In base all'automomia scolastica, molti istituti riaprono i battenti in una settimana che si annuncia calda per le proteste dei precari, nelle ore cruciali per le assegnazioni delle ultime cattedre
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Se la maggior parte delle scuole riapriranno dal 9 al 13 settembre, c’è però chi già è tornato sui banchi, a seconda della scelta dei singoli istituti in base alla cosiddetta autonomia scolastica.
Secondo il calendario ufficiale i primi a terminare le vacanze saranno gli allievi e gli insegnanti del Trentino che torneranno sui banchi il 9, mentre la prima campanella suonerà il 13 settembre in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Umbria. In Emilia Romagna le lezioni riprenderanno il 14 settembre, il 15 sarà la volta di Campania, Sardegna e Toscana, il 16 di Basilicata, Marche e Sicilia. Vacanze fino al 20 settembre per gli studenti di Puglia, Abruzzo e Liguria.
Per quanto riguarda la scuola pubblica, sono 2.576.918 gli alunni iscritti alle elementari, 1.673.984 gli iscritti delle medie e 2.559.914 quelli delle superiori.
Il nuovo anno scolastico, non comincia in un’atmosfera serena, con i docenti precari sul piede di guerra, che si sono mobilitati in tutta Italia per protestare contro i tagli del ministro Gelmini, che difende la politica del governo e la riforma delle superiori. E la settimana si annuncia calda nelle ore cruciali per le assegnazioni delle ultime cattedre per gli incarichi annuali, con i docenti rimasti senza incarico che minacciano iniziative e mobilitazioni.
Già oggi a Palermo la protesta degli insegnanti precari ha bloccato le convocazioni, in corso negli uffici del provveditorato agli studi, sono 70 i posti disponibili e in circa duecento stanno aspettando l'esito. La protesta è scattata quando si è diffusa la notizia che il numero delle convocazioni era inferiore rispetto alle previsioni ed è stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
E intanto prosegue la protesta davanti a Montecitorio, con un presidio che manterrà la postazione almeno fino all'8 settembre, quando con l'inizio dell'attività parlamentare è stata convocata una nuova assemblea aperta per organizzare uno sciopero nazionale.
Se la maggior parte delle scuole riapriranno dal 9 al 13 settembre, c’è però chi già è tornato sui banchi, a seconda della scelta dei singoli istituti in base alla cosiddetta autonomia scolastica.
Secondo il calendario ufficiale i primi a terminare le vacanze saranno gli allievi e gli insegnanti del Trentino che torneranno sui banchi il 9, mentre la prima campanella suonerà il 13 settembre in Calabria, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio e Umbria. In Emilia Romagna le lezioni riprenderanno il 14 settembre, il 15 sarà la volta di Campania, Sardegna e Toscana, il 16 di Basilicata, Marche e Sicilia. Vacanze fino al 20 settembre per gli studenti di Puglia, Abruzzo e Liguria.
Per quanto riguarda la scuola pubblica, sono 2.576.918 gli alunni iscritti alle elementari, 1.673.984 gli iscritti delle medie e 2.559.914 quelli delle superiori.
Il nuovo anno scolastico, non comincia in un’atmosfera serena, con i docenti precari sul piede di guerra, che si sono mobilitati in tutta Italia per protestare contro i tagli del ministro Gelmini, che difende la politica del governo e la riforma delle superiori. E la settimana si annuncia calda nelle ore cruciali per le assegnazioni delle ultime cattedre per gli incarichi annuali, con i docenti rimasti senza incarico che minacciano iniziative e mobilitazioni.
Già oggi a Palermo la protesta degli insegnanti precari ha bloccato le convocazioni, in corso negli uffici del provveditorato agli studi, sono 70 i posti disponibili e in circa duecento stanno aspettando l'esito. La protesta è scattata quando si è diffusa la notizia che il numero delle convocazioni era inferiore rispetto alle previsioni ed è stato richiesto l'intervento delle forze dell'ordine.
E intanto prosegue la protesta davanti a Montecitorio, con un presidio che manterrà la postazione almeno fino all'8 settembre, quando con l'inizio dell'attività parlamentare è stata convocata una nuova assemblea aperta per organizzare uno sciopero nazionale.