L’unica condizione è che la lezione sia registrata per scopi personali. L’indicazione è contenuta nel vademecum "La privacy tra i banchi di scuola", una guida su tutto quello che è lecito fare tra i banchi senza ledere i diritti degli altri
SCUOLA: LO SPECIALE DI SKY.IT
Il Garante per la privacy scende in campo per fugare tutti i dubbi in tema di scuola e riservatezza. Al tema è dedicato il vademecum "La privacy tra i banchi di scuola": dall'utilizzo del videofonino ai risultati degli esami, la risposta definitiva a tutti i dubbi e le perplessità.
Si scopre così che usare i videofonini in classe è permesso.
A patto però che la lezione sia registrata per scopi personali, ad esempio per ripassare durante lo studio individuale. Postare su Youtube i video è possibile solo previo consenso esplicito delle persone coinvolte nella registrazione. Ma i singoli istituti hanno la libertà di proibire l'uso degli apparecchi in grado di registrare grazie al loro statuto interno.
Esporre pubblicamente voti e risultati di esami non è contrario alla legge, ma anzi va incontro alle esigenze di trasparenza che vigono nella scuola italiana. Al contrario, niente riferimenti a prove differenziate in caso di allievi disabili: questo può essere indicato solo nell'attestazione da rilasciare allo studente stesso.
Le attività di ricerca come i sondaggi sono permesse, a patto che gli studenti siano preventivamente informati sulle modalità di raccolta e di trattamente dei dati.
Il Garante per la privacy scende in campo per fugare tutti i dubbi in tema di scuola e riservatezza. Al tema è dedicato il vademecum "La privacy tra i banchi di scuola": dall'utilizzo del videofonino ai risultati degli esami, la risposta definitiva a tutti i dubbi e le perplessità.
Si scopre così che usare i videofonini in classe è permesso.
A patto però che la lezione sia registrata per scopi personali, ad esempio per ripassare durante lo studio individuale. Postare su Youtube i video è possibile solo previo consenso esplicito delle persone coinvolte nella registrazione. Ma i singoli istituti hanno la libertà di proibire l'uso degli apparecchi in grado di registrare grazie al loro statuto interno.
Esporre pubblicamente voti e risultati di esami non è contrario alla legge, ma anzi va incontro alle esigenze di trasparenza che vigono nella scuola italiana. Al contrario, niente riferimenti a prove differenziate in caso di allievi disabili: questo può essere indicato solo nell'attestazione da rilasciare allo studente stesso.
Le attività di ricerca come i sondaggi sono permesse, a patto che gli studenti siano preventivamente informati sulle modalità di raccolta e di trattamente dei dati.