Nucleare, il governo sceglie i siti per le scorie
CronacaLa Sogin, società del Tesoro per la gestione delle centrali, individua 52 luoghi per lo stoccaggio dei rifiuti. Ma il governo decide di tenerli segreti, scatenando le polemiche
Secondo anticipazioni uscite oggi sul Corriere della Sera e sul Sole 24 Ore, la Sogin avrebbe individuato una cinquantina di comuni con le caratteristiche giuste per ospitare il sito per le scorie radioattive. Le zone indicate nel documento della Sogin, che resterebbe riservato in attesa della creazione dell'Agenzia per il nucleare, si troverebbero nelle zone del Viterbese, in Maremma, al confine tra Puglia e Basilicata, tra Puglia e Molise, sulle colline emiliane, nel piacentino e nel Monferrato. Escluse la Sicilia e la Sardegna, le localita' di alta montagna, le zone troppo abitate, i terreni con rischio sismico rilevante, i luoghi soggetti a frane o allagamenti. Secondo le anticipazioni, in ogni caso, la scelta del sito dovrebbe avvenire con una sorta di asta: la comunita' che accettera' di ospitare le scorie verra' ricompensata con forti incentivi economici. I nomi dei 52 siti,però sono stati tenuti riservati su richiesta del governo. Una scelta che ha scatenato più di una protesta.
Per Angelo Bondelli, presidente nazionale dei Vardi, si tratta di una situazione dai "risvolti francamente inquietanti, a cominciare dal blocco della divulgazione delle località chiesto a Sogin dal ministro dello Sviluppo economico a interim Silvio Berlusconi, in una delle sue rare attività da ministro". Bonelli aggiunge che "Sogin è un'azienda pubblica, in quanto tale i suoi atti devono essere pubblici, quindi non si capisce a quale titolo l'identificazione dei siti debba rimanere segreta".
Sarcastico anche Nichi Vendola (la Puglia è una delle regioni che potrebbero ospitare i siti). Di fronte alla possibilità dell'arrivo delle scorie, il governatore ha promesso che "siamo prontissimi ad accoglierli, non specifico come. Mentre devono sapere che noi lotteremo in generale contro la follia del nucleare e qui in Puglia con la massima serenità: avranno la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese".
I senatori del Pd hanno chiesto a Berlusconi di rendere nota la lista dei 52 siti e, per bocca dei senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, hanno dichiarato che "è scandaloso che la lista preparata dalla Sogin sia tenuta segreta dal Governo. Questo contraddice l'esigenza di procedere nella massima chiarezza e nel coinvolgimento di tutti gli interessi coinvolti alla scelta dei siti nazionali ed è la conferma che il Governo Berlusconi e la sua maggioranza hanno in mente una via militare per il ritorno all'energia atomica, in cui ai cittadini vengono imposte scelte decise da pochissimi senza nessun controllo democratico. La vicenda di Scanzano Jonico, dove un altro governo Berlusconi provò senza successo a percorrere questa strada, dimostra che agire in questo modo e' anche controproducente".
In serata arrivata la risposta di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, secondo cui "la Sogin ha fatto un ottimo lavoro - ha detto il sottosegretario all'economia Stefano Saia - ma si tratta di una base di partenza per una decisione che non abbiamo ancora preso e non abbiamo intenzione di prendere oggi". Saia ha chiarito che i depositi saranno di superficie e non geologici e che sorgeranno accanto ad un polo tecnologico. "Saranno un luogo vivo e non un cimitero" ha detto il sottosegretario. "La Sogin ha fatto un buon lavoro che dovrà essere esaminato dall'agenzia e dovra' rispondere a una valutazione ambientale strategica" ha detto ancora Saia, che ha assicurato che la questione delle nomine per l'agenzia del nucleare sara' sul tavolo del presidente del consiglio subito dopo che sara' andato alla Camera mercoledì.
Per Angelo Bondelli, presidente nazionale dei Vardi, si tratta di una situazione dai "risvolti francamente inquietanti, a cominciare dal blocco della divulgazione delle località chiesto a Sogin dal ministro dello Sviluppo economico a interim Silvio Berlusconi, in una delle sue rare attività da ministro". Bonelli aggiunge che "Sogin è un'azienda pubblica, in quanto tale i suoi atti devono essere pubblici, quindi non si capisce a quale titolo l'identificazione dei siti debba rimanere segreta".
Sarcastico anche Nichi Vendola (la Puglia è una delle regioni che potrebbero ospitare i siti). Di fronte alla possibilità dell'arrivo delle scorie, il governatore ha promesso che "siamo prontissimi ad accoglierli, non specifico come. Mentre devono sapere che noi lotteremo in generale contro la follia del nucleare e qui in Puglia con la massima serenità: avranno la più civile, pacifica e partecipata reazione popolare della storia pugliese".
I senatori del Pd hanno chiesto a Berlusconi di rendere nota la lista dei 52 siti e, per bocca dei senatori Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, hanno dichiarato che "è scandaloso che la lista preparata dalla Sogin sia tenuta segreta dal Governo. Questo contraddice l'esigenza di procedere nella massima chiarezza e nel coinvolgimento di tutti gli interessi coinvolti alla scelta dei siti nazionali ed è la conferma che il Governo Berlusconi e la sua maggioranza hanno in mente una via militare per il ritorno all'energia atomica, in cui ai cittadini vengono imposte scelte decise da pochissimi senza nessun controllo democratico. La vicenda di Scanzano Jonico, dove un altro governo Berlusconi provò senza successo a percorrere questa strada, dimostra che agire in questo modo e' anche controproducente".
In serata arrivata la risposta di Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo Economico, secondo cui "la Sogin ha fatto un ottimo lavoro - ha detto il sottosegretario all'economia Stefano Saia - ma si tratta di una base di partenza per una decisione che non abbiamo ancora preso e non abbiamo intenzione di prendere oggi". Saia ha chiarito che i depositi saranno di superficie e non geologici e che sorgeranno accanto ad un polo tecnologico. "Saranno un luogo vivo e non un cimitero" ha detto il sottosegretario. "La Sogin ha fatto un buon lavoro che dovrà essere esaminato dall'agenzia e dovra' rispondere a una valutazione ambientale strategica" ha detto ancora Saia, che ha assicurato che la questione delle nomine per l'agenzia del nucleare sara' sul tavolo del presidente del consiglio subito dopo che sara' andato alla Camera mercoledì.