Il gip di Salerno ha nominato due nuovi consulenti dopo i rilievi mossi dalla Procura al primo perito nominato dal giudice. Intanto i legali della famiglia chiedono un nuovo prelievo coatto del dna di Restivo
Elisa Claps: L'ALBUM FOTOGRAFICO
Una nuova perizia sui campioni di Dna prelevati nel sottotetto della chiesa della Ss.Trinità di Potenza dove è stato trovato il corpo di Elisa Claps è stata affidata ai due alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri del Ris di Parma e del Racis di Roma dalla Gip di Salerno, dopo che i consulenti dell’accusa avevano sollevato molti dubbi sulla perizia eseguita dal consulente del gip Pascali.
Sulla consulenza di Vincenzo Pascali è intervenuto anche il fratello di Elisa, Gildo. "Io ho letto la perizia di Pascali, ci sono cose veramente imbarazzanti – ha detto lasciando la procura dove oggi si è aperto il nuovo incidente probatorio - ci rassicura l'autorevolezza dei nuovi periti a cui è stato conferito l'incarico per la perizia sul Dna”.
"Dei 10 reperti presumibilmente attribuibili a Danilo Restivo – ha continuato - Pascali ne ha analizzati solo quattro, e solo tre corrispondevano a due profili genetici. Pascali ha assunto che uno di questi appartenesse a Restivo, tralasciando di analizzare gli altri. Questo è certamente uno dei rilievi più forti mossi a quella perizia".
Nel corso dell’udienza in cui il gip ha conferito la nuova perizia il legale della famiglia Claps Giuliana Scarpetta ha avanzato inoltre la richiesta di un prelievo diretto del dna di Danilo Restivo, unico indagato per l'omicidio. "Abbiamo chiesto che si proceda con il prelievo coatto – ha spiegato Scarpetta all'Adnkronos – perché finora il profilo genetico di Restivo è stato estratto da alcuni oggetti ma sono emerse addirittura delle incongruenze e non sappiamo nemmeno se tali oggetti erano in uso all'indagato. Quindi è necessario avere delle certezze se si devono fare delle comparazioni".
Sulla richiesta del legale della famiglia Claps il gip di Salerno, Attilio Orio, si è riservato di decidere.
Una nuova perizia sui campioni di Dna prelevati nel sottotetto della chiesa della Ss.Trinità di Potenza dove è stato trovato il corpo di Elisa Claps è stata affidata ai due alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri del Ris di Parma e del Racis di Roma dalla Gip di Salerno, dopo che i consulenti dell’accusa avevano sollevato molti dubbi sulla perizia eseguita dal consulente del gip Pascali.
Sulla consulenza di Vincenzo Pascali è intervenuto anche il fratello di Elisa, Gildo. "Io ho letto la perizia di Pascali, ci sono cose veramente imbarazzanti – ha detto lasciando la procura dove oggi si è aperto il nuovo incidente probatorio - ci rassicura l'autorevolezza dei nuovi periti a cui è stato conferito l'incarico per la perizia sul Dna”.
"Dei 10 reperti presumibilmente attribuibili a Danilo Restivo – ha continuato - Pascali ne ha analizzati solo quattro, e solo tre corrispondevano a due profili genetici. Pascali ha assunto che uno di questi appartenesse a Restivo, tralasciando di analizzare gli altri. Questo è certamente uno dei rilievi più forti mossi a quella perizia".
Nel corso dell’udienza in cui il gip ha conferito la nuova perizia il legale della famiglia Claps Giuliana Scarpetta ha avanzato inoltre la richiesta di un prelievo diretto del dna di Danilo Restivo, unico indagato per l'omicidio. "Abbiamo chiesto che si proceda con il prelievo coatto – ha spiegato Scarpetta all'Adnkronos – perché finora il profilo genetico di Restivo è stato estratto da alcuni oggetti ma sono emerse addirittura delle incongruenze e non sappiamo nemmeno se tali oggetti erano in uso all'indagato. Quindi è necessario avere delle certezze se si devono fare delle comparazioni".
Sulla richiesta del legale della famiglia Claps il gip di Salerno, Attilio Orio, si è riservato di decidere.