sostituito con il tricolore"
CronacaAccolto il ricorso presentato al tribunale di Brescia: i 700 simboli posti in ogni angolo della scuola del bresciano vanno rimossi. Al loro posto, la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea. Civati (Pd):"Ora sia il sindaco a pagare le spese”
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Adro: le foto della protesta - le foto della scuola
Le immagini della rimozione del Sole delle Alpi
In fondo all'articolo tutte le notizie sulla scuola di Adro
La scuola di Adro, nel bresciano, diventata famosa per i circa 700 simboli del Sole delle Alpi che campeggiavano nell'istituto scolastico, voluti dal sindaco leghista Oscar Lancini e poi rimossi, dovrà esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea.
Lo ha stabilito il Tribunale civile di Brescia, accogliendo un ricorso della Cgil, ordinando anche la rimozione definitiva "a spese del Comune" del "simbolo partitico".
La decisione - Il sole delle alpi affisso su una scuola pubblica discrimina. Per questo, il giudice Gianluca Alessio del tribunale di Brescia ha accolto il ricorso della Camera del Lavoro, Flc e Cgil in merito appunto al presunto carattere discriminatorio dei 700 simboli affissi dall'amministrazione comunale su banchi, zerbini e vetrate della scuola di Adro.
Il ricorso si appellava "alla necessità di evitare che i lavoratori della scuola pubblica siano obbligati ad operare all'interno di un ambiente politicamente connotato (i soli sarebbero riconducibili alla Lega Nord) in contrasto con la natura laica e non ideologica del soggetto con il quale i lavoratori stessi hanno stipulato il loro contratto di lavoro".
Le motivazioni della sentenza - Riempire una scuola con il Sole delle Alpi significa "imporre" la "visione culturale del partito della Lega Nord" nel "modo comune di sentire" degli alunni "come la visione 'normale"'. Lo spiega il Tribunale civile di Brescia nella sentenza con cui ha ordinato al Comune di Adro di rimuovere tutti i simboli dalla scuola e di esporre la bandiera italiana e quella della Ue.
Secondo il giudice Gianluca Alessio, il "vero e proprio inquinamento" della scuola "con segni partitici" incide sulla possibilità del docente "di attuare un modello educativo propositivo, e quindi realmente educativo". Il giudice richiama, quindi, il tema dell'integrazione tra italiani e stranieri e la "visione" della Lega Nord: "Si pensi al tema della convivenza tra soggetti comunitari ed extracomunitari, tema di assoluta sensibilità, specie nei territori lombardi". In questo caso, ad esempio, scrive il Tribunale, la presenza dei simboli della Lega "impone una prevedibile necessità di raffrontare il modello educativo del docente, quale esso sia, con la visione di parte che la simbologia diffusa nel plesso scolastico richiama".
Il Pd: "Ora sia il sindaco a pagare le spese" - "Finalmente ad Adro è stata fatta giustizia. Su una scuola pubblica, ha detto oggi la magistratura, non si mettono simboli che direttamente o indirettamente sono utilizzati da un partito. Era ovvio ma c’è voluta una forte mobilitazione, promossa e sostenuta anche dal PD, per rispedire al mittente la provocazione leghista" ha detto il consigliere regionale del Pd Civati. "Il tribunale ha condannato il comune ha cancellare tutti i simboli: il comune rappresenta tutti i cittadini ma la stupidata dei 700 simboli è stata voluta solo da alcuni: è giusto quindi che le spese siano addebitate al sindaco e a chi ha sottoscritto la scelta".
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La scuola di Adro, nel bresciano, diventata famosa per i circa 700 simboli del Sole delle Alpi che campeggiavano nell'istituto scolastico, voluti dal sindaco leghista Oscar Lancini e poi rimossi, dovrà esporre la bandiera italiana e quella dell'Unione Europea.
Lo ha stabilito il Tribunale civile di Brescia, accogliendo un ricorso della Cgil, ordinando anche la rimozione definitiva "a spese del Comune" del "simbolo partitico".
La decisione - Il sole delle alpi affisso su una scuola pubblica discrimina. Per questo, il giudice Gianluca Alessio del tribunale di Brescia ha accolto il ricorso della Camera del Lavoro, Flc e Cgil in merito appunto al presunto carattere discriminatorio dei 700 simboli affissi dall'amministrazione comunale su banchi, zerbini e vetrate della scuola di Adro.
Il ricorso si appellava "alla necessità di evitare che i lavoratori della scuola pubblica siano obbligati ad operare all'interno di un ambiente politicamente connotato (i soli sarebbero riconducibili alla Lega Nord) in contrasto con la natura laica e non ideologica del soggetto con il quale i lavoratori stessi hanno stipulato il loro contratto di lavoro".
Le motivazioni della sentenza - Riempire una scuola con il Sole delle Alpi significa "imporre" la "visione culturale del partito della Lega Nord" nel "modo comune di sentire" degli alunni "come la visione 'normale"'. Lo spiega il Tribunale civile di Brescia nella sentenza con cui ha ordinato al Comune di Adro di rimuovere tutti i simboli dalla scuola e di esporre la bandiera italiana e quella della Ue.
Secondo il giudice Gianluca Alessio, il "vero e proprio inquinamento" della scuola "con segni partitici" incide sulla possibilità del docente "di attuare un modello educativo propositivo, e quindi realmente educativo". Il giudice richiama, quindi, il tema dell'integrazione tra italiani e stranieri e la "visione" della Lega Nord: "Si pensi al tema della convivenza tra soggetti comunitari ed extracomunitari, tema di assoluta sensibilità, specie nei territori lombardi". In questo caso, ad esempio, scrive il Tribunale, la presenza dei simboli della Lega "impone una prevedibile necessità di raffrontare il modello educativo del docente, quale esso sia, con la visione di parte che la simbologia diffusa nel plesso scolastico richiama".
Il Pd: "Ora sia il sindaco a pagare le spese" - "Finalmente ad Adro è stata fatta giustizia. Su una scuola pubblica, ha detto oggi la magistratura, non si mettono simboli che direttamente o indirettamente sono utilizzati da un partito. Era ovvio ma c’è voluta una forte mobilitazione, promossa e sostenuta anche dal PD, per rispedire al mittente la provocazione leghista" ha detto il consigliere regionale del Pd Civati. "Il tribunale ha condannato il comune ha cancellare tutti i simboli: il comune rappresenta tutti i cittadini ma la stupidata dei 700 simboli è stata voluta solo da alcuni: è giusto quindi che le spese siano addebitate al sindaco e a chi ha sottoscritto la scelta".
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