A Boscoreale, in provincia di Napoli, proseguono le manifestazioni contro la possibile apertura di una nuova discarica. Intanto continua l'emergenza "monnezza" nella regione. Nei prossimi giorni il presidente della provincia Cesaro incontrerà Berlusconi
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La protesta anti discarica arriva fin dentro le scuole: le 'vulcaniche', cosi' come si sono autodefinite le mamme degli studenti di scuola media, elementare e materna, hanno iniziato l'occupazione degli istituti.
A Boscoreale (Napoli), uno degli epicentri della protesta contro la paventata apertura della seconda discarica della vicina Terzigno e dove una bomba carta è stata fatta esplodere nei pressi della tenda dove il sindaco Gennaro Langella continua lo sciopero della fame, resta molto alta la tensione.
Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, ha parlato della vicenda della seconda discarica, sulla quale da giorni manifestanti e forze di polizia si fronteggiano di notte nei pressi del sito attualmente già aperto, con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Nei prossimi giorni, forse tra giovedì e venerdì incontrerà il premier. Un altro incontro ci sarà con il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso.
A Berlusconi, Cesaro ha fatto presente "che esiste un 'problema' dei rifiuti che si chiama Terzigno e che in questi giorni si rileva sempre di più. Dobbiamo trovare una soluzione, questa vicenda sta condizionando la vita dei cittadini e della provincia di Napoli".
Come accade da giorni migliaia di persone si erano radunate per manifestare la loro contrarietà alla realizzazione della discarica.
Il bollettino dell'ultima notte di protesta si conclude con l'accesso allo sversatoio dei camion che hanno riversato la spazzatura ma con più di una difficoltà.
La strada era stata ostruita da due grossi massi, da pneumatici usati e da vario materiale di scarto. Inoltre sulla carreggiata era stato lasciato un abbondante strato di olio mentre qualcuno ha incendiato un'auto.
Dopo l'intervento dei vigili del fuoco è stato possibile, all'alba, l'ingresso dei camion alla discarica. Sempre alle prime luci del giorno ignoti hanno fatto esplodere una bomba carta vicino alla tenda in piazza Pace dove da tre giorni il sindaco di Boscoreale ha iniziato lo sciopero della fame. Gennaro Langella, che ha avuto un leggero malore ma che intende andare avanti nella protesta, sottolinea di "non essere per niente intimidito da qualnto accaduto e sono sempre più determinato a continuare con quella che ritengo sia una giusta protesta".
A Napoli l'assessore all'Igiene Urbana, Paolo Giacomelli annuncia il ritorno alla normalità entro mercoledì con il prelievo delle ultime 400 tonnellate di arretrato. Tornando alla zona vesuviana, sul piede di guerra scendono anche le 'mamme vulcaniche'.
E' scattata oggi l'occupazione delle presidenze della scuola elementare e dell'infanzia del I Circolo didattico e della scuola media Francesco Dati.
Martedì e mercoledì i bimbi non andranno a scuola. Un modo per rilanciare l'insostenibilità dell'apertura di una seconda discarica visto che dalla prima, già funzionante, arrivano "esalazioni nauseabonde". Gli studenti dell'istituto tecnico Vesevus, dal canto loro, hanno sfilato in corteo per le strade del paese.
Il questore di Napoli, Santi Giuffrè, annuncia che gli autocompattatori diretti alla discarica saranno scortati finché necessario. Conferma che il raid compiuto a Napoli, con la distruzione dei mezzi, ha una matrice che porta alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Quanto alla pista per gli incidenti verificatisi durante le proteste anti discarica, a suo giudizio, si è in presenza di "infiltrazioni di elementi dei centri sociali". Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, ribadisce che "fino ad oggi non ci sono elementi che ci portino a pensare a manovre di clan camorristici" e sottolinea di essere andato "vicino a zone dove c'è la discarica. Per quanto possano essere perfette, la puzza si sente anche a distanza. Quando se ne fanno due, la cosa non è piacevole".
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A Berlusconi, Cesaro ha fatto presente "che esiste un 'problema' dei rifiuti che si chiama Terzigno e che in questi giorni si rileva sempre di più. Dobbiamo trovare una soluzione, questa vicenda sta condizionando la vita dei cittadini e della provincia di Napoli".
Come accade da giorni migliaia di persone si erano radunate per manifestare la loro contrarietà alla realizzazione della discarica.
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Il questore di Napoli, Santi Giuffrè, annuncia che gli autocompattatori diretti alla discarica saranno scortati finché necessario. Conferma che il raid compiuto a Napoli, con la distruzione dei mezzi, ha una matrice che porta alle infiltrazioni della criminalità organizzata.
Quanto alla pista per gli incidenti verificatisi durante le proteste anti discarica, a suo giudizio, si è in presenza di "infiltrazioni di elementi dei centri sociali". Il procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepore, ribadisce che "fino ad oggi non ci sono elementi che ci portino a pensare a manovre di clan camorristici" e sottolinea di essere andato "vicino a zone dove c'è la discarica. Per quanto possano essere perfette, la puzza si sente anche a distanza. Quando se ne fanno due, la cosa non è piacevole".