Indagine sulla P3, Marra si dimette dalla magistratura
CronacaIl magistrato era stato convocato dal Csm per rispondere alle contestazioni dopo che il suo nome era comparso nelle carte della Procura di Roma che indaga sulle attività della presunta loggia. "Non sono mai venuto meno ai miei doveri”
Il presidente della Corte d'Appello di Milano, Alfonso Marra, si è dimesso dalla magistratura. E' quanto si è appreso da fonti vicine al Csm, dove il magistrato era stato convocato per rispondere alle contestazioni che gli vengono mosse nell'ambito di una procedura di trasferimento d'ufficio.
Procedura che era stata aperta dopo che il nome di Marra era comparso nelle carte della Procura di Roma che indaga sulla P3 e che ad agosto aveva sentito il presidente della Corte d'Appello di Milano come testimone.
"Non sono mai venuto meno ai miei doveri" - "Non sono mai venuto meno ai miei doveri", ha scritto l'ormai ex presidente della Corte d'Appello di Milano nella lettera con cui ha rassegnato le dimissioni. La missiva è stata consegnata al Csm dal collega Pier Camillo Davigo, che difendeva Marra nella procedura di trasferimento d'ufficio.
Nella lettera, Marra rivendica di aver esercitato il suo ruolo di magistrato sempre con "disciplina ed onore" ed esprime "sgomento" per la situazione in cui si è venuto a trovare. E contesta anche il Csm, sostenendo che la procedura di trasferimento è stata aperta nei suoi confronti fuori dai casi previsti dalla legge.
Anm: "Intollerabli zone d'ombra tra le toghe" - "Un gesto che pone fine a una vicenda che ha messo a serio rischio la credibilità dell'intera istituzione". Così il presidente dell'Anm Luca Palamara commenta le dimissioni di Alfonso Marra dalla magistratura. "Il tema della questione morale e della correttezza dei comportamenti deve assumere carattere centrale nel dibattito all'interno della magistratura dove non possono essere tollerate zone d'ombra", aggiunge Palamara.
Caliendo: "Da parte mia nessuna pressione sul Csm" - "Non ho mai fatto pressioni di alcun genere sul Csm per la nomina di Marra a presidente della Corte di Appello di Milano o per qualsiasi altro dirigente di uffici giudiziari". Si limita rispondere questo il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, a proposito della decisione di Alfonso Marra di dimettersi dalla magistratura. Caliendo, anch'egli coinvolto nell'inchiesta sulla cosiddetta loggia segreta P3, aggiunge: "Anche all'autorita' giudiziaria (la Procura di Roma che lo ha interrogato, ndr) ho ribadito che non ho esercitato alcuna pressione".
Tutti gli aggiornamenti video sull'inchiesta della Procura di Roma sulla P3:
Procedura che era stata aperta dopo che il nome di Marra era comparso nelle carte della Procura di Roma che indaga sulla P3 e che ad agosto aveva sentito il presidente della Corte d'Appello di Milano come testimone.
"Non sono mai venuto meno ai miei doveri" - "Non sono mai venuto meno ai miei doveri", ha scritto l'ormai ex presidente della Corte d'Appello di Milano nella lettera con cui ha rassegnato le dimissioni. La missiva è stata consegnata al Csm dal collega Pier Camillo Davigo, che difendeva Marra nella procedura di trasferimento d'ufficio.
Nella lettera, Marra rivendica di aver esercitato il suo ruolo di magistrato sempre con "disciplina ed onore" ed esprime "sgomento" per la situazione in cui si è venuto a trovare. E contesta anche il Csm, sostenendo che la procedura di trasferimento è stata aperta nei suoi confronti fuori dai casi previsti dalla legge.
Anm: "Intollerabli zone d'ombra tra le toghe" - "Un gesto che pone fine a una vicenda che ha messo a serio rischio la credibilità dell'intera istituzione". Così il presidente dell'Anm Luca Palamara commenta le dimissioni di Alfonso Marra dalla magistratura. "Il tema della questione morale e della correttezza dei comportamenti deve assumere carattere centrale nel dibattito all'interno della magistratura dove non possono essere tollerate zone d'ombra", aggiunge Palamara.
Caliendo: "Da parte mia nessuna pressione sul Csm" - "Non ho mai fatto pressioni di alcun genere sul Csm per la nomina di Marra a presidente della Corte di Appello di Milano o per qualsiasi altro dirigente di uffici giudiziari". Si limita rispondere questo il sottosegretario alla Giustizia Giacomo Caliendo, a proposito della decisione di Alfonso Marra di dimettersi dalla magistratura. Caliendo, anch'egli coinvolto nell'inchiesta sulla cosiddetta loggia segreta P3, aggiunge: "Anche all'autorita' giudiziaria (la Procura di Roma che lo ha interrogato, ndr) ho ribadito che non ho esercitato alcuna pressione".
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