Cordoglio unanime del mondo dello spettacolo e della politica per il suicidio del regista italiano. Carlo Verdone: "Era molto depresso". Aurelio De Laurentiis "Lo conoscevo bene. Posso capire questo gesto". FOTO E VIDEO
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Una carriera in immagini
Mario Monicelli: la videogallery
Il regista Mario Monicelli si è ucciso ieri a 95 anni, lanciandosi dalla finestra, lasciando il mondo del cinema senza uno dei suoi più apprezzati maestri. Affetto da un tumore alla prostata, il regista di film che hanno fatto la storia come "Amici miei", "I soliti ignoti", "Un borghese piccolo piccolo", si è lanciato dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma dove era ricoverato da qualche giorno. "Era stanco di vivere". E' quanto riferisce un sanitario uscendo dal reparto di urologia dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove ieri sera il regista Mario Monicelli si è lanciato da una finestra togliendosi la vita. La moglie di Monicelli, in giacca nera e pantaloni grigi, è uscita con il volto sofferente e visibilmente provato dalle lacrime, ma con lo sguardo alto, senza dire nulla.
"Era molto depresso negli ultimi tempi", racconta al Corriere della sera Carlo Verdone. "Ha raccontato il nostro paese con raffinatezza, delicatezza, ironia. Forse non sopportava più la vecchiaia". Alberto Barbera, ex direttore del Festival di Venezia e attuale direttore del Museo del Cinema di Torino lo ricorda così: "E' una notizia inaspettata, come lo sono sempre queste notizie, ma in particolare per uno come Monicelli, pieno di vitalità e di un carattere talmente forte che una fine così era imprevedibile. Personaggio straordinario, forse persino sottovalutato".
E lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo quanto si è appreso, è rimasto profondamente colpito dalla tragedia di Monicelli. E appena appresa la notizia ha cercato di informarsi sull'accaduto. Fabio Fazio nel corso dell'ultima puntata di 'Vieni via con me' ha dedicato grande spazio al regista e ha detto: "resto perché voglio rivedere i suoi film". Tra gli attori, Michele Placido, con il quale ha interpretato il suo ultimo film 'Le rose del deserto' del 2006, ha detto di non aspettarsi il suicidio, ma ha aggiunto:" bisogna rispettare questa sua decisione".
"Quello che fa capire quale sia stata la statura di Mario Monicelli - ha osservato Carlo Lizzani, altro grande regista - è la sua durata nel tempo nella storia del cinema italiano, prima con Steno, poi durante il periodo di Fellini e Antonioni ha continuato la sua opera intervenendo anche sul tessuto sociale con film come 'Compagni'. Insomma è riuscito sempre a stare al passo con il tempo". "Sono davvero scombussolato - ha sottolineato Giovanni Veronesi, regista, sceneggiatore e attore cinematografico - l'avevo sentito poco tempo fa e pur sapendo che era all'ospedale, non lo sono mai andato a trovare. Peccato".
Altrettanto "basito" il produttore Aurelio De Laurentiis:"Io che lo conoscevo profondamente e sapevo della sua grande dignità e del suo desiderio di essere sempre indipendente e autonomo, posso capire questo gesto". Stesso sgomento dal mondo politico: "E' una notizia terribile: Monicelli se ne va e ci lascia in modo così doloroso. Era - osserva Walter Veltroni - un uomo straordinario, coi suoi 95 anni portati con aspra ironia, con la voglia di dire ancora qualcosa, con la rabbia e l'autorevolezza di chi, senza volerlo perché questo era fuori dal suo carattere schivo e scontroso, era considerato da tutti il gran vecchio del cinema italiano". "La notizia del suicidio di Mario Monicelli ci riempie di sgomento e di profondo dolore. Scompare un maestro del cinema italiano, un narratore aspro e vero della nostra Italia", ha commentato Francesco Giro, sottosegretario ai Beni Culturali.
Mario Monicelli, dai suoi film al ricordo del colleghi:
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"Era molto depresso negli ultimi tempi", racconta al Corriere della sera Carlo Verdone. "Ha raccontato il nostro paese con raffinatezza, delicatezza, ironia. Forse non sopportava più la vecchiaia". Alberto Barbera, ex direttore del Festival di Venezia e attuale direttore del Museo del Cinema di Torino lo ricorda così: "E' una notizia inaspettata, come lo sono sempre queste notizie, ma in particolare per uno come Monicelli, pieno di vitalità e di un carattere talmente forte che una fine così era imprevedibile. Personaggio straordinario, forse persino sottovalutato".
E lo stesso presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, secondo quanto si è appreso, è rimasto profondamente colpito dalla tragedia di Monicelli. E appena appresa la notizia ha cercato di informarsi sull'accaduto. Fabio Fazio nel corso dell'ultima puntata di 'Vieni via con me' ha dedicato grande spazio al regista e ha detto: "resto perché voglio rivedere i suoi film". Tra gli attori, Michele Placido, con il quale ha interpretato il suo ultimo film 'Le rose del deserto' del 2006, ha detto di non aspettarsi il suicidio, ma ha aggiunto:" bisogna rispettare questa sua decisione".
"Quello che fa capire quale sia stata la statura di Mario Monicelli - ha osservato Carlo Lizzani, altro grande regista - è la sua durata nel tempo nella storia del cinema italiano, prima con Steno, poi durante il periodo di Fellini e Antonioni ha continuato la sua opera intervenendo anche sul tessuto sociale con film come 'Compagni'. Insomma è riuscito sempre a stare al passo con il tempo". "Sono davvero scombussolato - ha sottolineato Giovanni Veronesi, regista, sceneggiatore e attore cinematografico - l'avevo sentito poco tempo fa e pur sapendo che era all'ospedale, non lo sono mai andato a trovare. Peccato".
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