Ruby, il pm: "Non ho mai dato nessuna autorizzazione"

Cronaca
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Il ministro in aula dichiara che "la Questura ha rispettato le procedure". Immediata la replica del pm Anna Maria Fiorillo: le sue parole “Non corrispondono a quella che è la mia diretta conoscenza del caso". E invia una lettera al Csm. IL VIDEO

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Ruby, la politica spaccata a metà. E voi?

Il pubblico ministero del tribunale dei minori di Milano che si è occupata del caso della giovane marocchina Ruby, nel quale è rimasto coinvolto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si è rivolta al Consiglio superiore della Magistratura, contestando la ricostruzione della vicenda fatta dal ministro dell'Interno in Parlamento.

La pm Anna Maria Fiorillo sostiene infatti che le parole di Roberto Maroni, "che sembrano in accordo con quelle del procuratore (Edmondo) Bruti Liberati, non corrispondono a quella che è la mia diretta e personale conoscenza del caso". "Chiedo che la discrepanza con i dati di realtà che sono a mia conoscenza venga chiarita", ha scritto la pm nella lettera inviata al Csm La pm ha sempre sostenuto di aver disposto l'affido della giovane marocchina, all'epoca minorenne, a una comunità protetta.

Il ministro Maroni ha invece ribadito alla Camera, dopo averlo fatto al Senato, che la polizia ha seguito correttamente le procedure nel caso di Ruby, la giovane marocchina che con le sue dichiarazioni ha scatenato un nuovo scandalo intorno al presidente del Consiglio. Per fare rilasciare Ruby, arrestata per furto a Milano lo scorso 27 maggio, intervenne con una telefonata alla Questura meneghina lo stesso premier, chiedendo ai funzionari di affidarla a Nicole Minetti, consigliere regionale del Pdl e sua ex igienista dentale.

Maroni ha detto che "nella gestione della vicenda non si evidenzia alcuna modalità che possa richiamare frettolosità o superficialità da parte della Questura di Milano avendo gli uffici rispettato tutte le procedure previste". Il ministro, inoltre, ha ricordato le parole del procuratore capo di Milano, Edmondo Bruti Liberati, secondo cui non sono previsti nuovi accertamenti sulla procedura di identificazione e affidamento -- risultata corretta -- della giovane Ruby. Interpellato oggi dopo l'annuncio della Fiorillo, Bruti Liberati non ha voluto fare commenti.

La giovane marocchina, maggiorenne da pochi giorni, ha dichiarato in un'intervista a un settimanale di essere stata una sola volta ad Arcore, di aver mentito sulla propria età e di aver parlato con Berlusconi dopo essere uscita dalla Questura: in quell'occasione il premier le avrebbe detto di non volerla più vedere.

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