L'avvocato di Alessio Burtone, il ragazzo accusato di aver ucciso con un pugno l'infermiera romena, presenta un nuovo filmato: "La ragazza è rimasta 14 minuti a terra prima della chiamata al 118"
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Maricica Hahaianu, l'infermiera romena colpita al volto alla stazione Anagnina di Roma e morta dopo sette giorni in stato di coma, rimase per 17 minuti a terra, in attesa che arrivassero i soccorsi. E ancora: la telefonata alla centrale operativa del 118 arrivò dopo 14 minuti dall'aggressione avvenuta in pieno giorno (alle 16,35), in una stazione della metropolitana affollata di pendolari.
E' quanto emerge incrociando i dati forniti da un nuovo video (guarda le immagini in alto), depositato martedì 9 novembre al Tribunale del Riesame dalla difesa di Alessio Burtone, e da una nota della direzione dell'Ares 118 che chiarisce i tempi di intervento quel pomeriggio dell'8 ottobre scorso. Nel filmato che l'avvocato Fabrizio Gallo ha affidato al tribunale, che dovrà decidere sulla richiesta di arresti domiciliari per il giovane romano, una telecamera a circuito chiuso riprende tutta la fase successiva all'aggressione.
Dal video è impossibile stabilire quando fu fatta la telefonata alla centrale operativa del 118 ma l'Ares spiega che la chiamata giunse dopo 14 minuti dall'evento. Stando all'orario che appare nel video, l'aggressione si consuma alle 16,35: la donna crolla a terra, Burtone si allontana di alcuni metri ma viene poi fermato da un sottufficiale della Marina, Manuel Milanese che in un primo momento lo fa sedere su una panchina. Dopo pochi minuti i due si avvicinano alla donna.
Alle 16,39 Maricica, avvicinata da Milanese, muove un braccio, una gamba e anche la testa. Nei minuti successivi, mentre una piccola folla l'attornia (compreso lo stesso Burtone) l'infermiera gesticola e sembra anche scambiare alcune parole. Alle 16,50 dalle immagini sembra che alcuni passanti, senza aspettare il personale del 118, sollevino la donna alzandole il busto. Si tratta di una manciata di secondo, perché alle 16,52 un operatore del 118 giunge sul luogo dell'aggressione. Dopo un minuto, la donna viene stabilizzata e portata via in barella, in codice rosso verso il policlinico Casilino dove resterà ricoverata, in come, fino al giorno della morte.
L'avvocato di Burtone ha annunciato una istanza per incidente probatorio. "E' necessario verificare con una perizia medico-legale se questo ritardo nei soccorsi - ha affermato - possa aver inciso sulle cause della morte. Questo video, inoltre, è importate perché fa vedere chiaramentec che l'infermiera non è entrata in coma subito, come invece sostiene l'accusa".
Il legale ha anche chiesto al gip di ascoltare un testimone che, a suo dire, avrebbe assistito alla lite degenerata poi nel colpo al volto. "Questa persona - dice il penalista - ha assistito alla lite nel bar-tabaccheria. Avrebbe sentito pronunciare dalla donna diverse parolacce e l'insulto 'porco italiano'. Inoltre lei avrebbe anche preso a schiaffi Alessio". Dal canto suo il ragazzo, presente oggi in aula al Riesame, ha ribadito che "non volevo che quella donna morisse: lei non mi sembrava cos grave dopo lo scontro che c'era stato".
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